Heavy rainfalls in late 2002 reactivated an ancient deep-seated landslide in the Varrone Valley (Northern Italy) that threatens a hydroelectric power plant as well as a new industrial district placed along the valley line. The main purpose of this work is to estimate, using a geophysical method, depth and real position of the slip surface of Premana landslide (LC), classified as a deep-seated gravitational slope deformations (DSGSD). DSGSDs are frequent phenomena in the Alpine region, but they are usually not considered hazardous, because of their slow evolution. Despite their slow deformation rates, DSGSDs may cause damages to surface and underground structures, and they may evolve into faster mass movements or favor collateral landslide processes. This graduation thesis can be considered the last part of a wider Geological and Geophysical research program born to investigate the subsoil of this area, that started after 2002 with Geological and Electrical Resistivity Tomography studies (2005) and end with Geophysical surveys (2011), Georadar (GPR) and Seismic Refraction investigations, performed to validate geological assumptions and to assess the condition of the slope over a wider area. In the present study, data from the most recent Seismic Reflection surveys (2012 and 2013) were used. These surveys were planned with the aim of investigating the subsurface at greater depth and of delineating the sliding surface. Reflection data processing was done using Reflex© software.

Nel 2002, intensi eventi meteorologici hanno contribuito alla riattivazione di un antica frana in Val Varrone nel Nord Italia, che ha coinvolto diverse infrastrutture tra cui una centrale idroelettrica e un nuovo complesso industriale situati lungo la valle del torrente Varrone. L’obiettivo principale del presente lavoro è quello di stimare attraverso un metodo geofisico, la profondità e la reale posizione nel sottosuolo della superficie di scorrimento della frana di Premana (LC), classificata come una deformazione gravitativa profonda di versante (DGPV). Sebbene le DGPV siano un fenomeno ricorrente nelle regioni alpine, spesso non vengono considerate pericolose a causa della loro lenta evoluzione. Tuttavia, nonostante la lenta velocità di deformazione che le caratterizza, le DGPV possono evolvere in rapidi movimenti e favorire fenomeni franosi collaterali, causando danni sia a strutture superficiali che sotterranee. Questa tesi di laurea si configura come l’ultima parte di un ben più ampio lavoro di ricerca geologica e geofisica nato a seguito degli eventi del 2002 per indagare il sottosuolo di quest’area. Ai primi studi geologici e tomografici (2005), seguirono nel 2011 analisi geofisiche (GPR e sismica a rifrazione) concepite essenzialmente per avvalorare le assunzioni geologiche precedentemente fatte e per valutare il fenomeno franoso considerando un’area più ampia. Nel presente studio sono stati elaborati, utilizzando il software ReflexW©, dati provenienti da più recenti rilevi di sismica a riflessione (2012 e2013), con l’obiettivo di delineare con una certa precisione, la superficie di scorrimento della frana in esame indagando il sottosuolo a profondità sempre maggiori.

La sismica a riflessione applicata allo studio di corpi franosi. Il caso della frana di Premana (LC)

PARTESANA, KATIA
2013/2014

Abstract

Heavy rainfalls in late 2002 reactivated an ancient deep-seated landslide in the Varrone Valley (Northern Italy) that threatens a hydroelectric power plant as well as a new industrial district placed along the valley line. The main purpose of this work is to estimate, using a geophysical method, depth and real position of the slip surface of Premana landslide (LC), classified as a deep-seated gravitational slope deformations (DSGSD). DSGSDs are frequent phenomena in the Alpine region, but they are usually not considered hazardous, because of their slow evolution. Despite their slow deformation rates, DSGSDs may cause damages to surface and underground structures, and they may evolve into faster mass movements or favor collateral landslide processes. This graduation thesis can be considered the last part of a wider Geological and Geophysical research program born to investigate the subsoil of this area, that started after 2002 with Geological and Electrical Resistivity Tomography studies (2005) and end with Geophysical surveys (2011), Georadar (GPR) and Seismic Refraction investigations, performed to validate geological assumptions and to assess the condition of the slope over a wider area. In the present study, data from the most recent Seismic Reflection surveys (2012 and 2013) were used. These surveys were planned with the aim of investigating the subsurface at greater depth and of delineating the sliding surface. Reflection data processing was done using Reflex© software.
AROSIO, DIEGO
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
18-dic-2014
2013/2014
Nel 2002, intensi eventi meteorologici hanno contribuito alla riattivazione di un antica frana in Val Varrone nel Nord Italia, che ha coinvolto diverse infrastrutture tra cui una centrale idroelettrica e un nuovo complesso industriale situati lungo la valle del torrente Varrone. L’obiettivo principale del presente lavoro è quello di stimare attraverso un metodo geofisico, la profondità e la reale posizione nel sottosuolo della superficie di scorrimento della frana di Premana (LC), classificata come una deformazione gravitativa profonda di versante (DGPV). Sebbene le DGPV siano un fenomeno ricorrente nelle regioni alpine, spesso non vengono considerate pericolose a causa della loro lenta evoluzione. Tuttavia, nonostante la lenta velocità di deformazione che le caratterizza, le DGPV possono evolvere in rapidi movimenti e favorire fenomeni franosi collaterali, causando danni sia a strutture superficiali che sotterranee. Questa tesi di laurea si configura come l’ultima parte di un ben più ampio lavoro di ricerca geologica e geofisica nato a seguito degli eventi del 2002 per indagare il sottosuolo di quest’area. Ai primi studi geologici e tomografici (2005), seguirono nel 2011 analisi geofisiche (GPR e sismica a rifrazione) concepite essenzialmente per avvalorare le assunzioni geologiche precedentemente fatte e per valutare il fenomeno franoso considerando un’area più ampia. Nel presente studio sono stati elaborati, utilizzando il software ReflexW©, dati provenienti da più recenti rilevi di sismica a riflessione (2012 e2013), con l’obiettivo di delineare con una certa precisione, la superficie di scorrimento della frana in esame indagando il sottosuolo a profondità sempre maggiori.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/100244