Questo lavoro di ricerca propone un’ipotesi di riconversione dell’International Congress Centre di Berlino (ICC Berlin), edificio rimasto in attività per trentacinque anni, dal 1979 al 2014, come primo centro congressi europeo. Progettato neglia anni sessanta, costruito negli anni settanta, l’ICC inizia la sua attività negli anni ottanta, grazie alla meticolosa progettazione degli architetti e coniugi tedeschi Ralf Schüler e Ursulina Schüler-Witte e alla collaborazione di un centinaio di professionisti tra architetti ed ingenieri. L’edificio, situato nella zona fiera di Berlino ovest nel distretto di Charlottemburg-Wilmersdorf, misura 320m in lunghezza, 80m di profondità ed è alto circa 40m. Avente una superficie di più di 200.000mq può inoltre contenere allo stesso tempo circa 14.500 persone, divise in circa 80 tra sale conferenze e stanze. L’ICC è in particolar modo situato tra gli svincoli autostradali A100 e A115.4°, la linea S-Bahn nonché anello urbano ferroviario, e la tangenziale che raccorda l’autostrada alla città. L’ICC è ad oggi contaminato da amianto e reputato alla sua chiusura come non più funzionale; è stato dunque costruito ed inaugurato pochi mesi dopo la sua terminata attività, un nuovo centro congressi a qualche centinaia di metri di distanza. Questo grande UFO-camaleonte dall’aspetto futurista, così soprannominato dalla popolazione tedesca, rimane comunque uno dei più grandi simboli iconici dell’architettura del tempo, monumento incontrastato della Berlino ovest di oggi e immagine d’identità del quartiere e della città stessa. Il progetto di tesi si pone dunque come obiettivo la riconversione di questo grande edificio-contenitore, partendo dalla convinzione che esso debba essere considerato come parte integrante della città, data la sua enorme scala, i suoi grandi spazi, le infinite possibilità di migliorare la qualità della vità del quartiere di Charlottemburg. Alla base del progetto, uno svariato programma multifunzionale e un collage di atmosfere e paesaggi interiori, che riportano la grandezza del centro congressi, intesa come carattere tipologico, ad una scala umana e ad una nuova socialità. Ad un ampio apparato commerciale si affiancano numerosi atelier, un teatro, una biblioteca e un museo d’arte contemporanea; sono inoltre presenti delle abitazioni temporanee di diverse tipologie ed un grande playground urbano in copertura, punto di ritrovo e svago.

Interior urbanism. International congress center Berlin revisited

BINDA, CHIARA
2013/2014

Abstract

Questo lavoro di ricerca propone un’ipotesi di riconversione dell’International Congress Centre di Berlino (ICC Berlin), edificio rimasto in attività per trentacinque anni, dal 1979 al 2014, come primo centro congressi europeo. Progettato neglia anni sessanta, costruito negli anni settanta, l’ICC inizia la sua attività negli anni ottanta, grazie alla meticolosa progettazione degli architetti e coniugi tedeschi Ralf Schüler e Ursulina Schüler-Witte e alla collaborazione di un centinaio di professionisti tra architetti ed ingenieri. L’edificio, situato nella zona fiera di Berlino ovest nel distretto di Charlottemburg-Wilmersdorf, misura 320m in lunghezza, 80m di profondità ed è alto circa 40m. Avente una superficie di più di 200.000mq può inoltre contenere allo stesso tempo circa 14.500 persone, divise in circa 80 tra sale conferenze e stanze. L’ICC è in particolar modo situato tra gli svincoli autostradali A100 e A115.4°, la linea S-Bahn nonché anello urbano ferroviario, e la tangenziale che raccorda l’autostrada alla città. L’ICC è ad oggi contaminato da amianto e reputato alla sua chiusura come non più funzionale; è stato dunque costruito ed inaugurato pochi mesi dopo la sua terminata attività, un nuovo centro congressi a qualche centinaia di metri di distanza. Questo grande UFO-camaleonte dall’aspetto futurista, così soprannominato dalla popolazione tedesca, rimane comunque uno dei più grandi simboli iconici dell’architettura del tempo, monumento incontrastato della Berlino ovest di oggi e immagine d’identità del quartiere e della città stessa. Il progetto di tesi si pone dunque come obiettivo la riconversione di questo grande edificio-contenitore, partendo dalla convinzione che esso debba essere considerato come parte integrante della città, data la sua enorme scala, i suoi grandi spazi, le infinite possibilità di migliorare la qualità della vità del quartiere di Charlottemburg. Alla base del progetto, uno svariato programma multifunzionale e un collage di atmosfere e paesaggi interiori, che riportano la grandezza del centro congressi, intesa come carattere tipologico, ad una scala umana e ad una nuova socialità. Ad un ampio apparato commerciale si affiancano numerosi atelier, un teatro, una biblioteca e un museo d’arte contemporanea; sono inoltre presenti delle abitazioni temporanee di diverse tipologie ed un grande playground urbano in copertura, punto di ritrovo e svago.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
27-apr-2015
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/104301