Negli ultimi decenni il problema dei vuoti urbani causati dalla dismissione di quelle che erano grandi industrie, si sta trasformando in grandi possibilità di sviluppo del territorio, senza dimenticare l’identità del luogo e la sua storia. Il progetto elaborato prende in considerazione una parte di territorio del Comune di Cesano Maderno caratterizzato dall’insediamento di una grande industria di fibre artificiali, la SNIA Viscosa, che negli anni ha modificato il territorio mediante opere di urbanizzazione che seguivano i principi del paternalismo aziendale del primo ‘900. Se all’inizio del secolo le abitazioni realizzate dalla fabbrica si rivelarono un esempio di avanguardia e ordine, negli ultimi decenni, dalla vendita degli alloggi a privati e al passaggio alla gestione comunale delle aree comuni, si è arrivati ad una situazione di abbandono generale, sia per quanto riguarda la manutenzione degli edifici sia per la gestione urbanistica del villaggio. Attraverso la cartografia storica è stato possibile analizzare lo sviluppo dei territori compresi all’interno del perimetro del Parco delle Groane e in particolare del territorio di Cesano Maderno, inoltre lo studio dei villaggi operai realizzati in Italia a cavallo tra il 1800 e il 1900, ha permesso di comprendere quali sono stati i caratteri fondanti di questo nucleo insediativo molto particolare. La realizzazione di un nuovo quartiere e di una nuova stazione che ottimizzino la densità edilizia, vogliono combinare più funzioni in modo da diminuire il flusso del traffico a motore, attraverso la presenza di mezzi pubblici e la diminuzione delle distanze dai negozi per il reperimento dei generi di prima necessità, ed essere raggiunti a piedi. La progettazione si è mossa nella direzione del creare edifici capaci di generare e rigenerare la salute degli abitanti, introducendo la comprensione delle interrelazioni che esistono tra materia ed energia. Se fino a poco tempo fa sembrava un’utopia il poter costruire edifici energeticamente autosufficienti, oggi non è così fuori luogo trovare edifici che forniscano energia elettrica alla rete.

Cesano Maderno : una proposta di riqualificazione tra il Parco delle Groane e la ex Snia Viscosa

RAVAGNATI, ILARIA
2013/2014

Abstract

Negli ultimi decenni il problema dei vuoti urbani causati dalla dismissione di quelle che erano grandi industrie, si sta trasformando in grandi possibilità di sviluppo del territorio, senza dimenticare l’identità del luogo e la sua storia. Il progetto elaborato prende in considerazione una parte di territorio del Comune di Cesano Maderno caratterizzato dall’insediamento di una grande industria di fibre artificiali, la SNIA Viscosa, che negli anni ha modificato il territorio mediante opere di urbanizzazione che seguivano i principi del paternalismo aziendale del primo ‘900. Se all’inizio del secolo le abitazioni realizzate dalla fabbrica si rivelarono un esempio di avanguardia e ordine, negli ultimi decenni, dalla vendita degli alloggi a privati e al passaggio alla gestione comunale delle aree comuni, si è arrivati ad una situazione di abbandono generale, sia per quanto riguarda la manutenzione degli edifici sia per la gestione urbanistica del villaggio. Attraverso la cartografia storica è stato possibile analizzare lo sviluppo dei territori compresi all’interno del perimetro del Parco delle Groane e in particolare del territorio di Cesano Maderno, inoltre lo studio dei villaggi operai realizzati in Italia a cavallo tra il 1800 e il 1900, ha permesso di comprendere quali sono stati i caratteri fondanti di questo nucleo insediativo molto particolare. La realizzazione di un nuovo quartiere e di una nuova stazione che ottimizzino la densità edilizia, vogliono combinare più funzioni in modo da diminuire il flusso del traffico a motore, attraverso la presenza di mezzi pubblici e la diminuzione delle distanze dai negozi per il reperimento dei generi di prima necessità, ed essere raggiunti a piedi. La progettazione si è mossa nella direzione del creare edifici capaci di generare e rigenerare la salute degli abitanti, introducendo la comprensione delle interrelazioni che esistono tra materia ed energia. Se fino a poco tempo fa sembrava un’utopia il poter costruire edifici energeticamente autosufficienti, oggi non è così fuori luogo trovare edifici che forniscano energia elettrica alla rete.
ARC II - Scuola di Architettura Civile
18-dic-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/101088