This study evaluates and analyzes the employment of the capital raised by Italian SMEs through the issue of a new financial instrument known as “mini-bond”. Introduced in the Italian market in 2012 to support small companies’ capital requirements with an alternative financing choice, its characteristics are similar to the common bonds issued by large companies, but it is not accessible to retail investors. The analysis is focused on the mini-bond market in Italy and on the principal features of the issuer companies and of the mini-bond itself, such as maturity, repayment terms, options and coupon. In particular, the research ends up confirming a positive trend of growth both before and after the issue, even if the financial indicators do not show a univocal trend. Furthermore, considering a sample of 48 Italian SMEs that issued at least one mini-bond in the 2012-2015 period, the analysis provides an innovative model which allows to identify the principal choices of employment of the capital raised and how the issue impacted on the company’s financial requirements. In particular, the study addresses the following questions: how much of the collected capital was invested in new projects/assets? How much of the collected capital was employed to restructure the existing financial debt? How much of the company’s capital requirements was covered with the mini-bond? What could determine these decisions? The results obtained applying the model on the considered sample suggest that the two principal reasons that lead the small companies to a mini-bond issue are the investments in new assets, with a particular focus on intangible assets, and the debt restructuring needs. These results seem to be coherent with the original purposes that determined the introduction of the mini-bond also for small enterprises. The regression analysis identifies which are the principal company features that determined the choice of financing through a mini-bond issue and offers an interpretation of the elements that proved to be more significant, such as the cash and the financial leverage of the year preceding the issue, the presence of a rating or of a put option and the age of the company.

Il presente lavoro di tesi valuta e analizza l’utilizzo del capitale raccolto da PMI italiane attraverso l’emissione di un nuovo strumento finanziario conosciuto come “mini-bond”. Introdotto nel mercato italiano nel 2012 al fine di supportare le piccole imprese con una opzione di finanziamento alternativa, il mini-bond ha delle caratteristiche simili a quelle dei più comuni bond emessi da grandi imprese, ma non è accessibile per gli investitori retail. L’analisi si concentra sul mercato italiano dei mini-bond e sulle principali caratteristiche delle imprese emittenti e dei titoli, come la maturità, il rimborso, le opzioni e la cedola. In particolare, la ricerca sembra confermare un trend di crescita positivo sia prima che dopo l’emissione, anche se gli indicatori finanziari non mostrano un andamento univoco. Successivamente, studiando un campione di 48 PMI italiane che hanno emesso almeno un mini-bond nel periodo 2012-2015, il lavoro di tesi offre un modello innovativo che permette di identificare le principali scelte di impiego del capitale raccolto e come l’emissione impatti sulle necessità di finanziamento dell’impresa. In particolare, si cerca di rispondere alle seguenti domande: quanto del capitale raccolto è stato investito in nuovi progetti/asset? Quanto del capitale raccolto è stato utilizzato per ristrutturare il debito finanziario esistente? Quanta necessità di capitale è stata coperta con il mini-bond? Che cosa potrebbe determinare queste scelte? I risultati ottenuti applicando il modello sul campione preso in considerazione suggeriscono che le due principali ragioni che spingono ad emettere mini-bond siano gli investimenti in nuovi asset e la ristrutturazione del debito. Questi risultati appaiono coerenti con le ragioni che hanno portato all’introduzione dei mini-bond nel mercato italiano per le piccole imprese. L’analisi di regressione identifica quali sono le principali caratteristiche di un’impresa che determinano la scelta di finanziamento tramite mini-bond e offre un’interpretazione degli elementi più significativi, come la cassa e la leva finanziaria dell’anno precedente, la presenza di un rating e di un’opzione put e l’età dell’impresa stessa.

The mini-bond market in Italy : do small firms raise capital to increase investments or to refinance debt ?

TUNESI, EDOARDO;PREMOLI, GIANLUCA
2016/2017

Abstract

This study evaluates and analyzes the employment of the capital raised by Italian SMEs through the issue of a new financial instrument known as “mini-bond”. Introduced in the Italian market in 2012 to support small companies’ capital requirements with an alternative financing choice, its characteristics are similar to the common bonds issued by large companies, but it is not accessible to retail investors. The analysis is focused on the mini-bond market in Italy and on the principal features of the issuer companies and of the mini-bond itself, such as maturity, repayment terms, options and coupon. In particular, the research ends up confirming a positive trend of growth both before and after the issue, even if the financial indicators do not show a univocal trend. Furthermore, considering a sample of 48 Italian SMEs that issued at least one mini-bond in the 2012-2015 period, the analysis provides an innovative model which allows to identify the principal choices of employment of the capital raised and how the issue impacted on the company’s financial requirements. In particular, the study addresses the following questions: how much of the collected capital was invested in new projects/assets? How much of the collected capital was employed to restructure the existing financial debt? How much of the company’s capital requirements was covered with the mini-bond? What could determine these decisions? The results obtained applying the model on the considered sample suggest that the two principal reasons that lead the small companies to a mini-bond issue are the investments in new assets, with a particular focus on intangible assets, and the debt restructuring needs. These results seem to be coherent with the original purposes that determined the introduction of the mini-bond also for small enterprises. The regression analysis identifies which are the principal company features that determined the choice of financing through a mini-bond issue and offers an interpretation of the elements that proved to be more significant, such as the cash and the financial leverage of the year preceding the issue, the presence of a rating or of a put option and the age of the company.
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
21-dic-2017
2016/2017
Il presente lavoro di tesi valuta e analizza l’utilizzo del capitale raccolto da PMI italiane attraverso l’emissione di un nuovo strumento finanziario conosciuto come “mini-bond”. Introdotto nel mercato italiano nel 2012 al fine di supportare le piccole imprese con una opzione di finanziamento alternativa, il mini-bond ha delle caratteristiche simili a quelle dei più comuni bond emessi da grandi imprese, ma non è accessibile per gli investitori retail. L’analisi si concentra sul mercato italiano dei mini-bond e sulle principali caratteristiche delle imprese emittenti e dei titoli, come la maturità, il rimborso, le opzioni e la cedola. In particolare, la ricerca sembra confermare un trend di crescita positivo sia prima che dopo l’emissione, anche se gli indicatori finanziari non mostrano un andamento univoco. Successivamente, studiando un campione di 48 PMI italiane che hanno emesso almeno un mini-bond nel periodo 2012-2015, il lavoro di tesi offre un modello innovativo che permette di identificare le principali scelte di impiego del capitale raccolto e come l’emissione impatti sulle necessità di finanziamento dell’impresa. In particolare, si cerca di rispondere alle seguenti domande: quanto del capitale raccolto è stato investito in nuovi progetti/asset? Quanto del capitale raccolto è stato utilizzato per ristrutturare il debito finanziario esistente? Quanta necessità di capitale è stata coperta con il mini-bond? Che cosa potrebbe determinare queste scelte? I risultati ottenuti applicando il modello sul campione preso in considerazione suggeriscono che le due principali ragioni che spingono ad emettere mini-bond siano gli investimenti in nuovi asset e la ristrutturazione del debito. Questi risultati appaiono coerenti con le ragioni che hanno portato all’introduzione dei mini-bond nel mercato italiano per le piccole imprese. L’analisi di regressione identifica quali sono le principali caratteristiche di un’impresa che determinano la scelta di finanziamento tramite mini-bond e offre un’interpretazione degli elementi più significativi, come la cassa e la leva finanziaria dell’anno precedente, la presenza di un rating e di un’opzione put e l’età dell’impresa stessa.
Tesi di laurea Magistrale
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