Il seguente lavoro nasce dall’ interesse crescente per l’inquinamento acustico: “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana (…)” (art. 2 della L. 447/95). La direttiva 2002/49/CE intende definire "un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell'esposizione al rumore ambientale". Questo studio mira a correlare i risultati della percezione dell’inquinamento da rumore ambientale a ciò che sperimentalmente forniscono i dati di monitoraggio acustico con il valore immobiliare deducibile dai dati delle piattaforme OMI. Lo scopo del survey è di quantificare la DAP per il bene “Quiete” con il metodo della valutazione contingente ritenuto più idoneo a fornire un reale indice legato alla percezione del rumore. I cittadini vengono coinvolti chiedendo loro di rispondere a quesiti per evidenziare un’eventuale insoddisfazione, e conseguente influenza sulla qualità della vita e le ricadute a livello economico. Confrontando le zone del piano acustico, i livelli di disturbo manifestato e l’andamento delle quote immobiliari si possono verificare le svalutazioni/ valutazioni delle residenze. Il questionario è adattabile a diversi contesti e Trezzo è la città scelta come campione per testare il modello. Il contesto è caratterizzato dalla presenza dell’ A4 con delle barriere fonoassorbenti più basse a nord rispetto a sud, benché la specularità dell’area. L’indagine ha messo in luce che i cittadini sono disturbati nonostante il rispetto dei limiti da normativa e l’OMI attribuisce maggior valore di mercato all’area nord che ricade nella stessa classe acustica ma presenta più disturbati rispetto a quella sud. La formulazione di due domande, ha mostrato che il Valore della Quiete è più alto della disponibilità a pagare. Infine, nonostante gli sforzi a livello internazionale, è necessario uniformare la scelta degli indicatori acustici, delle modalità temporali di misurazione, i limiti da normativa e il metodo di valutazione del disturbo per poter trasferire le valenze studiate.

Riflessi economici e sociali di una nuova infrastruttura rumorosa in un territorio fortemente antropizzato

SETTE, JESSICA
2013/2014

Abstract

Il seguente lavoro nasce dall’ interesse crescente per l’inquinamento acustico: “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana (…)” (art. 2 della L. 447/95). La direttiva 2002/49/CE intende definire "un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell'esposizione al rumore ambientale". Questo studio mira a correlare i risultati della percezione dell’inquinamento da rumore ambientale a ciò che sperimentalmente forniscono i dati di monitoraggio acustico con il valore immobiliare deducibile dai dati delle piattaforme OMI. Lo scopo del survey è di quantificare la DAP per il bene “Quiete” con il metodo della valutazione contingente ritenuto più idoneo a fornire un reale indice legato alla percezione del rumore. I cittadini vengono coinvolti chiedendo loro di rispondere a quesiti per evidenziare un’eventuale insoddisfazione, e conseguente influenza sulla qualità della vita e le ricadute a livello economico. Confrontando le zone del piano acustico, i livelli di disturbo manifestato e l’andamento delle quote immobiliari si possono verificare le svalutazioni/ valutazioni delle residenze. Il questionario è adattabile a diversi contesti e Trezzo è la città scelta come campione per testare il modello. Il contesto è caratterizzato dalla presenza dell’ A4 con delle barriere fonoassorbenti più basse a nord rispetto a sud, benché la specularità dell’area. L’indagine ha messo in luce che i cittadini sono disturbati nonostante il rispetto dei limiti da normativa e l’OMI attribuisce maggior valore di mercato all’area nord che ricade nella stessa classe acustica ma presenta più disturbati rispetto a quella sud. La formulazione di due domande, ha mostrato che il Valore della Quiete è più alto della disponibilità a pagare. Infine, nonostante gli sforzi a livello internazionale, è necessario uniformare la scelta degli indicatori acustici, delle modalità temporali di misurazione, i limiti da normativa e il metodo di valutazione del disturbo per poter trasferire le valenze studiate.
GUAZZOTTI, MASSIMO
MASSERONI, STEFANIA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
27-apr-2015
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/103803