The Machine Emotional of lost property, is a new interior of the contemporary city that seeks to interpret and represent a critical view of our civilization merchandise. A temporary habitat and narrative that is not just consumerism, vulgarity commercial or accumulation of useless objects but a real place of lost items, habitats representing the physical reality in which we live and where we spend our experience with objects. From reflection on the relationship between the dimension of objects and contemporary society, the project has developed the themes of the collection and the objects as an expression of personal identity and spatiality that build around us. A provisional and reversible place which is composed of a series of parts all autonomous, repetitively: consultation, the machine of the objects, the cataloging and the objects in replay. Four habitat autonomous interconnected through a path that leads you to look for your lost item, and that brings the object to reveal its presence and identity through a history of places, materials, dimensions, feelings and memories . The Machine Emotional as a stage machine prepares and tells the complex relationship between the objects that inhabit our lives and the space they produce with their presence.

La Macchina Emozionale degli oggetti smarriti, è un nuovo interno della città contemporanea che cerca di interpretare e rappresentare una visione critica della nostra civiltà merceologica. Un habitat provvisorio e narrativo che non rappresenta soltanto il consumismo, volgarità commerciale o una coacervo di oggetti inutili ma un vero e proprio luogo degli oggetti smarriti, habitat che rappresenta la realtà fisica nella quale viviamo e dove si svolge la nostra esperienza con gli oggetti. Dalla riflessione sul rapporto che esiste tra la dimensione oggettuale e la società contemporanea, il progetto ha elaborato i temi della collezione e degli oggetti come espressione dell’identità personale e della spazialità che costruiscono intorno a noi. Un luogo provvisorio e reversibile che si compone di una serie di parti tutte autonome, ripetitivamente: la consultazione, la macchina degli oggetti, la catalogazione e gli oggetti in replay. Quattro habitat autonomi collegati tra di loro attraverso un percorso che conduce l’utente a cercare il proprio oggetto smarrito e che porta l'oggetto a svelare la propria presenza e la propria identità attraverso una storia fatta di luoghi, materiali, dimensioni, sentimenti e memorie. La Macchina emozionale come una macchina scenica allestisce e racconta il complesso rapporto tra gli oggetti che abitano le nostre vite e lo spazio che producono con la loro presenza.

Macchina emozionale. Habitat provvisori per oggetti smarriti

SAVINI, MARCO
2013/2014

Abstract

The Machine Emotional of lost property, is a new interior of the contemporary city that seeks to interpret and represent a critical view of our civilization merchandise. A temporary habitat and narrative that is not just consumerism, vulgarity commercial or accumulation of useless objects but a real place of lost items, habitats representing the physical reality in which we live and where we spend our experience with objects. From reflection on the relationship between the dimension of objects and contemporary society, the project has developed the themes of the collection and the objects as an expression of personal identity and spatiality that build around us. A provisional and reversible place which is composed of a series of parts all autonomous, repetitively: consultation, the machine of the objects, the cataloging and the objects in replay. Four habitat autonomous interconnected through a path that leads you to look for your lost item, and that brings the object to reveal its presence and identity through a history of places, materials, dimensions, feelings and memories . The Machine Emotional as a stage machine prepares and tells the complex relationship between the objects that inhabit our lives and the space they produce with their presence.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
18-dic-2014
2013/2014
La Macchina Emozionale degli oggetti smarriti, è un nuovo interno della città contemporanea che cerca di interpretare e rappresentare una visione critica della nostra civiltà merceologica. Un habitat provvisorio e narrativo che non rappresenta soltanto il consumismo, volgarità commerciale o una coacervo di oggetti inutili ma un vero e proprio luogo degli oggetti smarriti, habitat che rappresenta la realtà fisica nella quale viviamo e dove si svolge la nostra esperienza con gli oggetti. Dalla riflessione sul rapporto che esiste tra la dimensione oggettuale e la società contemporanea, il progetto ha elaborato i temi della collezione e degli oggetti come espressione dell’identità personale e della spazialità che costruiscono intorno a noi. Un luogo provvisorio e reversibile che si compone di una serie di parti tutte autonome, ripetitivamente: la consultazione, la macchina degli oggetti, la catalogazione e gli oggetti in replay. Quattro habitat autonomi collegati tra di loro attraverso un percorso che conduce l’utente a cercare il proprio oggetto smarrito e che porta l'oggetto a svelare la propria presenza e la propria identità attraverso una storia fatta di luoghi, materiali, dimensioni, sentimenti e memorie. La Macchina emozionale come una macchina scenica allestisce e racconta il complesso rapporto tra gli oggetti che abitano le nostre vite e lo spazio che producono con la loro presenza.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/102851