Il territorio naturale viene antropizzato da continue trasformazioni per mano dell’uomo che necessita di renderlo abitabile e fruibile, sfruttando le risorse disponibili. Auspicando ad uno sviluppo sostenibile, diventa importante riciclare ciò che l’uomo ha già modificato e di cui non si serve più, considerare lo scarto prodotto dall’azione progettuale umana, dandogli l’attenzione che era mancata attraverso il riciclo e traendo beneficio dal rapporto tra esso e il costruito. Dunque partendo dal significato di scarto, si vuole descrivere una tassonomia provvisoria dei relativi sinonimi, ovvero concetti sviluppati da architetti e studiosi della materia, per comprenderne il significato, analizzando i diversi elementi che li qualificano. Si utilizza la forma dell’archifumetto come mezzo espressivo scelto per la capacità di collegamento tra immagini e argomenti scritti, trattati da personaggi attraverso un dialogo inventato. Inoltre lo studio di alcune pratiche progettuali alternative, ovvero l’innesto e l’architettura parassita, finalizzate al recupero degli scarti intesi come edifici abbandonati, o a generare metamorfosi attraverso un rapporto fra tattiche d’intervento e strategie di trasformazione urbana, che spesso dialogano con contesti di crisi, risulta indispensabile per comprendere quali atteggiamenti operativi comportino dei vantaggi. Alcuni riferimenti progettuali, realizzati con esito positivo, sono stati utilizzati come casi studio, sotto forma di disegno a mano per un’appropriazione delle caratteristiche fondamentali immediata, per cogliere dei principi guida al riciclo del territorio. Questi vengono poi utilizzati per immaginare degli scenari possibili di riqualificazione di un esempio di “scarto”: l’ex-Cementificio Italcementi ad Alzano Lombardo. In seguito ad un’analisi del contesto in cui si trova, la Valle Seriana, e il rapporto che ha instaurato con essa, gli elementi che la definiscono e le caratteristiche del territorio urbano a cui ha fatto da culla per il suo sviluppo, vengono descritte le fasi storiche inerenti alla costruzione dell’edificio per comprenderne lo stato attuale di archeologia industriale in disuso.

Scarcity. Un archifumetto dedicato alle risorse di territori urbani in contrazione

FACHIN, MANUELA
2013/2014

Abstract

Il territorio naturale viene antropizzato da continue trasformazioni per mano dell’uomo che necessita di renderlo abitabile e fruibile, sfruttando le risorse disponibili. Auspicando ad uno sviluppo sostenibile, diventa importante riciclare ciò che l’uomo ha già modificato e di cui non si serve più, considerare lo scarto prodotto dall’azione progettuale umana, dandogli l’attenzione che era mancata attraverso il riciclo e traendo beneficio dal rapporto tra esso e il costruito. Dunque partendo dal significato di scarto, si vuole descrivere una tassonomia provvisoria dei relativi sinonimi, ovvero concetti sviluppati da architetti e studiosi della materia, per comprenderne il significato, analizzando i diversi elementi che li qualificano. Si utilizza la forma dell’archifumetto come mezzo espressivo scelto per la capacità di collegamento tra immagini e argomenti scritti, trattati da personaggi attraverso un dialogo inventato. Inoltre lo studio di alcune pratiche progettuali alternative, ovvero l’innesto e l’architettura parassita, finalizzate al recupero degli scarti intesi come edifici abbandonati, o a generare metamorfosi attraverso un rapporto fra tattiche d’intervento e strategie di trasformazione urbana, che spesso dialogano con contesti di crisi, risulta indispensabile per comprendere quali atteggiamenti operativi comportino dei vantaggi. Alcuni riferimenti progettuali, realizzati con esito positivo, sono stati utilizzati come casi studio, sotto forma di disegno a mano per un’appropriazione delle caratteristiche fondamentali immediata, per cogliere dei principi guida al riciclo del territorio. Questi vengono poi utilizzati per immaginare degli scenari possibili di riqualificazione di un esempio di “scarto”: l’ex-Cementificio Italcementi ad Alzano Lombardo. In seguito ad un’analisi del contesto in cui si trova, la Valle Seriana, e il rapporto che ha instaurato con essa, gli elementi che la definiscono e le caratteristiche del territorio urbano a cui ha fatto da culla per il suo sviluppo, vengono descritte le fasi storiche inerenti alla costruzione dell’edificio per comprenderne lo stato attuale di archeologia industriale in disuso.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
27-apr-2015
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/104282