Abstract La tesi propone la progettazione dell’espansione del MoMA di New York a Manhattan. Attualmente solo il 25% delle opere possedute dal MoMA sono in esposizione; per aumentare tale esposizione di opere al pubblico ho delineato “un museo in verticale”, un manufatto che abbia carattere identificatore e la capacità di inserirsi in un contesto di tradizioni e rifermenti storici di edifici che hanno rappresentato l’essenza della costruzione in verticale. Le linee guida nella progettazione sono state molteplici; in quanto Manhattan, a differenza di altre città newyorchesi, possiede a livello intrinseco una tradizione basilare ed essenziale sulla composizione dei grattacieli che hanno delineano la famosa skyline di New York. La mia volontà progettuale è quella di inserire un manufatto capace di integrarsi perfettamente nel quartiere in oggetto, senza ostentare manie di protagonismo o di sfida verso l’alto, tipica nelle costruzioni degli ultimi decenni. La possibilità di creare un nuovo simbolo della conoscenza dell’arte, che rimandasse a edifici simboli, significativi nella realtà di Manhattan come l’Empire State Building, Rockefeller Center. Attraverso un modulo ricavato dalla matrice proporzionale dell’area sia in pianta che in alzato delle varie altezze degli edifici limitrofi, (Finanlcial Time Tower e l’esistente del MoMA), del lotto ho individuato dei punti di controllo che mi hanno permesso di delineare un virtuosismo formale capace di integrarsi a tali proporzioni e altezze degli edifici circostanti. I riferimenti architettonici principali sono stati i disegni di Hugh Ferriss, colui che ha studiato e delineato l’utilizzazione migliore dell’area in conformità alle prescrizioni del regolamento edilizio di New York, la “Zoning law” La mia volontà progettuale è quella di lavorare in modo differente tra i principali prospetti fronte strada nord-sud rispetto a quelli interni est-ovest: attraverso il simbolismo mistico e il significato del numero tre, in quanto la bellezza e la perfezione di tutte le cose sembrano rimandare al numero della trinità: il giorno è diviso in mattino, mezzogiorno e sera; il corpo è composto da testa, torace e membra; in natura, nel mondo vegetale, ogni tipo di flora ha un suo bouquet di foglie, il suo stelo e il suo fiore; l’albero si presenta con le radici, il tronco e la massa articolata dei rami in alto. Tutti i prospetti presentano una base, avente una configurazione orizzontale; i prospetti fronte strada sono stati disegnati con una matrice verticale, mentre per equilibrare i primi due elementi i prospetti interni sono stati disegnati con il terzo elemento per equilibrio attraverso delle linee inclinate. Il museo in verticale che ho progettato prende come riferimento architettonico le Carceri Piranesiane. Attraverso la scarnificazione fino a ridursi all’indispensabile della struttura portante a telaio, sottraendo volumi pieni e lasciando alla zona verso le vetrate un vuoto da riempire. Questo mi permette di ottenere una compenetrazione fisica e visiva attraverso rampe, cavi e scale mobili che puntualmente conducono a delle celle museali, dei cubi sospesi nel vuoto, di dimensioni ridotte rispetto ai classici spazi museali. La soluzione porta il visitatore a focalizzandosi maggiormente sull’ambiente chiuso, ridotto, con al suo interno una, due o tre opere d’arte e successivamente percorrendo un percorso, un attraversamento sospeso a decine di metri alternando spazi molto ampi a spazi ridotti, con prospettive focalizzate e mirate solo ed esclusivamente verso tre direzioni, a nord con Central Park, a Sud verso la costa di Manhattan e sulla scenografia di allestimento del museo con cavi, cubi, rampe, scale, vuoti, pieni, doppie altezze e compenetrazioni visive.

SkyMoMA

DISCONZI, ETTORE CESARE
2013/2014

Abstract

Abstract La tesi propone la progettazione dell’espansione del MoMA di New York a Manhattan. Attualmente solo il 25% delle opere possedute dal MoMA sono in esposizione; per aumentare tale esposizione di opere al pubblico ho delineato “un museo in verticale”, un manufatto che abbia carattere identificatore e la capacità di inserirsi in un contesto di tradizioni e rifermenti storici di edifici che hanno rappresentato l’essenza della costruzione in verticale. Le linee guida nella progettazione sono state molteplici; in quanto Manhattan, a differenza di altre città newyorchesi, possiede a livello intrinseco una tradizione basilare ed essenziale sulla composizione dei grattacieli che hanno delineano la famosa skyline di New York. La mia volontà progettuale è quella di inserire un manufatto capace di integrarsi perfettamente nel quartiere in oggetto, senza ostentare manie di protagonismo o di sfida verso l’alto, tipica nelle costruzioni degli ultimi decenni. La possibilità di creare un nuovo simbolo della conoscenza dell’arte, che rimandasse a edifici simboli, significativi nella realtà di Manhattan come l’Empire State Building, Rockefeller Center. Attraverso un modulo ricavato dalla matrice proporzionale dell’area sia in pianta che in alzato delle varie altezze degli edifici limitrofi, (Finanlcial Time Tower e l’esistente del MoMA), del lotto ho individuato dei punti di controllo che mi hanno permesso di delineare un virtuosismo formale capace di integrarsi a tali proporzioni e altezze degli edifici circostanti. I riferimenti architettonici principali sono stati i disegni di Hugh Ferriss, colui che ha studiato e delineato l’utilizzazione migliore dell’area in conformità alle prescrizioni del regolamento edilizio di New York, la “Zoning law” La mia volontà progettuale è quella di lavorare in modo differente tra i principali prospetti fronte strada nord-sud rispetto a quelli interni est-ovest: attraverso il simbolismo mistico e il significato del numero tre, in quanto la bellezza e la perfezione di tutte le cose sembrano rimandare al numero della trinità: il giorno è diviso in mattino, mezzogiorno e sera; il corpo è composto da testa, torace e membra; in natura, nel mondo vegetale, ogni tipo di flora ha un suo bouquet di foglie, il suo stelo e il suo fiore; l’albero si presenta con le radici, il tronco e la massa articolata dei rami in alto. Tutti i prospetti presentano una base, avente una configurazione orizzontale; i prospetti fronte strada sono stati disegnati con una matrice verticale, mentre per equilibrare i primi due elementi i prospetti interni sono stati disegnati con il terzo elemento per equilibrio attraverso delle linee inclinate. Il museo in verticale che ho progettato prende come riferimento architettonico le Carceri Piranesiane. Attraverso la scarnificazione fino a ridursi all’indispensabile della struttura portante a telaio, sottraendo volumi pieni e lasciando alla zona verso le vetrate un vuoto da riempire. Questo mi permette di ottenere una compenetrazione fisica e visiva attraverso rampe, cavi e scale mobili che puntualmente conducono a delle celle museali, dei cubi sospesi nel vuoto, di dimensioni ridotte rispetto ai classici spazi museali. La soluzione porta il visitatore a focalizzandosi maggiormente sull’ambiente chiuso, ridotto, con al suo interno una, due o tre opere d’arte e successivamente percorrendo un percorso, un attraversamento sospeso a decine di metri alternando spazi molto ampi a spazi ridotti, con prospettive focalizzate e mirate solo ed esclusivamente verso tre direzioni, a nord con Central Park, a Sud verso la costa di Manhattan e sulla scenografia di allestimento del museo con cavi, cubi, rampe, scale, vuoti, pieni, doppie altezze e compenetrazioni visive.
DEGLI ESPOSTI, LORENZO
ARC I - Scuola di Architettura e Società
18-dic-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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