I governi hanno un ruolo importante nella promozione dello sviluppo economico del proprio Paese e allo stesso tempo nel garantire una buona qualità della vita ai cittadini. In molte nazioni del Pacifico l’incessante e incalzante urbanizzazione sembra prendere il sopravvento sulle politiche sociali spesso inefficienti e inadatte a fronteggiare i problemi e l’esigenze di una popolazione in continua espansione. Attraverso l’analisi del rapporto che intercorre tra la crescita economica e urbana che la Thailandia sta attraversando, gli aspetti antropologici socio-culturali e l’atteggiamento politico delle autorità si è cercato, in questo lavoro, di comprendere le dinamiche e le metodologie delle politiche abitative e se effettivamente rispondano efficacemente alle esigenze delle comunità urbane a basso reddito. Si evince che nella metropolitana di Bangkok gran parte della popolazione vive nell’ombra, ai margini della città e della società in uno stato di emergenza abitativa che assume diverse sfumature e entità. Le politiche abitative e gli aiuti sociali sono spesso miopi e inefficaci nell’affrontare questo problema sociale dilagante che attanaglia il 20% della popolazione. La nostra idea è quella di una politica abitativa che abbia come obiettivo quello di riconoscere e migliorare gli insediamenti informali, che non sono altro che l’affermazione di un diritto alla casa negato, attraverso l’ottenimento della sicurezza abitativa e il raggiungimento di una qualità di vita dignitosa per tutti. In questo processo di miglioramento incrementale degli slum le comunità stesse devono essere il vero motore di tutta l’operazione. Un’azione di formalizzazione, riqualifica, reinserimento e sviluppo degli slum improntato sul riconoscimento e sulla tutela della loro identità culturale e sociale preservando e rafforzando le caratteristiche di collettività e coinvolgendo in una progettazione partecipata. La sostenibilità dell’intervento non dovrà essere esclusivamente sociale ma anche economica, fattore fondamentale per il successo dell’intervento, attraverso l’abbattimento dei costi con interventi eseguiti in autocostruzione assistita. Politiche sociali e abitative non calate dall’alto e improntate sullo sfratto e sulla delocalizzazione ma interventi che possano fornire i mezzi e le occasioni di rinascita e riscatto per quelle persone troppo spesso escluse, inascoltate e emarginate dalla società moderna.
Upgrading of informal settlements in Bangkok
AZIJN, STEFANO;VOLPATI, LORENZO;BERETTA, ANDREA
2014/2015
Abstract
I governi hanno un ruolo importante nella promozione dello sviluppo economico del proprio Paese e allo stesso tempo nel garantire una buona qualità della vita ai cittadini. In molte nazioni del Pacifico l’incessante e incalzante urbanizzazione sembra prendere il sopravvento sulle politiche sociali spesso inefficienti e inadatte a fronteggiare i problemi e l’esigenze di una popolazione in continua espansione. Attraverso l’analisi del rapporto che intercorre tra la crescita economica e urbana che la Thailandia sta attraversando, gli aspetti antropologici socio-culturali e l’atteggiamento politico delle autorità si è cercato, in questo lavoro, di comprendere le dinamiche e le metodologie delle politiche abitative e se effettivamente rispondano efficacemente alle esigenze delle comunità urbane a basso reddito. Si evince che nella metropolitana di Bangkok gran parte della popolazione vive nell’ombra, ai margini della città e della società in uno stato di emergenza abitativa che assume diverse sfumature e entità. Le politiche abitative e gli aiuti sociali sono spesso miopi e inefficaci nell’affrontare questo problema sociale dilagante che attanaglia il 20% della popolazione. La nostra idea è quella di una politica abitativa che abbia come obiettivo quello di riconoscere e migliorare gli insediamenti informali, che non sono altro che l’affermazione di un diritto alla casa negato, attraverso l’ottenimento della sicurezza abitativa e il raggiungimento di una qualità di vita dignitosa per tutti. In questo processo di miglioramento incrementale degli slum le comunità stesse devono essere il vero motore di tutta l’operazione. Un’azione di formalizzazione, riqualifica, reinserimento e sviluppo degli slum improntato sul riconoscimento e sulla tutela della loro identità culturale e sociale preservando e rafforzando le caratteristiche di collettività e coinvolgendo in una progettazione partecipata. La sostenibilità dell’intervento non dovrà essere esclusivamente sociale ma anche economica, fattore fondamentale per il successo dell’intervento, attraverso l’abbattimento dei costi con interventi eseguiti in autocostruzione assistita. Politiche sociali e abitative non calate dall’alto e improntate sullo sfratto e sulla delocalizzazione ma interventi che possano fornire i mezzi e le occasioni di rinascita e riscatto per quelle persone troppo spesso escluse, inascoltate e emarginate dalla società moderna.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/104684