La svalutazione occidentale dell’olfatto dipende dall’idea che questo sia un senso che non ci trasmette informazioni rilevanti perché strettamente collegato all’effimero e all’intangibile. Gli affascinanti aspetti che riguardano il potere che possono avere gli odori sono stati sperimentati più o meno frequentemente da ognuno di noi: essi penetrano direttamente nel nostro cervello evocando intense emozioni di paura, di gioia, di disgusto, di nostalgia o di affetto. Attraverso una ricerca che approfondisce nozioni di fisiologia, neurologia e antropologia ci si accorge che in un ambiente “olfattivamente stimolante” e attraverso esposizioni più o meno prolungate, impariamo ad annusare meglio e a distinguere i diversi odori; l’olfatto è quindi un senso educabile. Purtroppo nella cultura occidentale c’è poco spazio per l’educazione olfattiva e la società plasma in modo incondizionato il modello percettivo; l’impoverimento sensoriale e più in particolare l’anosmia occidentale, è alimentata dalla mancanza di educazione sensoriale. Dall’esempio di Maria Montessori - una delle pedagogiste che ha focalizzato il concetto di educazione percettiva sensoriale attraverso la creazione di materiale per lo sviluppo - e di Bruno Munari, artista e designer che si è dedicato a lungo al mondo dei bambini, sono stati individuati dei campi di reale interesse progettuale. In particolare lo studio di casi sperimentali nei laboratori olfattivi delle scuole d’infanzia sono stati utilizzati per arrivare a delineare alcune delle attività svolte. Da questo percorso di ricerca è nato il progetto di un gioco educativo rivolto ai bambini in età prescolare che sviluppa la percezione sensoriale ed in particolare quella olfattiva. Tramite la sperimentazione con la stampa 3d FDM - sono stati realizzati dei prototipi funzionanti grazie ai quali ho svolto dei test su un gruppo di bambini per arrivare a trarre le conclusioni; i dati analizzati riguardano gli aspetti di design del progetto: l’effettiva funzionalità del prodotto e quindi forme, dimensioni, ergonomia, colori, materiali.

Nasi bestiali. Giocare esplorando il senso dell'olfatto in età prescolare

GIUSTOZZI, SILVIA
2013/2014

Abstract

La svalutazione occidentale dell’olfatto dipende dall’idea che questo sia un senso che non ci trasmette informazioni rilevanti perché strettamente collegato all’effimero e all’intangibile. Gli affascinanti aspetti che riguardano il potere che possono avere gli odori sono stati sperimentati più o meno frequentemente da ognuno di noi: essi penetrano direttamente nel nostro cervello evocando intense emozioni di paura, di gioia, di disgusto, di nostalgia o di affetto. Attraverso una ricerca che approfondisce nozioni di fisiologia, neurologia e antropologia ci si accorge che in un ambiente “olfattivamente stimolante” e attraverso esposizioni più o meno prolungate, impariamo ad annusare meglio e a distinguere i diversi odori; l’olfatto è quindi un senso educabile. Purtroppo nella cultura occidentale c’è poco spazio per l’educazione olfattiva e la società plasma in modo incondizionato il modello percettivo; l’impoverimento sensoriale e più in particolare l’anosmia occidentale, è alimentata dalla mancanza di educazione sensoriale. Dall’esempio di Maria Montessori - una delle pedagogiste che ha focalizzato il concetto di educazione percettiva sensoriale attraverso la creazione di materiale per lo sviluppo - e di Bruno Munari, artista e designer che si è dedicato a lungo al mondo dei bambini, sono stati individuati dei campi di reale interesse progettuale. In particolare lo studio di casi sperimentali nei laboratori olfattivi delle scuole d’infanzia sono stati utilizzati per arrivare a delineare alcune delle attività svolte. Da questo percorso di ricerca è nato il progetto di un gioco educativo rivolto ai bambini in età prescolare che sviluppa la percezione sensoriale ed in particolare quella olfattiva. Tramite la sperimentazione con la stampa 3d FDM - sono stati realizzati dei prototipi funzionanti grazie ai quali ho svolto dei test su un gruppo di bambini per arrivare a trarre le conclusioni; i dati analizzati riguardano gli aspetti di design del progetto: l’effettiva funzionalità del prodotto e quindi forme, dimensioni, ergonomia, colori, materiali.
CAVINATO, CLARA
ARC III - Scuola del Design
28-apr-2015
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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