“Più di 100.000 atti di violenza fisica, verbale e psicologica in media ogni anno in Italia”. Questo dato deve fare riflettere sulla diffusione e sulla gravità di un fenomeno che purtroppo è all’ordine del giorno. Ne sentiamo parlare quotidianamente, ma solo in pochi conoscono tutte le sfaccettature della violenza sulle donne. Nonostante i telegiornali la raccontino solo attraverso i casi di stupro e femminicidio, occorre precisare il vero significato del termine: “ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata”. Pertanto bisogna distinguere la violenza in sessuale, fisica, psicologica, economica, femminicidio e mobbing. Da questo contesto, si è progettato un allestimento, presso la Cattedrale della Fabbrica del Vapore di Milano, che pone il visitatore dentro la questione. L’idea si sviluppa partendo dal concetto del foro della serratura, quindi da una zona di confine, nella quale si mostra la tematica della violenza. La mostra è anticipata da un’installazione posta nel cortile esterno, dove si espongono, oltre al titolo della mostra, le tipologie di violenza mettendo in luce le statistiche relative al caso italiano. L’allestimento prosegue all’interno articolandosi in due percorsi: il primo di tipo esperienziale si propone di far vivere alcune sensazioni legate al tema, mentre il secondo di tipo storico-narrativo assume l’impronta di una mostra d’arte, raccontata attraverso alcune tappe fondamentali della donna nella storia. Entrambi i percorsi sono caratterizzati dal colore rosso che da sempre rimanda all’ambiguità amore-violenza.Il percorso storico-narrativo è situato nelle navate laterali della Cattedrale della Fabbrica del Vapore, intorno a quello esperienziale. La mostra si articola seguendo una linea del tempo che riporta in parte sui pannelli, in parte sul pavimento, le tappe fondamentali dell’emancipazione femminile. La linea del tempo assume il colore rosso quando incontra un evento storico relativo alla violenza. Seguendo l’impronta di una mostra d’arte, sono esposte delle opere di artisti (fotografie, video e stampe) permettendo al visitatore una libera interpretazione.
How many women still ? Un percorso per uscire dal silenzio
D'ARIENZO, GIORGIA
2013/2014
Abstract
“Più di 100.000 atti di violenza fisica, verbale e psicologica in media ogni anno in Italia”. Questo dato deve fare riflettere sulla diffusione e sulla gravità di un fenomeno che purtroppo è all’ordine del giorno. Ne sentiamo parlare quotidianamente, ma solo in pochi conoscono tutte le sfaccettature della violenza sulle donne. Nonostante i telegiornali la raccontino solo attraverso i casi di stupro e femminicidio, occorre precisare il vero significato del termine: “ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata”. Pertanto bisogna distinguere la violenza in sessuale, fisica, psicologica, economica, femminicidio e mobbing. Da questo contesto, si è progettato un allestimento, presso la Cattedrale della Fabbrica del Vapore di Milano, che pone il visitatore dentro la questione. L’idea si sviluppa partendo dal concetto del foro della serratura, quindi da una zona di confine, nella quale si mostra la tematica della violenza. La mostra è anticipata da un’installazione posta nel cortile esterno, dove si espongono, oltre al titolo della mostra, le tipologie di violenza mettendo in luce le statistiche relative al caso italiano. L’allestimento prosegue all’interno articolandosi in due percorsi: il primo di tipo esperienziale si propone di far vivere alcune sensazioni legate al tema, mentre il secondo di tipo storico-narrativo assume l’impronta di una mostra d’arte, raccontata attraverso alcune tappe fondamentali della donna nella storia. Entrambi i percorsi sono caratterizzati dal colore rosso che da sempre rimanda all’ambiguità amore-violenza.Il percorso storico-narrativo è situato nelle navate laterali della Cattedrale della Fabbrica del Vapore, intorno a quello esperienziale. La mostra si articola seguendo una linea del tempo che riporta in parte sui pannelli, in parte sul pavimento, le tappe fondamentali dell’emancipazione femminile. La linea del tempo assume il colore rosso quando incontra un evento storico relativo alla violenza. Seguendo l’impronta di una mostra d’arte, sono esposte delle opere di artisti (fotografie, video e stampe) permettendo al visitatore una libera interpretazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/105922