Formally defined as the set of practices through which to influence firm managers and board of directors to improve corporate performance, shareholder activism has recently experienced a hike in its global development. A steady growth in the amount of institutional investors equity holdings along with the increasing number of dispersed corporate ownership structures have been addressed as two of the most important sources of the activism advancement worldwide. However, although the historical relevance of the topic as well as the conspicuous number of related research works, extant literature does not provide a univocal explanation of the activism impact on corporate performance. In addition, not many authors investigate the impact activism could have on firm market performance. This thesis work aims to provide a better understanding on the impact that shareholder activism practices may have on firm market performance. Focusing on Italian listed firms, I provide evidences that companies subject to activism demands between 2006 and 2016 generate statistically significant Cumulated Abnormal Returns (CARs) starting from the estimate day of the event up to two days later. Furtherly, this work addresses the issue to investigate CARs’ main determinants focusing on four main topics: corporate ownership structure, percentage of independent directors (board composition), institutional investors reputation and shareholder proposal typology. While I found evidences of an extant correlation between abnormal market reaction and either corporate ownership structure or investor reputation or shareholder proposal typology, the multivariate analysis does not suggest the existence of any relationship with board composition.

Comunemente definito come l’insieme di attività volte ad influenzare sia i managers che i consigli di amministrazione al fine di migliorare le performance aziendali, l’azionariato attivo è stato recentemente oggetto di una forte crescita a livello globale. La costante crescita delle quote detenute da investitori istituzionali unita all’incremento del numero di imprese caratterizzate da un azionariato disperso sono state indicate come due delle più importanti cause dello sviluppo globale dell’azionariato attivo. Tuttavia, sebbene l’argomento goda di una storica rilevanza e di un cospicuo numero di lavori correlati, la letteratura esistente non fornisce una spiegazione univoca dell’impatto dell’azionariato attivo sulle performance aziendali. In particolare, un ristretto numero di autori ha analizzato l’impatto dell’azionariato attivo sulle performance di mercato aziendali. Il presente lavoro di tesi si propone di fornire una più approfondita conoscenza dell’impatto che le attività di azionariato attivo possono avere sulle performance di mercato aziendali. Facendo riferimento alle società quotate italiane, questo lavoro fornisce prova del fatto che le imprese soggette a pratiche di azionariato attivo nel periodo che intercorre tra il 2006 ed il 2016 generano Rendimenti Anomali Cumulati (CARs) statisticamente diversi da 0 a partire dal giorno stimato dell’evento fino ai due giorni successivi. Inoltre, questa ricerca si propone di individuare i principali fattori determinanti dei CARs focalizzandosi su quattro aspetti principali: la composizione dell’azionariato, la percentuale di consiglieri indipendenti (composizione del consiglio di amministrazione), la reputazione dell’investitore e la tipologia di proposta avanzata dall’azionista. Mentre la ricerca ha prodotto delle significative evidenze riguardo la presenza di una correlazione tra reazioni anomali del mercato e la composizione dell’azionariato, la reputazione dell’investitore e la tipologia della proposta avanzata dall’azionista, l’analisi multivariata non suggerisce l’esistenza di alcuna correlazione con la composizione del consiglio di amministrazione.

Shareholder activism : an in-depth analysis on motivations and determinants

RAIMONDI, FRANCESCO
2016/2017

Abstract

Formally defined as the set of practices through which to influence firm managers and board of directors to improve corporate performance, shareholder activism has recently experienced a hike in its global development. A steady growth in the amount of institutional investors equity holdings along with the increasing number of dispersed corporate ownership structures have been addressed as two of the most important sources of the activism advancement worldwide. However, although the historical relevance of the topic as well as the conspicuous number of related research works, extant literature does not provide a univocal explanation of the activism impact on corporate performance. In addition, not many authors investigate the impact activism could have on firm market performance. This thesis work aims to provide a better understanding on the impact that shareholder activism practices may have on firm market performance. Focusing on Italian listed firms, I provide evidences that companies subject to activism demands between 2006 and 2016 generate statistically significant Cumulated Abnormal Returns (CARs) starting from the estimate day of the event up to two days later. Furtherly, this work addresses the issue to investigate CARs’ main determinants focusing on four main topics: corporate ownership structure, percentage of independent directors (board composition), institutional investors reputation and shareholder proposal typology. While I found evidences of an extant correlation between abnormal market reaction and either corporate ownership structure or investor reputation or shareholder proposal typology, the multivariate analysis does not suggest the existence of any relationship with board composition.
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
3-ott-2017
2016/2017
Comunemente definito come l’insieme di attività volte ad influenzare sia i managers che i consigli di amministrazione al fine di migliorare le performance aziendali, l’azionariato attivo è stato recentemente oggetto di una forte crescita a livello globale. La costante crescita delle quote detenute da investitori istituzionali unita all’incremento del numero di imprese caratterizzate da un azionariato disperso sono state indicate come due delle più importanti cause dello sviluppo globale dell’azionariato attivo. Tuttavia, sebbene l’argomento goda di una storica rilevanza e di un cospicuo numero di lavori correlati, la letteratura esistente non fornisce una spiegazione univoca dell’impatto dell’azionariato attivo sulle performance aziendali. In particolare, un ristretto numero di autori ha analizzato l’impatto dell’azionariato attivo sulle performance di mercato aziendali. Il presente lavoro di tesi si propone di fornire una più approfondita conoscenza dell’impatto che le attività di azionariato attivo possono avere sulle performance di mercato aziendali. Facendo riferimento alle società quotate italiane, questo lavoro fornisce prova del fatto che le imprese soggette a pratiche di azionariato attivo nel periodo che intercorre tra il 2006 ed il 2016 generano Rendimenti Anomali Cumulati (CARs) statisticamente diversi da 0 a partire dal giorno stimato dell’evento fino ai due giorni successivi. Inoltre, questa ricerca si propone di individuare i principali fattori determinanti dei CARs focalizzandosi su quattro aspetti principali: la composizione dell’azionariato, la percentuale di consiglieri indipendenti (composizione del consiglio di amministrazione), la reputazione dell’investitore e la tipologia di proposta avanzata dall’azionista. Mentre la ricerca ha prodotto delle significative evidenze riguardo la presenza di una correlazione tra reazioni anomali del mercato e la composizione dell’azionariato, la reputazione dell’investitore e la tipologia della proposta avanzata dall’azionista, l’analisi multivariata non suggerisce l’esistenza di alcuna correlazione con la composizione del consiglio di amministrazione.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/136363