Questo mio contributo è la prosecuzione e la conclusione del lavoro iniziato nel 2013, in “Lodi: Sistemi difensivi e la loro valorizzazione”. Il lavoro di tesi è nato dall’incontro con l’Associazione Lodi Murata, che ci ha permesso di venire a conoscenza dell’esistenza di passaggi sotterranei nel fossato del Castello di Lodi, il nostro caso studio. La prima parte di indagine storica e archivistica è stata necessaria per contestualizzare l’oggetto di studio: conoscere la storia della città di Lodi e la nascita ed evoluzione delle sue mura difensive e delle sue fortificazioni è stato un passaggio fondamentale prima di affrontare un’analisi specifica dei percorsi sotterranei. La ricerca di informazioni più dettagliate sui sistemi difensivi della città ci ha portati a consultare diversi documenti presenti all’interno degli Archivi di Lodi e di Milano. Queste approfondite ricerche archivistiche hanno consentito inoltre di conoscere e studiare il lavoro dell’ingegnere Gaspare Beretta, esperto dell’arte delle costruzioni militari, a cui si deve la realizzazione del maggior numero di piazzeforti di Lodi. Nella seconda parte del lavoro riguardante la diagnostica ho approfondito la tecnica di rilievo con tecnologia laser scanner 3D e la sua restituzione grafica e la questione relativa al microclima negli edifici storici. Ciò che si propone questo studio è porre le basi per un possibile progetto di conservazione dei passaggi ipogei della controscarpa. Per questo motivo, oltre alla ricerca storica e alle indagini diagnostiche si prende infine in esame la questione dell’accessibilità. Attualmente il tema dell’accessibilità è diventato uno dei principi fondamentali del progetto di restauro. Lo stretto legame tra monumento ed uso, infatti porta a considerare il restauro come un intervento “che non deve, come troppo spesso avviene, sottrarre al godimento le opere, ma che ha lo scopo di salvarle consentendo che sussistano il più a lungo possibile, come parti esteticamente e storicamente vive della nostra società”.

Lodi, i sistemi difensivi : uno studio finalizzato agli interventi di conservazione

TORRE, MICHELA
2013/2014

Abstract

Questo mio contributo è la prosecuzione e la conclusione del lavoro iniziato nel 2013, in “Lodi: Sistemi difensivi e la loro valorizzazione”. Il lavoro di tesi è nato dall’incontro con l’Associazione Lodi Murata, che ci ha permesso di venire a conoscenza dell’esistenza di passaggi sotterranei nel fossato del Castello di Lodi, il nostro caso studio. La prima parte di indagine storica e archivistica è stata necessaria per contestualizzare l’oggetto di studio: conoscere la storia della città di Lodi e la nascita ed evoluzione delle sue mura difensive e delle sue fortificazioni è stato un passaggio fondamentale prima di affrontare un’analisi specifica dei percorsi sotterranei. La ricerca di informazioni più dettagliate sui sistemi difensivi della città ci ha portati a consultare diversi documenti presenti all’interno degli Archivi di Lodi e di Milano. Queste approfondite ricerche archivistiche hanno consentito inoltre di conoscere e studiare il lavoro dell’ingegnere Gaspare Beretta, esperto dell’arte delle costruzioni militari, a cui si deve la realizzazione del maggior numero di piazzeforti di Lodi. Nella seconda parte del lavoro riguardante la diagnostica ho approfondito la tecnica di rilievo con tecnologia laser scanner 3D e la sua restituzione grafica e la questione relativa al microclima negli edifici storici. Ciò che si propone questo studio è porre le basi per un possibile progetto di conservazione dei passaggi ipogei della controscarpa. Per questo motivo, oltre alla ricerca storica e alle indagini diagnostiche si prende infine in esame la questione dell’accessibilità. Attualmente il tema dell’accessibilità è diventato uno dei principi fondamentali del progetto di restauro. Lo stretto legame tra monumento ed uso, infatti porta a considerare il restauro come un intervento “che non deve, come troppo spesso avviene, sottrarre al godimento le opere, ma che ha lo scopo di salvarle consentendo che sussistano il più a lungo possibile, come parti esteticamente e storicamente vive della nostra società”.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
18-dic-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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