La mia tesi parte da un’analisi effettuata con la mia collega Esther Ferruccio sul tema dell’ICT per la città, legato a quali sono i paradigmi tecnologici della nostra quotidianità che ne stanno cambiando sia la conformazione che struttura. Attraverso la letteratura di settore, ci siamo soffermate su come da sole, queste tecnologie (Big Data, Internet IoT, Cloud Computing) siano essenzialmente strumenti di partenza. La loro sola presenza in una città non fa di essa una “città intelligente”: vi è bisogno di attori (sia a livello decisionale che i cittadini stessi) i quali diventino ancor prima “smart citizen”, ovvero alfabetizzati digitalmente e che comprendano il valore della conoscenza condivisa e la cooperazione in chiave strategica (Vianello 2013). Le premesse ci sono (interoperabilità digitale e standard tecnologici, Sharing Economy) ma attraverso un focus sul contesto italiano (lo stato dell’arte dal punto di vista sia territoriale, che sociale e tecnologico) è emersa la difficoltà a far diventare tutto concreto, in particolare tra imprese e Pubbliche Amministrazioni. Da questa introduzione nasce la mia domanda di tesi: come poter spingere queste realtà a ripensare al futuro della “città intelligente”, ed al loro ruolo di attivatori del cambiamento? In questo contesto, il design degli scenari si trova a occupare una posizione di “mediatore”, avendo gli strumenti adatti ad analizzare le problematiche e restituire un’immagine sintetica di tale complessità al fine di proporre soluzioni. Essi forniscono le basi quindi per formulare la propria visione strategica. Nello specifico ho analizzato il ruolo che l’audiovisivo ricopre nello spiegare tale complessità attraverso lo storytelling, capaci insieme di creare un mondo in cui gli attori si immergano, ne vengano coinvolti e ne colgano i valori. Lo studio sui temi dello scenario design-oriented, del video scenario e di casi studio specifici del mio ambito di ricerca, sono stati poi utili per proporre un intervento operativo nei confronti del caso E015, ecosistema digitale per la coopetition tra attori dell’economia in Italia (Pubbliche Amministrazioni, Imprese ed Associazioni), analizzato attraverso una ricerca sul campo immersiva. Si propone un sistema che fornisca le basi per attivare le visioni strategiche degli attori. Si vogliono fornire perciò gli strumenti e gli spazi per conoscersi e collaborare attraverso una visione generale dell’ecosistema (basata sulla “coopetition”) ed un format per contenuti audiovisivi user-generated-content.

Dare forma ad una visione. Un sistema di artefatti per comunicare lo scenario di E015

BOLOGNA, GABRIELLA
2013/2014

Abstract

La mia tesi parte da un’analisi effettuata con la mia collega Esther Ferruccio sul tema dell’ICT per la città, legato a quali sono i paradigmi tecnologici della nostra quotidianità che ne stanno cambiando sia la conformazione che struttura. Attraverso la letteratura di settore, ci siamo soffermate su come da sole, queste tecnologie (Big Data, Internet IoT, Cloud Computing) siano essenzialmente strumenti di partenza. La loro sola presenza in una città non fa di essa una “città intelligente”: vi è bisogno di attori (sia a livello decisionale che i cittadini stessi) i quali diventino ancor prima “smart citizen”, ovvero alfabetizzati digitalmente e che comprendano il valore della conoscenza condivisa e la cooperazione in chiave strategica (Vianello 2013). Le premesse ci sono (interoperabilità digitale e standard tecnologici, Sharing Economy) ma attraverso un focus sul contesto italiano (lo stato dell’arte dal punto di vista sia territoriale, che sociale e tecnologico) è emersa la difficoltà a far diventare tutto concreto, in particolare tra imprese e Pubbliche Amministrazioni. Da questa introduzione nasce la mia domanda di tesi: come poter spingere queste realtà a ripensare al futuro della “città intelligente”, ed al loro ruolo di attivatori del cambiamento? In questo contesto, il design degli scenari si trova a occupare una posizione di “mediatore”, avendo gli strumenti adatti ad analizzare le problematiche e restituire un’immagine sintetica di tale complessità al fine di proporre soluzioni. Essi forniscono le basi quindi per formulare la propria visione strategica. Nello specifico ho analizzato il ruolo che l’audiovisivo ricopre nello spiegare tale complessità attraverso lo storytelling, capaci insieme di creare un mondo in cui gli attori si immergano, ne vengano coinvolti e ne colgano i valori. Lo studio sui temi dello scenario design-oriented, del video scenario e di casi studio specifici del mio ambito di ricerca, sono stati poi utili per proporre un intervento operativo nei confronti del caso E015, ecosistema digitale per la coopetition tra attori dell’economia in Italia (Pubbliche Amministrazioni, Imprese ed Associazioni), analizzato attraverso una ricerca sul campo immersiva. Si propone un sistema che fornisca le basi per attivare le visioni strategiche degli attori. Si vogliono fornire perciò gli strumenti e gli spazi per conoscersi e collaborare attraverso una visione generale dell’ecosistema (basata sulla “coopetition”) ed un format per contenuti audiovisivi user-generated-content.
RONCHI, MARCO
ARC III - Scuola del Design
28-apr-2015
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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