In the last few years, several changes were provided to the regulatory environment regarding the forms and financing instruments available to Italian companies. After the 2008 crisis, the aim is to reduce the credit crunch phenomenon, amplified by a bank-centric asset that distinguishes our country. The reforming actions allowed even unlisted companies, and above all SMEs, a direct access to capital markets through the introduction of tax incentives. Another aim of these changes is to redirect a portion of domestic long-term savings and attract qualified investors to Italian corporate bonds, by encouraging the development of professional financial players in private debt. This paper has the purpose to analyse the Mini-Bond market in Italy by giving a definition, deepening the issues mentioned above, describing the process and the operating procedures through which a company comes to the issue. Then, the first empirical evidence of this market in Italy will be evaluated, in particular in its development, emissions and issuers’ characteristics, with a focus on the effective use of the proceeds in relation to what is stated in the admission’s document. Another topic of this paper is to verify the existence of a relationship between the issue’s purpose and some variables related to the characteristics of the issuer and the issue itself. To reach this goal, econometric models have been used for the treatment of categorical and binary variables, on a sample of 72 listed issues on ExtraMOT PRO, the new segment of Borsa Italiana dedicated to mini-bonds trading. The results show that the probability to use the mini-bonds for debt restructuring purposes increases with a higher level of debt, while the operating indicators have a positive impact on the probability of using the proceeds for growth projects, as well as amortizing repayments.

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da numerosi cambiamenti, in ambito normativo, sulle forme e sugli strumenti di finanziamento a disposizione delle imprese italiane, volti a contrastare la stretta creditizia post crisi 2008 amplificata dall’assetto banco-centrico che contraddistingue il nostro Paese. L’azione riformatrice intrapresa ha posto le basi per consentire anche alle società non quotate, prime fra tutte le PMI, di accedere direttamente al mercato dei capitali grazie all’introduzione di incentivi fiscali, ma non solo. Inoltre si è voluto convogliare parte del risparmio nazionale di lungo periodo e attirare investitori qualificati anche internazionali verso il Corporate Italia, favorendo lo sviluppo di operatori finanziari professionali e indipendenti specializzati nel private debt. Il presente lavoro si pone quindi l’obiettivo di analizzare il mercato dei Mini-Bond in Italia, dandone una definizione, approfondendo le tematiche sopra citate, descrivendo il processo e le modalità operative attraverso le quali un’impresa arriva all’emissione. Successivamente si andranno a valutare le prime evidenze empiriche di tale mercato in Italia, in particolare il livello di diffusione, le caratteristiche delle emissioni e delle imprese emittenti, con un focus sull’effettivo utilizzo del capitale raccolto, in relazione a quanto dichiarato in fase di ammissione. Un ulteriore tema di analisi del presente lavoro è quello di verificare l’esistenza di una relazione tra la finalità d’emissione e alcune variabili legate alle caratteristiche dell’emittente e dell’emissione stessa. A tale scopo sono stati impiegati modelli econometrici per la trattazione di variabili categoriche e binarie, su un campione di 72 emissioni quotate sull’ExtraMOT PRO, il nuovo segmento di Borsa Italiana dedicato alla negoziazione dei mini-bond. È emerso come, a fronte di un maggior livello d’indebitamento, la probabilità di utilizzare i mini-bond per la ristrutturazione dei debiti pre-esistenti aumenta, mentre gli indicatori della gestione caratteristica impattano positivamente sulla probabilità di impiegare i proventi per progetti di crescita, così come la tipologia di rimborso amortizing.

Analisi del mercato dei mini-bond in Italia : le determinanti dell'impiego dei proventi

MAZZIERI, ALESSANDRO;SELLARO, LUANA
2013/2014

Abstract

In the last few years, several changes were provided to the regulatory environment regarding the forms and financing instruments available to Italian companies. After the 2008 crisis, the aim is to reduce the credit crunch phenomenon, amplified by a bank-centric asset that distinguishes our country. The reforming actions allowed even unlisted companies, and above all SMEs, a direct access to capital markets through the introduction of tax incentives. Another aim of these changes is to redirect a portion of domestic long-term savings and attract qualified investors to Italian corporate bonds, by encouraging the development of professional financial players in private debt. This paper has the purpose to analyse the Mini-Bond market in Italy by giving a definition, deepening the issues mentioned above, describing the process and the operating procedures through which a company comes to the issue. Then, the first empirical evidence of this market in Italy will be evaluated, in particular in its development, emissions and issuers’ characteristics, with a focus on the effective use of the proceeds in relation to what is stated in the admission’s document. Another topic of this paper is to verify the existence of a relationship between the issue’s purpose and some variables related to the characteristics of the issuer and the issue itself. To reach this goal, econometric models have been used for the treatment of categorical and binary variables, on a sample of 72 listed issues on ExtraMOT PRO, the new segment of Borsa Italiana dedicated to mini-bonds trading. The results show that the probability to use the mini-bonds for debt restructuring purposes increases with a higher level of debt, while the operating indicators have a positive impact on the probability of using the proceeds for growth projects, as well as amortizing repayments.
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
18-dic-2014
2013/2014
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da numerosi cambiamenti, in ambito normativo, sulle forme e sugli strumenti di finanziamento a disposizione delle imprese italiane, volti a contrastare la stretta creditizia post crisi 2008 amplificata dall’assetto banco-centrico che contraddistingue il nostro Paese. L’azione riformatrice intrapresa ha posto le basi per consentire anche alle società non quotate, prime fra tutte le PMI, di accedere direttamente al mercato dei capitali grazie all’introduzione di incentivi fiscali, ma non solo. Inoltre si è voluto convogliare parte del risparmio nazionale di lungo periodo e attirare investitori qualificati anche internazionali verso il Corporate Italia, favorendo lo sviluppo di operatori finanziari professionali e indipendenti specializzati nel private debt. Il presente lavoro si pone quindi l’obiettivo di analizzare il mercato dei Mini-Bond in Italia, dandone una definizione, approfondendo le tematiche sopra citate, descrivendo il processo e le modalità operative attraverso le quali un’impresa arriva all’emissione. Successivamente si andranno a valutare le prime evidenze empiriche di tale mercato in Italia, in particolare il livello di diffusione, le caratteristiche delle emissioni e delle imprese emittenti, con un focus sull’effettivo utilizzo del capitale raccolto, in relazione a quanto dichiarato in fase di ammissione. Un ulteriore tema di analisi del presente lavoro è quello di verificare l’esistenza di una relazione tra la finalità d’emissione e alcune variabili legate alle caratteristiche dell’emittente e dell’emissione stessa. A tale scopo sono stati impiegati modelli econometrici per la trattazione di variabili categoriche e binarie, su un campione di 72 emissioni quotate sull’ExtraMOT PRO, il nuovo segmento di Borsa Italiana dedicato alla negoziazione dei mini-bond. È emerso come, a fronte di un maggior livello d’indebitamento, la probabilità di utilizzare i mini-bond per la ristrutturazione dei debiti pre-esistenti aumenta, mentre gli indicatori della gestione caratteristica impattano positivamente sulla probabilità di impiegare i proventi per progetti di crescita, così come la tipologia di rimborso amortizing.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/99941