Made in Italy – progetto di identità visiva è un tesi teorico-progettuale. Significa che si sostiene un’idea di progetto con contenuto di ricerca e con l’esercizio grafico. Il progetto viene affrontata grazie all’incontro con il prof. Elio Carmi, Direttore Creativo e socio fondatore dello studio Carmi e Ubertis. Il progetto nasce da una serie di indagini, analisi e riflessioni da parte dello stesso professore in merito alla necessità di volgere a un punto di arrivo nel processo di identificazione del Made in Italy in quanto brand e fattore in più nel processo di crescita e tutela del Paese. Il Made in Italy è il terzo marchio più conosciuto al mondo, eppure oggi è solo un concetto. Rimandendo allo stadio di concetto, il Made in Italy non tutela i prodotti italiani, ma si limita a evocarli. Non solo: rischia seriamente di comprometterli. Nel frattempo nel mondo accade che diversi Paesi decidono di tutelare la propria immagine nei confronti del mondo, nei confronti di quanto possono offrire attraverso i rispettivi punti di forza. Il Nation Branding, concetto elaborato da Simon Anholt, contribuisce ai Paesi notevoli vantaggi in termini di credibilità e crescita: ci si prende cura dell’identità dei prodotti del proprio Paese interpretando la nazione come un brand. L’evoluzione da marketing 2.0 a 3.0, ossia da marketing orientato sull’individuo al marketing dell’orientatemento su valori, vede l’Italia in possesso di un grandi vantaggi; la natura vasta e complessa che definisce il Paese fornisce punti di forza che lo rendono originale e competitivo nei confronti di molti altri. Obiettivo di questa tesi è stato innanzitutto sostenere la necessità di prendere coscienza dell’identità italiana, e che il Made in Italy è un prodotto che si consuma con più tipologie di esperienze. Un’identità sfaccettata, ma consistente (e come tale gestibile come un brand). Affermando questa necessità e quanto assimilato dal sostegno di queste considerazioni, ci si serve delle linee guida ricavate per la progettazione del primo tassello che dovrà costituire il Made in Italy: il marchio. Questo obiettivo è raggiunto attraverso l’analisi dei modelli di italianità che nel loro insieme costituiscono l’esperienza generica e adattabile del Made in Italy. I modelli sono scelti prendendo in riferimento l’impatto degli stessi all’interno del Paese e nel mondo piuttosto che scadere in banali riferimenti folkloristici. Si tratta di quelle caratteristiche che permettono di distinguere l’Italia con facilità e di generare associazioni positive nei confronti di persone, ambienti, oggetti. La tesi dunque si suddivide in 3 parti principali: un’introduzione ai concetti di nation branding, l’analisi dei modelli italiani, e la parte di produzionde e sviluppo del marchio, di cui vengono proposte 3 versioni.

Made in Italy. Progetto di identità visiva

DRUDI, GIACOMO
2013/2014

Abstract

Made in Italy – progetto di identità visiva è un tesi teorico-progettuale. Significa che si sostiene un’idea di progetto con contenuto di ricerca e con l’esercizio grafico. Il progetto viene affrontata grazie all’incontro con il prof. Elio Carmi, Direttore Creativo e socio fondatore dello studio Carmi e Ubertis. Il progetto nasce da una serie di indagini, analisi e riflessioni da parte dello stesso professore in merito alla necessità di volgere a un punto di arrivo nel processo di identificazione del Made in Italy in quanto brand e fattore in più nel processo di crescita e tutela del Paese. Il Made in Italy è il terzo marchio più conosciuto al mondo, eppure oggi è solo un concetto. Rimandendo allo stadio di concetto, il Made in Italy non tutela i prodotti italiani, ma si limita a evocarli. Non solo: rischia seriamente di comprometterli. Nel frattempo nel mondo accade che diversi Paesi decidono di tutelare la propria immagine nei confronti del mondo, nei confronti di quanto possono offrire attraverso i rispettivi punti di forza. Il Nation Branding, concetto elaborato da Simon Anholt, contribuisce ai Paesi notevoli vantaggi in termini di credibilità e crescita: ci si prende cura dell’identità dei prodotti del proprio Paese interpretando la nazione come un brand. L’evoluzione da marketing 2.0 a 3.0, ossia da marketing orientato sull’individuo al marketing dell’orientatemento su valori, vede l’Italia in possesso di un grandi vantaggi; la natura vasta e complessa che definisce il Paese fornisce punti di forza che lo rendono originale e competitivo nei confronti di molti altri. Obiettivo di questa tesi è stato innanzitutto sostenere la necessità di prendere coscienza dell’identità italiana, e che il Made in Italy è un prodotto che si consuma con più tipologie di esperienze. Un’identità sfaccettata, ma consistente (e come tale gestibile come un brand). Affermando questa necessità e quanto assimilato dal sostegno di queste considerazioni, ci si serve delle linee guida ricavate per la progettazione del primo tassello che dovrà costituire il Made in Italy: il marchio. Questo obiettivo è raggiunto attraverso l’analisi dei modelli di italianità che nel loro insieme costituiscono l’esperienza generica e adattabile del Made in Italy. I modelli sono scelti prendendo in riferimento l’impatto degli stessi all’interno del Paese e nel mondo piuttosto che scadere in banali riferimenti folkloristici. Si tratta di quelle caratteristiche che permettono di distinguere l’Italia con facilità e di generare associazioni positive nei confronti di persone, ambienti, oggetti. La tesi dunque si suddivide in 3 parti principali: un’introduzione ai concetti di nation branding, l’analisi dei modelli italiani, e la parte di produzionde e sviluppo del marchio, di cui vengono proposte 3 versioni.
ARC III - Scuola del Design
28-apr-2015
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/106002