La dismissione dello scalo Farini e la conseguente necessità, del Comune di Milano, di riconvertire l’area, costituiscono l’occasione da cui prende avvio il progetto. Il dossier è suddiviso in tre argomenti principali: il primo descrive lo sviluppo della rete ferroviaria a Milano studiando le carte storiche di ogni scalo ferroviario, in modo da avere un quadro generale delle trasformazioni della città che ci ha permesso di capire in che modo la ferrovia ha sovrapposto il proprio disegno a quello delle campagne.La seconda parte è un approfondimento sulle aree Garibaldi-Repubblica e Bovisa, adiacenti allo Scalo Farini. Lo studio di queste aree è necessario per rintracciare le origini di quei segni del territorio che ne hanno determinato la conformazione e che ancora oggi permangono nei tracciati e nella morfologia del costruito.L’ultima parte riguarda lo scalo Farini, viene approfondito lo studio dell’area attraverso le carte storiche e le trasformazioni che ha subito nel tempo, con il supporto dei piani regolatori.Particolare attenzione abbiamo dedicato alle emergenze storiche che caratterizzano l’area (cimitero monumentale e Villa Simonetta) studiando l’evoluzione che hanno avuto nel corso della storia, l’importanza che tutt’ora rivestono per la città.Inoltre lo studio della viabilità è stata importante per capire le trasformazioni che sono in atto a Milano. L’obiettivo è quello di dotare la città di un sistema infrastrutturale capillare ed efficiente.La ricerca storica di quest’area è stata fondamentale per la progettazione, in particolare ci ha permesso di capire quali sono le trame urbane più importanti che caratterizzano il progetto, che si pone come alternativa ai modi di costruzione della città contemporanea.Con il masterplan si ricerca un metodo che definisca un’idea di città in grado di modificare la città esistente, diventando un modello applicabile al territorio circostante. In particolare abbiamo approfondito la parte più a nord dell’area, l’edificio lungo Via Valtellina, che si misura con la scala del contesto , mantiene la continuità della cortina stradale e si articola al sua interno grazie a un sistema di corti con spazialità differenti.
Ipotesi di progetto per l'ex scalo Farini di Milano
BERNI, LAURA;CONTE, VALENTINA;SANGALLI, CHIARA
2009/2010
Abstract
La dismissione dello scalo Farini e la conseguente necessità, del Comune di Milano, di riconvertire l’area, costituiscono l’occasione da cui prende avvio il progetto. Il dossier è suddiviso in tre argomenti principali: il primo descrive lo sviluppo della rete ferroviaria a Milano studiando le carte storiche di ogni scalo ferroviario, in modo da avere un quadro generale delle trasformazioni della città che ci ha permesso di capire in che modo la ferrovia ha sovrapposto il proprio disegno a quello delle campagne.La seconda parte è un approfondimento sulle aree Garibaldi-Repubblica e Bovisa, adiacenti allo Scalo Farini. Lo studio di queste aree è necessario per rintracciare le origini di quei segni del territorio che ne hanno determinato la conformazione e che ancora oggi permangono nei tracciati e nella morfologia del costruito.L’ultima parte riguarda lo scalo Farini, viene approfondito lo studio dell’area attraverso le carte storiche e le trasformazioni che ha subito nel tempo, con il supporto dei piani regolatori.Particolare attenzione abbiamo dedicato alle emergenze storiche che caratterizzano l’area (cimitero monumentale e Villa Simonetta) studiando l’evoluzione che hanno avuto nel corso della storia, l’importanza che tutt’ora rivestono per la città.Inoltre lo studio della viabilità è stata importante per capire le trasformazioni che sono in atto a Milano. L’obiettivo è quello di dotare la città di un sistema infrastrutturale capillare ed efficiente.La ricerca storica di quest’area è stata fondamentale per la progettazione, in particolare ci ha permesso di capire quali sono le trame urbane più importanti che caratterizzano il progetto, che si pone come alternativa ai modi di costruzione della città contemporanea.Con il masterplan si ricerca un metodo che definisca un’idea di città in grado di modificare la città esistente, diventando un modello applicabile al territorio circostante. In particolare abbiamo approfondito la parte più a nord dell’area, l’edificio lungo Via Valtellina, che si misura con la scala del contesto , mantiene la continuità della cortina stradale e si articola al sua interno grazie a un sistema di corti con spazialità differenti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/10509