Le Officine Meccaniche Reggiane, fondate nel 1901 come stabilimento produttivo per il settore ferroviario, rappresentano una delle identità più forti della città di Reggio Emilia, sia per quanto riguarda il piano storico che quello sociale e urbano. L’estensione dell’area –oggi 251.480 mq– e la sua posizione strategica, insieme alla capacità produttiva diversificata che l’ha caratterizzata negli anni, hanno reso questo luogo un punto di riferimento sia per la popolazione che per la nazione. L’intensità di questa duplice relazione si è affievolita in seguito alla dismissione della fabbrica, sino condurre le Officine Reggiane in uno stato di completo abbandono. Il progetto di riqualificazione delle Officine Meccaniche Reggiane ha l’obiettivo di ripensare questi spazi inserendo nuove funzioni che rappresentino, soprattutto, un’occasione progettuale per l’intera area. L’intento è quello di preservare e rafforzare la capacità intrinseca a questi spazi di rapportarsi ai bisogni della città e, contemporaneamente, relazionarsi con una scala territoriale più ampia. Il progetto di un polo sportivo innovativo nasce da queste volontà, unite ad una concezione di Sport inteso come «aggregatore di funzioni collaterali». Lo Sport, come noi lo consideriamo, può essere letto infatti come una molecola formata da diversi elementi che coinvolgono, oltre all’agonismo, discipline e fenomeni sociali differenti. Affrontando un’analisi a scala urbana, lo sport risulta infatti essere strumento attivo in ambito sociale e risulta manifesta la necessità di spazi in cui svolgere attività fisica da parte di cittadini e studenti universitari; a scala nazionale emerge invece un calo della pratica agonistica tra i quattordici e i diciassette anni, periodo in cui i giovani atleti si trovano a dover scegliere tra pratica sportiva e istruzione. In questo frangente quindi, lo Sport rappresenta una possibilità progettuale capace di attrarre utenti da un ambito territoriale proporzionato alle dimensioni dell’area, in grado di coinvolgere persone diverse per età, sesso ed estrazione sociale, proponendosi come elemento di coesione culturale in grado di abbattere le barriere razziali e trasformando un luogo caro al territorio in una nuova “fucina” per la crescita personale degli atleti ma anche della collettività. Le Officine Meccaniche Reggiane diventano Officine dello Sport.

Officine dello Sport. Nuove prospettive per un'archeologia industriale

CERIOTTI, PAOLA;CHIERICI, ARIANNA
2013/2014

Abstract

Le Officine Meccaniche Reggiane, fondate nel 1901 come stabilimento produttivo per il settore ferroviario, rappresentano una delle identità più forti della città di Reggio Emilia, sia per quanto riguarda il piano storico che quello sociale e urbano. L’estensione dell’area –oggi 251.480 mq– e la sua posizione strategica, insieme alla capacità produttiva diversificata che l’ha caratterizzata negli anni, hanno reso questo luogo un punto di riferimento sia per la popolazione che per la nazione. L’intensità di questa duplice relazione si è affievolita in seguito alla dismissione della fabbrica, sino condurre le Officine Reggiane in uno stato di completo abbandono. Il progetto di riqualificazione delle Officine Meccaniche Reggiane ha l’obiettivo di ripensare questi spazi inserendo nuove funzioni che rappresentino, soprattutto, un’occasione progettuale per l’intera area. L’intento è quello di preservare e rafforzare la capacità intrinseca a questi spazi di rapportarsi ai bisogni della città e, contemporaneamente, relazionarsi con una scala territoriale più ampia. Il progetto di un polo sportivo innovativo nasce da queste volontà, unite ad una concezione di Sport inteso come «aggregatore di funzioni collaterali». Lo Sport, come noi lo consideriamo, può essere letto infatti come una molecola formata da diversi elementi che coinvolgono, oltre all’agonismo, discipline e fenomeni sociali differenti. Affrontando un’analisi a scala urbana, lo sport risulta infatti essere strumento attivo in ambito sociale e risulta manifesta la necessità di spazi in cui svolgere attività fisica da parte di cittadini e studenti universitari; a scala nazionale emerge invece un calo della pratica agonistica tra i quattordici e i diciassette anni, periodo in cui i giovani atleti si trovano a dover scegliere tra pratica sportiva e istruzione. In questo frangente quindi, lo Sport rappresenta una possibilità progettuale capace di attrarre utenti da un ambito territoriale proporzionato alle dimensioni dell’area, in grado di coinvolgere persone diverse per età, sesso ed estrazione sociale, proponendosi come elemento di coesione culturale in grado di abbattere le barriere razziali e trasformando un luogo caro al territorio in una nuova “fucina” per la crescita personale degli atleti ma anche della collettività. Le Officine Meccaniche Reggiane diventano Officine dello Sport.
TRUJILLO OLIVO, SANTIAGO
ARC I - Scuola di Architettura e Società
27-apr-2015
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/104104