ARRIGONI MAROCCO, ALESSANDRO
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
3-ott-2018
2017/2018
Le lumache fanno parte della tradizione culinaria italiana ormai da tempo e il loro allevamento (elicicoltura) si sta recentemente diffondendo in diverse aree del paese, dovuto ad una domanda e un consumo crescenti. Mentre lo scopo dell'agricoltura è la produzione di carne di lumaca per il consumo umano, un sottoprodotto del processo di allevamento sta acquisendo sempre più attenzione: la bava viene infatti utilizzata nei settori cosmetico e farmaceutico come ingrediente prezioso di prodotti per la cura della pelle grazie alle sue dichiarate proprietà lenitive e rigenerative. Il caso di studio che si prende in considerazione riguarda un allevamento nel nord Italia. Le lumache Helix aspersa nascono e crescono in piccoli recinti all’interno dei quali vengono coltivate le piante che fungono da alimento (sistema all'aria aperta). Non vengono utilizzate farine come coadiuvante alimentare. Lo scopo dello studio è comprendere i benefici ambientali dell'attività simbiotica: la carne di lumaca potrebbe essere un valido sostituto della carne convenzionale, mentre la bava raccolta potrebbe in parte sostituire gli ingredienti chimici dei tradizionali prodotti cosmetici. Un terzo attore entra in gioco nel sistema analizzato: le lumache sono infatti in parte alimentate dai residui vegetali derivati dalla lavorazione della ortofrutta (frutta e verdura scartata e invenduta). L'elicicoltura potrebbe quindi essere una soluzione per ridurre il problema degli sprechi alimentari e migliorare contemporaneamente la sostenibilità dei settori agroalimentare e cosmetico. D'altra parte, il consumo di suolo, l’uso di fertilizzanti e tutti gli altri input del sistema di elicicoltura possono controbilanciare gli effetti benefici della valorizzazione dei rifiuti e dei sottoprodotti. Per valutare la sostenibilità ambientale del sistema, è stata utilizzata la procedura Life Cycle Assessment (LCA). Il confine del sistema (dalla culla alla tomba) della catena di produzione considera le fasi di preparazione del campo (costruzione dei recinti e introduzione dei primi riproduttori) fino a quella di pulizia e imballaggio. Le analisi sono state fatte considerando come unità funzionale 1 kg di carne e in seconda analisi 1 kg di contenuto proteico. Sotto l'assunzione di una durata di vita di 10 anni e che la produzione di lumache non cambi durante questo orizzonte (tranne per il primo anno in cui la produzione è all'80%), la maggior parte delle emissioni totali di CO2 nell'aria è dovuta al cambio di uso del suolo e all’utilizzo dei pesticidi. Anche la semina dei recinti risulta avere un ruolo determinante sulle emissioni di gas serra a causa dalla grande quantità di acqua ed energia utilizzate per irrigare, mentre ha il minor impatto sul consumo delle risorse abiotiche (minore del 10%). Tuttavia, questa categoria di impatto è fortemente influenzata (più dell’85%) dalla lamiera zincata utilizzata per recintare l'intera area al fine di evitare la predazione. L'imballaggio, invece, svolge un ruolo importante sul consumo di risorse abiotiche e sull'ecotossicità. Inoltre, l'allevamento di lumache presenta un carico ambientale significativamente inferiore rispetto alla quello della carne tradizionale, nonostante valori nutrizionali comparabili (contenuto proteico: 12,5%, contenuto lipidico: 0,6%). I risultati preliminari evidenziano che l'elicicoltura potrebbe essere una soluzione per migliorare contemporaneamente la sostenibilità dei settori agroalimentare e cosmetico, anche se si dovrebbero effettuare ulteriori analisi sulla produzione e trasformazione della bava delle lumache. Al fine di ridurre ulteriormente gli impatti ambientali, potrebbe essere assai benefico ridurre l'uso di pesticidi e materiali plastici.
Snails are part of the Italian culinary tradition and their farming (i.e. heliciculture) is recently spreading in different areas of the country, due to an increasing demand and consumption. While the purpose of farming is the production of snail meat for human consumption, a by-product of the farming process is gaining more and more attention: the slime is in fact used in the cosmetic and pharmaceutical sectors as a precious ingredient for skin-care products due to its claimed soothing and regenerative properties. A snail farm located in the north of Italy was adopted as case study. Snails Helix aspersa are born and grow up in small pens in which plants are directly cultivated (open-air system). Besides, no additive flours are used. The aim of the study is to understand the environmental benefits of the symbiotic activity: snail meat could be a valid substitute to conventional livestock meat, while the slime collected could partly substitute the chemical ingredients of traditional skin-care products. A third-party actor comes into play in the system investigated: snails are partly fed with the waste generated by a market-gardener (i.e. discarded and unsold fruits and vegetables). Heliciculture might therefore be a solution to reduce the pending issue of food waste and improve simultaneously the agri-food sustainability and the cosmetic sectors. On the other hand, land occupation, use of fertilizers and all the other inputs to the heliciculture system may counterbalance the beneficial effects of waste and by-products valorization. To evaluate the environmental sustainability of the system, the Life Cycle Assessment (LCA) tool was employed. The system boundary (cradle-to-grave) of the production chain consider field preparation (construction of the pens and introduction of the first breeders) to the cleaning and packaging. Analysis were done considering as functional unit 1kg of fresh meat and in second analysis 1kg of protein content. Under the assumption of a 10-years life span and that the production of snails does not change during that horizon (except for the first year when the production is supposed to be at the 80%), the majority of total CO2 emissions into the air is due to the land use change and the use of pesticides. Also fodder cultivation play an important role on GHG emissions because of the large amount of water and energy spent in the irrigation system, while it has the lowest impact on abiotic depletion (less than 10%). Nevertheless, this impact category is highly affected (more than 85%) by the galvanized sheet used to fence the whole area in order to avoid predation. Final packaging, instead, has an important role on abiotic depletion and ecotoxicity. Moreover, snail farming shows a significant lower environmental load compared to traditional meat, despite comparable nutrition values (protein content: 12,2%; lipid content: 1,16%). Preliminary results highlight that heliciculture could be a solution to improve simultaneously the sustainability of the agri-food and the cosmetic sectors, even if further analysis on the snail slime production and transformation should be done. In order to decrease the environmental impacts, among other strategies probably reduction in the use of pesticides and plastic materials could be highly beneficial.
Tesi di laurea Magistrale