“Investendo risorse, umane e finanziarie, nella cura dell'esistente e nel rispetto della civile convivenza si ottengono risultati migliori rispetto all'uso di misure repressive. Al contrario, trascurando l'ambiente urbano, si trasmettono segnali di deterioramento, di disinteresse e di non curanza”. La teoria delle finestre rotte introdotta da un articolo di scienze sociali dai sociologi James Q. Wilson e George L. Kelling nel 1982 può darci una lettura su come molte aree urbane possono essere rigenerate e riattivate, rendendole più sicure e vivibili. Il caso che è stato preso in esame è quello del centro storico del comune di Albizzate tipico esempio di centro rurale lombardo di origine ottocentesca che nel corso dei secoli ha subito un importante processo di industrializzazione ed espansione. Il carattere del nucleo centrale, sviluppatosi intorno al Castello che domina la parte più alta del comune, è rimasto immutato nel corso dei secoli con strade strette che si aprono in ampie cortili con case a corte. Le costruzioni fortificate che caratterizzano il paesaggio lombardo, come quella di Albizzate (ma anche Milano, Pavia, Brescia, Lodi), a partire dal periodo Visconteo, relazionandosi con gli altri elementi strutturali del paesaggio (sistema delle vie d’acqua, sistema agricolo) hanno definito l’identità del territorio lombardo. Il progetto indaga il carattere articolato e complesso della struttura urbana del paese di Albizzate e individua nella Corte Bassani l’emergenza e la matrice del tessuto insediativo storico circostante. L’idea è quella di introdurre una metodologia di lavoro che prevede, attraverso una progettazione sostenibile e integrata, di riportare una nuova socialità, una nuova economia, una nuova morfologia conservando i caratteri identificativi del luogo ma con nuove condizioni di comfort ambientale e flessibilità d’uso, proporre un nuovo dispositivo urbano capace di riconnettere e integrare il sistema di spazi pubblici preesistenti, zone di incontro e socializzazione e di istituire relazioni a scala più vasta. Dimostrare in che modo viene rigenerato il centro storico e darne un modello esemplificativo di intervento dell’isolato e della comunità Il rinnovamento è funzionale ad una realtà che non è più adeguata, e ad un alzato che non rispecchia la pianta che invece fa emergere delle potenzialità di sviluppo. L’area ridefinisce gli accessi, i percorsi e le funzioni; nella parte nord del complesso saranno sviluppate funzioni pubbliche con spazi per il coworking, mentre nella parte sud attraverso un lavoro di lettura delle tipologie edilizie abitative viene “misurato” il lotto e vengono introdotte residenze sempre avendo spazi commerciali al piano terreno o reintroducendo il concetto di casa-bottega. Il progetto si pone come dispositivo di relazione urbana, si propone di contribuire a realizzare il rinnovamento del nucleo antico di Albizzate, rigenerando le corti private, integrando i servizi circostanti ponendosi come base per la rinascita del Castello, e si qualifica come nuovo polo collettivo per il paese, destinato ad accogliere differenti attività e a promuovere una più efficace e nuova socialità.
Open court. Rigenerazione urbana sull'asse del Castello ad Albizzate
ZANZI, DAVIDE
2013/2014
Abstract
“Investendo risorse, umane e finanziarie, nella cura dell'esistente e nel rispetto della civile convivenza si ottengono risultati migliori rispetto all'uso di misure repressive. Al contrario, trascurando l'ambiente urbano, si trasmettono segnali di deterioramento, di disinteresse e di non curanza”. La teoria delle finestre rotte introdotta da un articolo di scienze sociali dai sociologi James Q. Wilson e George L. Kelling nel 1982 può darci una lettura su come molte aree urbane possono essere rigenerate e riattivate, rendendole più sicure e vivibili. Il caso che è stato preso in esame è quello del centro storico del comune di Albizzate tipico esempio di centro rurale lombardo di origine ottocentesca che nel corso dei secoli ha subito un importante processo di industrializzazione ed espansione. Il carattere del nucleo centrale, sviluppatosi intorno al Castello che domina la parte più alta del comune, è rimasto immutato nel corso dei secoli con strade strette che si aprono in ampie cortili con case a corte. Le costruzioni fortificate che caratterizzano il paesaggio lombardo, come quella di Albizzate (ma anche Milano, Pavia, Brescia, Lodi), a partire dal periodo Visconteo, relazionandosi con gli altri elementi strutturali del paesaggio (sistema delle vie d’acqua, sistema agricolo) hanno definito l’identità del territorio lombardo. Il progetto indaga il carattere articolato e complesso della struttura urbana del paese di Albizzate e individua nella Corte Bassani l’emergenza e la matrice del tessuto insediativo storico circostante. L’idea è quella di introdurre una metodologia di lavoro che prevede, attraverso una progettazione sostenibile e integrata, di riportare una nuova socialità, una nuova economia, una nuova morfologia conservando i caratteri identificativi del luogo ma con nuove condizioni di comfort ambientale e flessibilità d’uso, proporre un nuovo dispositivo urbano capace di riconnettere e integrare il sistema di spazi pubblici preesistenti, zone di incontro e socializzazione e di istituire relazioni a scala più vasta. Dimostrare in che modo viene rigenerato il centro storico e darne un modello esemplificativo di intervento dell’isolato e della comunità Il rinnovamento è funzionale ad una realtà che non è più adeguata, e ad un alzato che non rispecchia la pianta che invece fa emergere delle potenzialità di sviluppo. L’area ridefinisce gli accessi, i percorsi e le funzioni; nella parte nord del complesso saranno sviluppate funzioni pubbliche con spazi per il coworking, mentre nella parte sud attraverso un lavoro di lettura delle tipologie edilizie abitative viene “misurato” il lotto e vengono introdotte residenze sempre avendo spazi commerciali al piano terreno o reintroducendo il concetto di casa-bottega. Il progetto si pone come dispositivo di relazione urbana, si propone di contribuire a realizzare il rinnovamento del nucleo antico di Albizzate, rigenerando le corti private, integrando i servizi circostanti ponendosi come base per la rinascita del Castello, e si qualifica come nuovo polo collettivo per il paese, destinato ad accogliere differenti attività e a promuovere una più efficace e nuova socialità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/102828