Il nuovo campus della Columbia University di Manhattan si propone di riqualificare ed entrare in dialogo con la complessità del sito scelto, composito sia dal punto di vista sociale che morfologico. L’area del quartiere di Harlem risulta essere un brano di città fortemente industrializzato e infrastrutturato, del quale si sceglie di preservare l’edificio storico dello Studebaker quale memento del suo passato produttivo. La caratteristica più evidente dell’area scelta dalla Columbia è la forte depressione del terreno degradante verso le sponde dell’Hudson, il quale diventa element generatore del masterplan di progetto che si articola su diversi livelli (i terrazzamenti dello spazio verde) che rispettano, regolarizzando, tale morfologia. La disposizione volumetrica degli edifici, invece, segue la griglia di Manhattan, matrice non rispettata solo nella parte più interna del masterplan, dando così origine al grande spazio pubblico circolare, luogo d’incontro tra la vita accademica e la comunità. In contrapposizione al bordo duro che fa da fronte urbano alla Broadway e regge il confronto con la sopraelevata della metropolitana e gli alti edifici residenziali, l’edificio approfondito racchiude nella sua forma tonda il punto di arrivo dell’asse universitario e funge da snodo con la 125th strada. Il cuore del progetto, che risulta essere così introverso è il grande spazio pubblico centrale; l’elemento eccezionale che interrompe la “scacchiera” con la sua forma circolare. Esso acquista il valore simbolico di un grande anfiteatro, in cui la vita universitaria è posta al centro della scena. La trasparenza e la permeabilità visiva del lato concavo della nuova sede del Lenfest Center for the Art, unita al conference center, instaura una dialogo costante tra l’interno del grande spazio pubblico urbano e l’edificio stesso. Il lato convesso, invece, suggerisce un’apertura verso il parco retrostante, vera scenografia e cornice del nuovo campus universitario. L’edificio, quindi, può essere considerato come elemento simbiotico tra lo spazio urbano centrale e spazio naturale; tra interno ed esterno.
Columbia University's_new urban campus. Un nuovo confronto tra università e città
CATTANEO, ANDREA
2013/2014
Abstract
Il nuovo campus della Columbia University di Manhattan si propone di riqualificare ed entrare in dialogo con la complessità del sito scelto, composito sia dal punto di vista sociale che morfologico. L’area del quartiere di Harlem risulta essere un brano di città fortemente industrializzato e infrastrutturato, del quale si sceglie di preservare l’edificio storico dello Studebaker quale memento del suo passato produttivo. La caratteristica più evidente dell’area scelta dalla Columbia è la forte depressione del terreno degradante verso le sponde dell’Hudson, il quale diventa element generatore del masterplan di progetto che si articola su diversi livelli (i terrazzamenti dello spazio verde) che rispettano, regolarizzando, tale morfologia. La disposizione volumetrica degli edifici, invece, segue la griglia di Manhattan, matrice non rispettata solo nella parte più interna del masterplan, dando così origine al grande spazio pubblico circolare, luogo d’incontro tra la vita accademica e la comunità. In contrapposizione al bordo duro che fa da fronte urbano alla Broadway e regge il confronto con la sopraelevata della metropolitana e gli alti edifici residenziali, l’edificio approfondito racchiude nella sua forma tonda il punto di arrivo dell’asse universitario e funge da snodo con la 125th strada. Il cuore del progetto, che risulta essere così introverso è il grande spazio pubblico centrale; l’elemento eccezionale che interrompe la “scacchiera” con la sua forma circolare. Esso acquista il valore simbolico di un grande anfiteatro, in cui la vita universitaria è posta al centro della scena. La trasparenza e la permeabilità visiva del lato concavo della nuova sede del Lenfest Center for the Art, unita al conference center, instaura una dialogo costante tra l’interno del grande spazio pubblico urbano e l’edificio stesso. Il lato convesso, invece, suggerisce un’apertura verso il parco retrostante, vera scenografia e cornice del nuovo campus universitario. L’edificio, quindi, può essere considerato come elemento simbiotico tra lo spazio urbano centrale e spazio naturale; tra interno ed esterno.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/106305