Since the beginning of the 1970s, financialization has been slowly transforming the economy, the mode of operation of non-financial firms, and even the everyday lives of common people. In the last decades, academic researchers have investigated how this phenomenon has affected the global economy, yet especially focusing on the US context and lightly addressing the implications on non-financial firms. With this empirical work, we aim at contributing to financialization literature, exploring those areas still neglected by the academic world. In particular, the thesis aims at demonstrating the existence of a negative relation between the level of financialization and two key elements of the organizational design of non-financial firms: the allocation of decisional authority and the human capital. Considering two measures of financialization of non-financial firms, we argue that financialization exerts a negative impact on the delegation of strategic decisions and the human capital at the apex of firms’ hierarchy. Based on a sample of 220 Italian non-listed firms, our econometric analyses point out that, under the strong pressure of financial markets and the shareholder value maximization strategy, the more non-financial firms are financialized, the more the Board of directors and Chief Executive Officers (CEOs) centralize decision authority in their hands, to accomplish short-term performance results, and the more CEO possess financial competences. Instead, there is not statistical evidence that the Top Management Team loose human capital in term of function-specific competences.

Sebbene la finanziarizzazione non sia una “nuova fase” del capitalismo, questa ha fatto la sua ultima comparsa all’inizio degli anni 70, trasformando diverse aspetti riguardanti l’economi, il loro modo di operare delle imprese non finanziarie e di creare profitti e persino la società. Negli ultimi decenni questo fenomeno è stato analizzato specialmente nei suoi effetti sull’economia globale e legato al contesto americano; mentre ancora deboli sono gli studi riguardante le implicazioni sulle imprese non finanziarie. Con la nostra ricercar empirica, desideriamo fornire il nostro contributo alla letteratura esistente provando a colmare, almeno parzialmente, quelle aree che sono state finora trascurate. In dettaglio, l’obiettivo è quello di dimostrare che esiste una correlazione negativa tra il livello di finanziarizzazione delle imprese e due tra gli elementi chiave nell’organizzazione aziendale: la delega decisionale e il capitale umano. Identificati i due parametri che misurano il livello di finanziarizzazione (Lin, 2016), abbiamo sostenuto che questo esercita un impatto negativo sulla delega al livello più alto della gerarchia e sulla gestione delle risorse umane poiché le società hanno bisogno che i ruoli al vertice abbiano sempre più alte competenze finanziarie e dirigenti meno esperti in modo da poter essere controllati. Prendendo in considerazione un campione di 220 società non finanziarie italiane non quotate in borsa, i risultati ottenuti dai modelli econometrici mostrano che, sotto la forte pressione dei mercati finanziari e la strategia di massimizzazione del valore degli azionisti, più le imprese sono altamente finanziarizzate, più il Consiglio di amministrazione e il CEO hanno bisogno di mantenere il potere decisionale per assicurarsi di raggiungere risultati di performance a breve termine. A fronte di queste strategie si è dimostrato anche la necessità di un CEO caratterizzato da forti competenze finanziarie, mentre non è stata confermata l’ipotesi che il TMT abbia sempre meno competenze funzionali, probabilmente perché l'ampio raggio di controllo del CEO consente di delegare le decisioni strategiche senza perdere il potere decisionale finale.

Does financialization affect organizational design ? A look at delegation and human capital

OZDEMIR, CINLA;PIPPO, BEATRICE
2016/2017

Abstract

Since the beginning of the 1970s, financialization has been slowly transforming the economy, the mode of operation of non-financial firms, and even the everyday lives of common people. In the last decades, academic researchers have investigated how this phenomenon has affected the global economy, yet especially focusing on the US context and lightly addressing the implications on non-financial firms. With this empirical work, we aim at contributing to financialization literature, exploring those areas still neglected by the academic world. In particular, the thesis aims at demonstrating the existence of a negative relation between the level of financialization and two key elements of the organizational design of non-financial firms: the allocation of decisional authority and the human capital. Considering two measures of financialization of non-financial firms, we argue that financialization exerts a negative impact on the delegation of strategic decisions and the human capital at the apex of firms’ hierarchy. Based on a sample of 220 Italian non-listed firms, our econometric analyses point out that, under the strong pressure of financial markets and the shareholder value maximization strategy, the more non-financial firms are financialized, the more the Board of directors and Chief Executive Officers (CEOs) centralize decision authority in their hands, to accomplish short-term performance results, and the more CEO possess financial competences. Instead, there is not statistical evidence that the Top Management Team loose human capital in term of function-specific competences.
GUERCI, MARCO
ROVELLI, PAOLA
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
21-dic-2017
2016/2017
Sebbene la finanziarizzazione non sia una “nuova fase” del capitalismo, questa ha fatto la sua ultima comparsa all’inizio degli anni 70, trasformando diverse aspetti riguardanti l’economi, il loro modo di operare delle imprese non finanziarie e di creare profitti e persino la società. Negli ultimi decenni questo fenomeno è stato analizzato specialmente nei suoi effetti sull’economia globale e legato al contesto americano; mentre ancora deboli sono gli studi riguardante le implicazioni sulle imprese non finanziarie. Con la nostra ricercar empirica, desideriamo fornire il nostro contributo alla letteratura esistente provando a colmare, almeno parzialmente, quelle aree che sono state finora trascurate. In dettaglio, l’obiettivo è quello di dimostrare che esiste una correlazione negativa tra il livello di finanziarizzazione delle imprese e due tra gli elementi chiave nell’organizzazione aziendale: la delega decisionale e il capitale umano. Identificati i due parametri che misurano il livello di finanziarizzazione (Lin, 2016), abbiamo sostenuto che questo esercita un impatto negativo sulla delega al livello più alto della gerarchia e sulla gestione delle risorse umane poiché le società hanno bisogno che i ruoli al vertice abbiano sempre più alte competenze finanziarie e dirigenti meno esperti in modo da poter essere controllati. Prendendo in considerazione un campione di 220 società non finanziarie italiane non quotate in borsa, i risultati ottenuti dai modelli econometrici mostrano che, sotto la forte pressione dei mercati finanziari e la strategia di massimizzazione del valore degli azionisti, più le imprese sono altamente finanziarizzate, più il Consiglio di amministrazione e il CEO hanno bisogno di mantenere il potere decisionale per assicurarsi di raggiungere risultati di performance a breve termine. A fronte di queste strategie si è dimostrato anche la necessità di un CEO caratterizzato da forti competenze finanziarie, mentre non è stata confermata l’ipotesi che il TMT abbia sempre meno competenze funzionali, probabilmente perché l'ampio raggio di controllo del CEO consente di delegare le decisioni strategiche senza perdere il potere decisionale finale.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/137219