Inaugurato nel 1923, l’ex ospedale Santa Corona sorge nella pineta delle Groane a Garbagnate Milanese. Da sempre proprietà del Comune di Milano ha una storia divisibile in tre periodi temporali: il primo dall’inaugurazione agli anni cinquanta, quando svolge la funzione di sanatorio antitubercolare all’avanguardia per combattere l’epidemia che colpì Milano dalla metà dell’Ottocento. La seconda fase coincide con la fine della crisi infettiva e del conseguente superamento dei sanatori. Si avvia quindi un processo di riconversione della struttura verso l’attuale destinazione a ospedale generico. Il terzo periodo avrà inizio nel 2015, quando l’ospedale verrà svuotato delle sue funzioni in favore di una nuova struttura della Regione Lombardia attigua al vecchio complesso. In assenza di progetti ufficiali, l’opera, che è per legge bene storico e culturale, è condannata ad incuria e degrado. La conclusione della tesi consiste quindi in una proposta di riconversione di parte degli spazi in struttura sanitaria assistenziale per le cure intermedie. Premessa per questo progetto è un ampio lavoro di ricerca storica per ricostruire l’aspetto originario dell’opera e capire le motivazioni di particolarissime scelte architettoniche. Ancora si è provveduto allo studio delle condizioni urbanistiche e dello stato conservativo del complesso, con elaborati che mettano in luce il rapporto con le infrastrutture della zona e schede di rilevamento, sostenute da una vasta campagna fotografica, che evidenzino le qualità materiche e l’origine dei degradi.
Dismissione e recupero dell'ex ospedale Santa Corona in Garbagnate Milanese
TELLI, ACHILLE
2013/2014
Abstract
Inaugurato nel 1923, l’ex ospedale Santa Corona sorge nella pineta delle Groane a Garbagnate Milanese. Da sempre proprietà del Comune di Milano ha una storia divisibile in tre periodi temporali: il primo dall’inaugurazione agli anni cinquanta, quando svolge la funzione di sanatorio antitubercolare all’avanguardia per combattere l’epidemia che colpì Milano dalla metà dell’Ottocento. La seconda fase coincide con la fine della crisi infettiva e del conseguente superamento dei sanatori. Si avvia quindi un processo di riconversione della struttura verso l’attuale destinazione a ospedale generico. Il terzo periodo avrà inizio nel 2015, quando l’ospedale verrà svuotato delle sue funzioni in favore di una nuova struttura della Regione Lombardia attigua al vecchio complesso. In assenza di progetti ufficiali, l’opera, che è per legge bene storico e culturale, è condannata ad incuria e degrado. La conclusione della tesi consiste quindi in una proposta di riconversione di parte degli spazi in struttura sanitaria assistenziale per le cure intermedie. Premessa per questo progetto è un ampio lavoro di ricerca storica per ricostruire l’aspetto originario dell’opera e capire le motivazioni di particolarissime scelte architettoniche. Ancora si è provveduto allo studio delle condizioni urbanistiche e dello stato conservativo del complesso, con elaborati che mettano in luce il rapporto con le infrastrutture della zona e schede di rilevamento, sostenute da una vasta campagna fotografica, che evidenzino le qualità materiche e l’origine dei degradi.File | Dimensione | Formato | |
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