Attraverso lo slogan proposto dal comune: “Milano verso il futuro” ci troviamo di fronte, se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, ad un cambiamento morfologico territoriale senza precedenti. Una trasformazione antropica che influenzerà la vita di ogni cittadino. Sembra infatti che attraverso l'onore e l'onere di ospitare l'EXPO 2015, si siano sciolte tutte quelle complesse problematiche che da oltre cinquant'anni sono al centro dei dibattiti architettonico-urbanistici per l'assetto di Milano. Le ingenti opere pubbliche in programma per l'esposizione internazionale hanno dato il via ad una serie di interventi architettonici che, a detta delle giunte e degli uffici tecnici, andranno ad accrescere lo sviluppo economico e demografico di Milano; in altre parole l'obbiettivo è quello di convertire il capoluogo lombardo in una città-regione, per usare un termine coniato negli anni 60, e centro economico riconosciuto a livello internazionale. Con la nomina a città per l' expo si è dato il via ad una corsa contro il tempo per la realizzazione dei progetti promessi al BIE. Gli interventi,pur se realizzazioni urbanistiche ben distinte sul piano funzionale, presentano lo stesso denominatore comune: sono figli infatti di logiche speculative che rifiutano le considerazioni e i concetti che fino a ieri, la tradizione architettonica milanese ha ritenuto possibili soluzioni all'assetto della città. Si è preferito affidare il delicato compito di saturare le cesure presenti nella provincia, ad Architetti stranieri. . Tappare buchi e massimizzare i profitti senza preoccuparsi dei delicati ritmi di annessione alle zone limitrofe.Tutti gli organismi culturali “fuori dal coro”presenti all'isola sono stati invitati piu o meno cortesemente a cambiare aria, lasciando così pochissime alternative alle possibilità di sviluppo per luoghi di incontro e riducendo all'osso il clima intellettuale che fino ad allora aveva regnato. Il progetto di tesi, si divide in due parti: la prima intende riqualificare quei manufatti abbandonati ai bordi dell'area e la seconda la costruzione di un edificio teatrale e espositivo che possa accendere nuovamente il fuoco sociale dell'area Garibaldi-Repubblica.

Conservare e riqualificare: una proposta per Garibaldi Repubblica

OCCORSIO, VALERIO
2009/2010

Abstract

Attraverso lo slogan proposto dal comune: “Milano verso il futuro” ci troviamo di fronte, se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, ad un cambiamento morfologico territoriale senza precedenti. Una trasformazione antropica che influenzerà la vita di ogni cittadino. Sembra infatti che attraverso l'onore e l'onere di ospitare l'EXPO 2015, si siano sciolte tutte quelle complesse problematiche che da oltre cinquant'anni sono al centro dei dibattiti architettonico-urbanistici per l'assetto di Milano. Le ingenti opere pubbliche in programma per l'esposizione internazionale hanno dato il via ad una serie di interventi architettonici che, a detta delle giunte e degli uffici tecnici, andranno ad accrescere lo sviluppo economico e demografico di Milano; in altre parole l'obbiettivo è quello di convertire il capoluogo lombardo in una città-regione, per usare un termine coniato negli anni 60, e centro economico riconosciuto a livello internazionale. Con la nomina a città per l' expo si è dato il via ad una corsa contro il tempo per la realizzazione dei progetti promessi al BIE. Gli interventi,pur se realizzazioni urbanistiche ben distinte sul piano funzionale, presentano lo stesso denominatore comune: sono figli infatti di logiche speculative che rifiutano le considerazioni e i concetti che fino a ieri, la tradizione architettonica milanese ha ritenuto possibili soluzioni all'assetto della città. Si è preferito affidare il delicato compito di saturare le cesure presenti nella provincia, ad Architetti stranieri. . Tappare buchi e massimizzare i profitti senza preoccuparsi dei delicati ritmi di annessione alle zone limitrofe.Tutti gli organismi culturali “fuori dal coro”presenti all'isola sono stati invitati piu o meno cortesemente a cambiare aria, lasciando così pochissime alternative alle possibilità di sviluppo per luoghi di incontro e riducendo all'osso il clima intellettuale che fino ad allora aveva regnato. Il progetto di tesi, si divide in due parti: la prima intende riqualificare quei manufatti abbandonati ai bordi dell'area e la seconda la costruzione di un edificio teatrale e espositivo che possa accendere nuovamente il fuoco sociale dell'area Garibaldi-Repubblica.
AMADORI, GABRIELE
ARC II - Facolta' di Architettura Civile
20-dic-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/10516