Nel campo della robotica sociale, lo studio dell’interazione uomo-robot attraverso la co-
municazione non verbale è emerso come un obiettivo di ricerca centrale. Questa tesi
indaga sulla capacità di robot non antropomorfi, non attraenti e non verbali di trasmet-
tere emozioni e intenzioni solo attraverso il movimento fisico.
Il robot sviluppato per questo studio, Tino, è stato deliberatamente costruito senza le
caratteristiche tipiche dei robot umanoidi, come braccia, gambe o espressioni facciali. Al
contrario, adotta un’estetica ruvida e non convenzionale, progettata per nascondere la
sua natura robotica. Questo design sfida le aspettative tradizionali ed esplora la misura
in cui gli attributi non umani possono facilitare l’empatia e la comunicazione negli utenti.
Per valutare queste capacità, sono stati condotti esperimenti in un ambiente simile a un
labirinto. Gli obiettivi primari erano valutare la capacità del robot di esprimere bisogni,
stabilire una comunicazione bidirezionale e favorire l’empatia tra i partecipanti e il robot.
La domanda guida di questo studio è stata: “È possibile implementare un robot che
promuova l’empatia, la fiducia e la comunicazione bidirezionale senza fare affidamento
sull’interazione verbale o su caratteristiche umanoidi?”. I risultati sperimentali indicano
una risposta positiva a questa domanda, anche durante la prima interazione del robot
con i partecipanti. Anche se l’estetica di Tino non ha sempre favorito un coinvolgimento
immediato, le esitazioni iniziali sono state rapidamente superate quando il suo comporta-
mento amichevole e i suoi movimenti hanno creato un’atmosfera rilassata. I partecipanti
hanno dimostrato fiducia nei suoi segnali durante i compiti di collaborazione, impegnan-
dosi nella comprensione reciproca e rispondendo in modo empatico quando hanno deciso
se lasciare Tino alla fine del viaggio.
Questi risultati sottolineano il potenziale dei robot non antropomorfi di suscitare risposte
emotive e stabilire una comunicazione significativa attraverso il solo movimento. Lo studio
apre nuove strade per la progettazione di robot sociali, sottolineando l’importanza dei
segnali non verbali adattati alla forma del robot, indipendentemente dal suo aspetto
fisico. Ricerche future potrebbero esplorare ulteriormente progetti robotici alternativi e
studiare l’integrazione di un sistema audio-microfonico in grado di tradurre il parlato in suoni non umani, introducendo una forma alternativa di comunicazione verbale.
Within the field of social robotics, the study of human-robot interaction through nonverbal
communication has emerged as a central research focus. This thesis investigates the
capacity of non-anthropomorphic, unappealing, and non-verbal robots to convey emotions
and intentions solely through physical movement.
The robot developed for this study, Tino, was deliberately constructed without the typ-
ical features associated with humanoid robots, such as arms, legs, or facial expressions.
Instead, it adopts a rough and unconventional aesthetic designed to obscure its robotic
nature. This design challenges traditional expectations and explores the extent to which
non-human attributes can facilitate empathy and communication in users.
To evaluate these capabilities, experiments were conducted within a maze-like environ-
ment. The primary objectives were to assess the robot’s ability to express needs, establish
two-way communication, and foster empathy between participants and the robot. The
guiding research question of this study was: "Is it possible to implement a robot that
promotes empathy, trust, and two-way communication without relying on verbal inter-
action or humanoid features?" Experimental results indicate a positive response to this
question, even during the robot’s first interaction with participants. Although Tino’s
aesthetic did not always facilitate immediate engagement, initial hesitations were quickly
overcome as its friendly behavior and movement established a relaxed atmosphere. Par-
ticipants demonstrated trust in its signals during collaborative tasks, engaging in mutual
understanding and responding empathetically when deciding whether to leave Tino at the
end of the journey.
These findings underscore the potential for non-anthropomorphic robots to elicit emo-
tional responses and establish meaningful communication through movement alone. The
study opens new avenues for the design of social robots, emphasizing the importance
of nonverbal cues tailored to the robot’s form, irrespective of its physical appearance.
Future research could further explore alternative robot designs and investigate the in-
tegration of an audio-microphone system capable of translating speech into non-human
sounds, introducing an alternative form of verbal communication.