Nati per salvaguardare lo spazio agricolo e naturale peri-urbano dall’espansione insediativa incontrollata, i Parchi Locali di Interesse Sovracomunale della Collina di San Colombano e della Valle del Lambro hanno, per la comunità locale, una forte valenza in termini di identità culturale e territoriale. La natura, la fauna selvatica, i campi coltivati, le viti, le cascine, i castelli, le ampie vedute dalla sommità del promontorio caratterizzano e rendono uniche queste porzioni di territorio a cavallo tra lodigiano, pavese e milanese. Qui le persone sono solite trascorrere il proprio tempo libero tra un giro in bicicletta e una passeggiata nel bosco, una degustazione e una visita ai musei. Le grandi potenzialità di fruizione del territorio sono, attualmente, poco sfruttate e valorizzate: scarsa segnaletica, percorsi ciclabili frammentati e quasi totale carenza di zone di sosta. Le amministrazioni locali si stanno impegnando su questo fronte, per dotare i parchi del giusto apparato strutturale per la fruizione culturale, didattica e ricreativa del territorio. Gli interventi sviluppati in questo lavoro di tesi si propongono come risposta ad alcune esigenze elementari: la definizione del margine, la sosta ed il bisogno di identità e relazione della collettività. Una struttura trilitica in legno, ancestrale manifestazione antropica, che sfuma in un viale alberato, segna l’uscita dalla città di Sant’Angelo Lodigiano e l’ingresso al Parco della Valle del Lambro, che si congiunge successivamente con il Parco della Collina di San Colombano. Una passerella, un osservatorio, un riparo, delle sedute, una pavimentazione e degli alberi da frutto: questi gli elementi dello spazio di sosta polifunzionale lungo la dorsale collinare, pensato per offrire un luogo dove i visitatori possano riposarsi e dove sia possibile anche organizzare attività didattiche e culturali. Intessere un legame intimo e profondo con il territorio e costruire una rete di relazioni sociali all’interno della comunità locale sono gli scopi principali: entrambe le strutture utilizzano tecnologie semplici e materiali locali, infatti sono pensate per poter essere realizzate in autocostruzione da gruppi di volontari.

Natura, identità, comunità. Ipotesi per la valorizzazione dei parchi di interesse sovracomunale della collina di San Colombano e della Valle del Lambro

SAMBINELLO, CLAUDIA
2013/2014

Abstract

Nati per salvaguardare lo spazio agricolo e naturale peri-urbano dall’espansione insediativa incontrollata, i Parchi Locali di Interesse Sovracomunale della Collina di San Colombano e della Valle del Lambro hanno, per la comunità locale, una forte valenza in termini di identità culturale e territoriale. La natura, la fauna selvatica, i campi coltivati, le viti, le cascine, i castelli, le ampie vedute dalla sommità del promontorio caratterizzano e rendono uniche queste porzioni di territorio a cavallo tra lodigiano, pavese e milanese. Qui le persone sono solite trascorrere il proprio tempo libero tra un giro in bicicletta e una passeggiata nel bosco, una degustazione e una visita ai musei. Le grandi potenzialità di fruizione del territorio sono, attualmente, poco sfruttate e valorizzate: scarsa segnaletica, percorsi ciclabili frammentati e quasi totale carenza di zone di sosta. Le amministrazioni locali si stanno impegnando su questo fronte, per dotare i parchi del giusto apparato strutturale per la fruizione culturale, didattica e ricreativa del territorio. Gli interventi sviluppati in questo lavoro di tesi si propongono come risposta ad alcune esigenze elementari: la definizione del margine, la sosta ed il bisogno di identità e relazione della collettività. Una struttura trilitica in legno, ancestrale manifestazione antropica, che sfuma in un viale alberato, segna l’uscita dalla città di Sant’Angelo Lodigiano e l’ingresso al Parco della Valle del Lambro, che si congiunge successivamente con il Parco della Collina di San Colombano. Una passerella, un osservatorio, un riparo, delle sedute, una pavimentazione e degli alberi da frutto: questi gli elementi dello spazio di sosta polifunzionale lungo la dorsale collinare, pensato per offrire un luogo dove i visitatori possano riposarsi e dove sia possibile anche organizzare attività didattiche e culturali. Intessere un legame intimo e profondo con il territorio e costruire una rete di relazioni sociali all’interno della comunità locale sono gli scopi principali: entrambe le strutture utilizzano tecnologie semplici e materiali locali, infatti sono pensate per poter essere realizzate in autocostruzione da gruppi di volontari.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
18-dic-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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