In questa tesi si è analizzato il processo di urbanizzazione ebraica in Palestina come risultato ed esemplificazione di tutti quei fattori che hanno definito la storia degli ebrei in questo territorio, contrassegnando drasticamente quella del popolo arabo locale. I principi dell’ideologia socialista-sionista che guidò i primi gruppi di ebrei in Palestina si manifestano in maniera evidente negli insediamenti della prima metà del XX secolo. Per comprendere la storia urbana del territorio e ricostruire quel processo che ha portato alla creazione e all’evoluzione dello Stato di Israele, si è scelto di analizzare in maniera più approfondita la figura dello ”shikun”, la casa popolare israeliana. Un edificio influenzato dall’esperienza modernista europea che nasce come casa per le cooperative operaie ebraiche nella prima metà del ventesimo secolo e diventa l’unità abitativa per l’edificazione di massa dello Stato di Israele, sventrato del significato ideologico originario. Come contributo a questa narrazione si è preso in considerazione un complesso di shikunim degli anni ’30, attualmente situato a Givatayim, città limitrofa a Tel Aviv. Al giorno d’oggi, come per la maggior parte degli shikunim della prima metà del ‘900, gli edifici che lo compongono sono lasciati al degrado fisico e soggetti ad un piano di demolizione e ricostruzione. Con la proposta di riuso si vuole cercare di potenziare il carattere di quegli spazi che un tempo furono disegnati dallo spirito di condivisione e socialità di una comunità introversa ed esclusiva ormai scomparsa, spogliandoli della veste politica originaria. Il progetto volge uno sguardo alla situazione politica, economica e sociale attuale, approfondendo alcune delle problematiche che affliggono la regione israelo- palestinese. In particolare si pone l’attenzione sul rispetto dei diritti delle minoranze etnico- religiose che abitano l’area a Sud di Tel Aviv, dando la possibilità a quello strato di società che crede nel bisogno di costruire una realtà più estroversa e democratica di operare in un luogo aperto all’incontro e al confronto, nel tentativo di un cambiamento.

Il ruolo dello shikun nell'urbanizzazione ebraica in Palestina. Rivivere un'architettura introversa per dare spazio al dialogo e al confronto

CALABRESE, MAURIZIO;CASTELLARI, MARIANNA
2014/2015

Abstract

In questa tesi si è analizzato il processo di urbanizzazione ebraica in Palestina come risultato ed esemplificazione di tutti quei fattori che hanno definito la storia degli ebrei in questo territorio, contrassegnando drasticamente quella del popolo arabo locale. I principi dell’ideologia socialista-sionista che guidò i primi gruppi di ebrei in Palestina si manifestano in maniera evidente negli insediamenti della prima metà del XX secolo. Per comprendere la storia urbana del territorio e ricostruire quel processo che ha portato alla creazione e all’evoluzione dello Stato di Israele, si è scelto di analizzare in maniera più approfondita la figura dello ”shikun”, la casa popolare israeliana. Un edificio influenzato dall’esperienza modernista europea che nasce come casa per le cooperative operaie ebraiche nella prima metà del ventesimo secolo e diventa l’unità abitativa per l’edificazione di massa dello Stato di Israele, sventrato del significato ideologico originario. Come contributo a questa narrazione si è preso in considerazione un complesso di shikunim degli anni ’30, attualmente situato a Givatayim, città limitrofa a Tel Aviv. Al giorno d’oggi, come per la maggior parte degli shikunim della prima metà del ‘900, gli edifici che lo compongono sono lasciati al degrado fisico e soggetti ad un piano di demolizione e ricostruzione. Con la proposta di riuso si vuole cercare di potenziare il carattere di quegli spazi che un tempo furono disegnati dallo spirito di condivisione e socialità di una comunità introversa ed esclusiva ormai scomparsa, spogliandoli della veste politica originaria. Il progetto volge uno sguardo alla situazione politica, economica e sociale attuale, approfondendo alcune delle problematiche che affliggono la regione israelo- palestinese. In particolare si pone l’attenzione sul rispetto dei diritti delle minoranze etnico- religiose che abitano l’area a Sud di Tel Aviv, dando la possibilità a quello strato di società che crede nel bisogno di costruire una realtà più estroversa e democratica di operare in un luogo aperto all’incontro e al confronto, nel tentativo di un cambiamento.
CANEVARI, ANNA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
27-apr-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/104423