Il paesaggio della vite. Proposta di un itinerario culturale a Monzambano

Tutto il territorio denominato “Alto Mantovano” si caratterizza per la presenza delle Colline Moreniche. La loro particolarità deriva dal possedere un paesaggio composito, costituito dall'alternanza di forme eterogenee. La prima fase di lavoro ha comportato un’approfondita analisi della zona di cui sono emerse le caratteristiche peculiari, un forte impatto naturalistico legato alla cultura storica del posto. La produzione locale vinicola si oppone alle grandi produzioni circostanti quali la Franciacorta, l’ Oltrepò Pavese, la Lugana, la Valpolicella ecc. Il vino dei Colli Mantovani mira alla qualità delle uve, particolarmente favorite dalla speciale morfologia del territorio collinare nonché dal clima particolarmente favorevole. Questa particolare condizione ha fatto si che la qualità della vite sia superiore rispetto ai ben più blasonati competitori, tuttavia un percorso enologico dei colli morenici consentirà di valorizzare questo importante aspetto, ancora oggi troppo sottovalutato su scala territoriale. Con un’ analisi più approfondita si è scelto di progettare nel comune in cui questo discorso potesse meglio inserirsi. E’ stato individuato il comune di Monzambano. In esso si riconoscono tre grandi aziende vinicole, dislocate lungo il territorio, il quale è altresì caratterizzato da un sistema infrastrutturale di piste ciclo-pedonali che lo rendono accessibile e percorribile. Il progetto si pone come obiettivo quello di consentire la scoperta del paesaggio delle coltivazioni vinicole e il loro porsi sul territorio in modo differente in base all’orientamento o alla tipologia di terreno.Si propone valorizzare il territorio con un particolare tracciato ciclabile tra piste già esistenti e nuove proposte, raccordandolo in alcuni punti e inserendo, ove necessario, una serie di strutture (informative, panoramiche, di sosta o di ristoro). Oltre a questi elementi di arredo per il progetto ciclabile si propone anche la ricomparsa della Piantata Padana in alcune zone del territorio come un tipo di “museo all’aperto” dove si rende visibile la memoria di un tipo di coltivazione tradizionale dell’uva nel territorio lombardo, ormai scomparso.