ABSTRACT E’ evidente come il culto dell’oggetto ed il consumismo sfrenato, siano i valori maggiormente diffusi, se non quasi totalizzanti, della società occidentale in cui viviamo. La produzione industriale, il continuo sfruttamento delle risorse umane e naturali coivolte nei diversi processi, e il successivo smaltimento di migliaia di prodotti pressoché inutili o superflui, contribuiscono in modo importante al forte degrado ambientale. Questa situazione è da imputarsi sicuramente al sistema consumistico e capitalistico, che trova nella sovrapproduzione, nell’utilizzo di materiali scadenti e nella durata prestabilita della vita di un prodotto una grande fonte di guadagno. Tuttavia le responsabilità ricadono in buona parte anche sui consumatori, in genere del tutto inconscienti dei meccanismi di produzione e distribuzione dei prodotti, ormai disabituati al concetto di riparazione e bombardati da un sistema mediatico in supporto di un consumo ancora più incalzante. Il cambiamento va ricercato in un diverso stile di vita, più consapevole e dunque maggiormente responsabile. Il progetto punta alla diffusione e riscoperta di una coscienza ambientale collettiva, e a sottrarre al ciclo incessante dei rifiuti, materiali e componenti ancora funzionanti, che finirebbero altrimenti in discarica o nei termovalorizzatori. La risposta progettuale vede la creazione di un centro per l’Eco-Design composto da laboratori aperti per il re-made e riparazioni; delle aree per la raccolta, la selezione e la classificazione dei materiali; aree comuni, aree per le esposizioni e la vendita, e la zona caffè. Le finalità che si vogliono perseguire sono quelle ecosostenibili del riutilizzo e del recupero dei materiali lignei, dei materiali tecnologici e la produzione in stampa 3D con polimeri recuperati; associando al concetto di recupero quello di stabili dismessi, al fine di sensibilizzare i consumatori e gli utenti sull’attuale sistema produttivo, basato su una dismissione progettata e continua. Si vuole sottolineare l’importanza che le interazioni sociali svolgono in questo processo come mezzo per diffondere una maggiore presa di coscienza comune.
Real life of materials. Progetto volto al recupero dei materiali e alla valorizzazione del patrimonio edile dismesso
DI DONATO, MATTEO
2013/2014
Abstract
ABSTRACT E’ evidente come il culto dell’oggetto ed il consumismo sfrenato, siano i valori maggiormente diffusi, se non quasi totalizzanti, della società occidentale in cui viviamo. La produzione industriale, il continuo sfruttamento delle risorse umane e naturali coivolte nei diversi processi, e il successivo smaltimento di migliaia di prodotti pressoché inutili o superflui, contribuiscono in modo importante al forte degrado ambientale. Questa situazione è da imputarsi sicuramente al sistema consumistico e capitalistico, che trova nella sovrapproduzione, nell’utilizzo di materiali scadenti e nella durata prestabilita della vita di un prodotto una grande fonte di guadagno. Tuttavia le responsabilità ricadono in buona parte anche sui consumatori, in genere del tutto inconscienti dei meccanismi di produzione e distribuzione dei prodotti, ormai disabituati al concetto di riparazione e bombardati da un sistema mediatico in supporto di un consumo ancora più incalzante. Il cambiamento va ricercato in un diverso stile di vita, più consapevole e dunque maggiormente responsabile. Il progetto punta alla diffusione e riscoperta di una coscienza ambientale collettiva, e a sottrarre al ciclo incessante dei rifiuti, materiali e componenti ancora funzionanti, che finirebbero altrimenti in discarica o nei termovalorizzatori. La risposta progettuale vede la creazione di un centro per l’Eco-Design composto da laboratori aperti per il re-made e riparazioni; delle aree per la raccolta, la selezione e la classificazione dei materiali; aree comuni, aree per le esposizioni e la vendita, e la zona caffè. Le finalità che si vogliono perseguire sono quelle ecosostenibili del riutilizzo e del recupero dei materiali lignei, dei materiali tecnologici e la produzione in stampa 3D con polimeri recuperati; associando al concetto di recupero quello di stabili dismessi, al fine di sensibilizzare i consumatori e gli utenti sull’attuale sistema produttivo, basato su una dismissione progettata e continua. Si vuole sottolineare l’importanza che le interazioni sociali svolgono in questo processo come mezzo per diffondere una maggiore presa di coscienza comune.File | Dimensione | Formato | |
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