L’idea di cominciare questo lavoro è nata in seguito al mio secondo viaggio nella regione di Antofagasta lo scorso aprile, durante il mio anno di intercambio a Valparaíso, in Cile. A differenza della prima volta che ho visitato il deserto cileno, con l’intento di raggiungere una meta ben precisa, San Pedro de Atacama – città turistica e atipica – senza la possibilità né la volontà di fermarmi sulla Ruta 25 che collega Antofagasta a Calama, il percorso scelto e pensato per il viaggio successivo era stato pensato per visitare quelli che possono essere definiti tali elementi chiave. La regione di Antofagasta possiede una parte importante del patrimonio industriale nazionale, come testimonianza dello sviluppo culturale ed economico del paese nonché degli insediamenti umani in un territorio complesso e non particolarmente favorevole all’altezza del Tropico del Capricorno. In particolare, l’attività industriale correlata all’estrazione del salnitro cileno pose in collegamento il XIX secolo della Rivoluzione Industriale e il XX secolo della modernità: si relazionava all’attività agricola, alla nascita delle città portuarie e introdusse la modernizzazione del Cile contribuendo ad una gerarchizzazione del territorio del nord e alla realizzazione di città di nuova fondazione attraverso una nuova identità. La forma di occupazione pianificata del territorio, come nel caso della regione di Antofagasta, che inserisce l’insediamento umano connesso al luogo di lavoro produttivo, era il modello che si utilizzò nella maggior parte dei centri minerari in Cile, tenendo come riferimento l’urbanistica delle città industriali europee e nordamericane, come anche l’importa di fondazione ispanoamericana. Il processo funzionale che contribuì allo sviluppo economico e alla modernizzazione del paese, fu possibile grazie ad un sistema di progettazione del territorio su base di città o circoscrizioni geografico-amministrative, relazione ad un’area territoriale strutturata in base alle interconnessioni ferroviarie. In particolare, la “città-accampamento” diventò quindi una alternativa concreta alla città industriale europea, facendo dipendere il suo insediamento dalla posizione della materia prima da estrarre, prescindendo totalmente dagli insediamenti umani preesistenti e dalle risorse territoriali utili al benessere dell’uomo, e nel quale, tutto il processo produttivo si pianifica e controlla includendo lo spazio fisico del lavoratore, quello che si considera come una parte aggiunta del capitale fisso di tutta l’impresa interessata al salnitro. In questo modo, abitazione, spazio per il tempo libero e fabbrica si concepirono come luoghi dove si organizzava e controllava la vita sociale e comunitaria. Questa realtà, espressione di un nuovo ordine morale pensato per l’industria, è ciò che ordina il disegno urbano e lo spazio abitato del deserto cileno e che è importante, se non fondamentale alla comprensione storica di un paese, porre in valore e rappresentare attraverso alcuni strumenti scelti, riconoscendo gli elementi chiave che descrivono l’intero territorio. Per comprendere meglio la storia di un territorio, come e perché l’uomo ha iniziato la sua espansione segnandolo in modo irreversibile e i cambiamenti ad esso associati, ho deciso di prendere in considerazione in particolare l’intorno di un tratto della Ruta 25 nel comune di Sierra Gorda, nel cuore della regione: ai lati di questo tracciato asfaltato, nel mezzo del deserto cileno, sono tutt’oggi presenti degli elementi che simboleggiano la realtà del territorio e che lo compongono attraverso differenti tipologie di insediamento umano. Avviando una indagine dei monumenti storici patrimoniali del paese ho selezionato, fotografato e analizzato quattro realtà: la stazione ferroviaria di Baquedano, le rovine del piccolo insediamento-sanatorio di Pampa Unión e due città industriali, post-e a confronto, per l’estrazione e lavorazione del salnitro.

Memoria del salitre. Tecniche di analisi degli insediamenti industriali nel deserto cileno

IOVENE, FRANCESCA
2013/2014

Abstract

L’idea di cominciare questo lavoro è nata in seguito al mio secondo viaggio nella regione di Antofagasta lo scorso aprile, durante il mio anno di intercambio a Valparaíso, in Cile. A differenza della prima volta che ho visitato il deserto cileno, con l’intento di raggiungere una meta ben precisa, San Pedro de Atacama – città turistica e atipica – senza la possibilità né la volontà di fermarmi sulla Ruta 25 che collega Antofagasta a Calama, il percorso scelto e pensato per il viaggio successivo era stato pensato per visitare quelli che possono essere definiti tali elementi chiave. La regione di Antofagasta possiede una parte importante del patrimonio industriale nazionale, come testimonianza dello sviluppo culturale ed economico del paese nonché degli insediamenti umani in un territorio complesso e non particolarmente favorevole all’altezza del Tropico del Capricorno. In particolare, l’attività industriale correlata all’estrazione del salnitro cileno pose in collegamento il XIX secolo della Rivoluzione Industriale e il XX secolo della modernità: si relazionava all’attività agricola, alla nascita delle città portuarie e introdusse la modernizzazione del Cile contribuendo ad una gerarchizzazione del territorio del nord e alla realizzazione di città di nuova fondazione attraverso una nuova identità. La forma di occupazione pianificata del territorio, come nel caso della regione di Antofagasta, che inserisce l’insediamento umano connesso al luogo di lavoro produttivo, era il modello che si utilizzò nella maggior parte dei centri minerari in Cile, tenendo come riferimento l’urbanistica delle città industriali europee e nordamericane, come anche l’importa di fondazione ispanoamericana. Il processo funzionale che contribuì allo sviluppo economico e alla modernizzazione del paese, fu possibile grazie ad un sistema di progettazione del territorio su base di città o circoscrizioni geografico-amministrative, relazione ad un’area territoriale strutturata in base alle interconnessioni ferroviarie. In particolare, la “città-accampamento” diventò quindi una alternativa concreta alla città industriale europea, facendo dipendere il suo insediamento dalla posizione della materia prima da estrarre, prescindendo totalmente dagli insediamenti umani preesistenti e dalle risorse territoriali utili al benessere dell’uomo, e nel quale, tutto il processo produttivo si pianifica e controlla includendo lo spazio fisico del lavoratore, quello che si considera come una parte aggiunta del capitale fisso di tutta l’impresa interessata al salnitro. In questo modo, abitazione, spazio per il tempo libero e fabbrica si concepirono come luoghi dove si organizzava e controllava la vita sociale e comunitaria. Questa realtà, espressione di un nuovo ordine morale pensato per l’industria, è ciò che ordina il disegno urbano e lo spazio abitato del deserto cileno e che è importante, se non fondamentale alla comprensione storica di un paese, porre in valore e rappresentare attraverso alcuni strumenti scelti, riconoscendo gli elementi chiave che descrivono l’intero territorio. Per comprendere meglio la storia di un territorio, come e perché l’uomo ha iniziato la sua espansione segnandolo in modo irreversibile e i cambiamenti ad esso associati, ho deciso di prendere in considerazione in particolare l’intorno di un tratto della Ruta 25 nel comune di Sierra Gorda, nel cuore della regione: ai lati di questo tracciato asfaltato, nel mezzo del deserto cileno, sono tutt’oggi presenti degli elementi che simboleggiano la realtà del territorio e che lo compongono attraverso differenti tipologie di insediamento umano. Avviando una indagine dei monumenti storici patrimoniali del paese ho selezionato, fotografato e analizzato quattro realtà: la stazione ferroviaria di Baquedano, le rovine del piccolo insediamento-sanatorio di Pampa Unión e due città industriali, post-e a confronto, per l’estrazione e lavorazione del salnitro.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
27-apr-2015
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/104102