La tesi ha l’obiettivo di indagare la filiera cui è sottoposto il manufatto edile, a partire dall’opera di demolizione, in cui vengono prodotti i rifiuti speciali da demolizione, fino allo smaltimento o alla reimmissione in un nuovo ciclo di vita. In particolare gli ambiti analizzati tramite uno studio teorico sono: demolizione e produzione del rifiuto, panorama normativo e gestione durante il trasporto, impianti di trattamento e processi di riciclaggio. Alcuni capitoli sono strutturati dividendo i rifiuti per materiale. Lo studio applicativo è stato incentrato sul reperimento dei dati, tramite mappatura degli attori del processo in ambiti territoriali locali e la conduzione di interviste, che hanno permesso di quantificare le distanze e di comprendere le modalità di gestione dei rifiuti da demolizione. E’ stato quindi possibile creare un modello che potesse essere applicato alla provincia di Milano, allo scopo di effettuare una valutazione degli impatti ambientali della gestione dei rifiuti entro i confini di questo territorio. L’analisi Life Cycle Assessment è stata altresì applicata al caso studio delle Torri Garibaldi, site a Milano, che sono state soggette ad un intervento di recladding. L’intervento di riqualificazione è stato preceduto da una demolizione che ha lasciato intatte soltanto le parti strutturali e poco altro della preesistenza. Lo studio del caso è stato possibile a seguito di una consistente raccolta di dati forniti dalle aziende che si sono occupate della gestione dei rifiuti e del cantiere. In particolare, dalle analisi sono state estrapolate le differenze tra gli impatti ambientali da produzione da materia prima e produzione da materia prima secondaria, conteggiando anche i trasporti del trasporto dei rifiuti a riciclaggio. Infine, sulla base dello studio fatto, sono state proposte alcune brevi soluzioni per sviluppi futuri, sia sui rifiuti inerti, propri dalla tradizione costruttiva italiana, sia sui rifiuti che aumenteranno nei decenni a venire.
Scenari di fine vita in edilizia. Dalle tecniche di demolizione alla reimmissione del rifiuto nel ciclo produttivo : percorsi verso uno smaltimento sostenibile
BETTINSOLI, ARIANNA
2013/2014
Abstract
La tesi ha l’obiettivo di indagare la filiera cui è sottoposto il manufatto edile, a partire dall’opera di demolizione, in cui vengono prodotti i rifiuti speciali da demolizione, fino allo smaltimento o alla reimmissione in un nuovo ciclo di vita. In particolare gli ambiti analizzati tramite uno studio teorico sono: demolizione e produzione del rifiuto, panorama normativo e gestione durante il trasporto, impianti di trattamento e processi di riciclaggio. Alcuni capitoli sono strutturati dividendo i rifiuti per materiale. Lo studio applicativo è stato incentrato sul reperimento dei dati, tramite mappatura degli attori del processo in ambiti territoriali locali e la conduzione di interviste, che hanno permesso di quantificare le distanze e di comprendere le modalità di gestione dei rifiuti da demolizione. E’ stato quindi possibile creare un modello che potesse essere applicato alla provincia di Milano, allo scopo di effettuare una valutazione degli impatti ambientali della gestione dei rifiuti entro i confini di questo territorio. L’analisi Life Cycle Assessment è stata altresì applicata al caso studio delle Torri Garibaldi, site a Milano, che sono state soggette ad un intervento di recladding. L’intervento di riqualificazione è stato preceduto da una demolizione che ha lasciato intatte soltanto le parti strutturali e poco altro della preesistenza. Lo studio del caso è stato possibile a seguito di una consistente raccolta di dati forniti dalle aziende che si sono occupate della gestione dei rifiuti e del cantiere. In particolare, dalle analisi sono state estrapolate le differenze tra gli impatti ambientali da produzione da materia prima e produzione da materia prima secondaria, conteggiando anche i trasporti del trasporto dei rifiuti a riciclaggio. Infine, sulla base dello studio fatto, sono state proposte alcune brevi soluzioni per sviluppi futuri, sia sui rifiuti inerti, propri dalla tradizione costruttiva italiana, sia sui rifiuti che aumenteranno nei decenni a venire.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/104382