Nell'era della tecnologia e delle trasformazioni si fa sentire a gran voce la crisi profonda della capacità di sviluppo di ogni forma di utilizzo della parola, che la prassi del quotidiano gioca a sbiadire. Le città contemporanee necessitano di luoghi in cui le persone possano incontrarsi e condividere le proprie esperienze. A partire da un’analisi di Milano alla luce di aspetti storici, implicazioni culturali e sfaccettature della compagine sociale, emerge un substrato socio-culturale piuttosto variegato. Nasce l’idea per un progetto di riqualificazione e recupero di un edificio storico di Porta Romana, il Cinema Maestoso, in Corso Lodi. Il punto di partenza è la volontà di creare un centro artistico, che funga da landmark e polo attrattivo. Tutto prende le mosse dalla ricerca di una forma espressiva e di un modo compositivo; si sente la necessità di confrontarsi con la tematica del riuso di fabbricati, non autoreferenziali involucri architettonici, ma come occasioni di far ri-nascere quello spazio e restituirlo così alla città. Attraverso lo studio comparato di due temi, legati al teatro e al centro culturale, prende corpo l’idea del centro d’arti. Il teatro, modo di espressione dell’uomo dagli albori fino alle recenti evoluzioni, ha destato maggiore attenzione nella sua componente sperimentale, per la natura coinvolgente e per la nuova concezione del modo di fare teatro, riorganizzando lo spazio teatrale tradizionale. La ricerca sul centro culturale ha messo in evidenza la nuova idea di spazio, nonostante la casistica presa in esame chiarifichi come non esista una precisa definizione, né spaziale, né funzionale. Ogni caso è un mondo a sé ma ciò che li accomuna tutti è la volontà di creare centri polivalenti. Il centro d’arti di progetto comprende una serie di spazi e attività, legate a teatro sperimentale, musica e danza, che ruotano attorno ad uno spazio centrale, su pedane mobili che creano configurazioni e situazioni differenti e sempre nuove, concepito come un volume d’aria, in cui tutto accade: nella reciproca relazione tra spazi e attività, si esplica il senso del centro d’arte, caratterizzato da spazio totale, flessibilità, simultaneità e visibilità.

TeDaM : centro d'arti per Milano. Teatro, danza e musica riaprono gli spazi dell'ex cinema Maestoso

MECCHINA, LAURA;CREMONESI, MONICA;VANONI, CHIARA
2013/2014

Abstract

Nell'era della tecnologia e delle trasformazioni si fa sentire a gran voce la crisi profonda della capacità di sviluppo di ogni forma di utilizzo della parola, che la prassi del quotidiano gioca a sbiadire. Le città contemporanee necessitano di luoghi in cui le persone possano incontrarsi e condividere le proprie esperienze. A partire da un’analisi di Milano alla luce di aspetti storici, implicazioni culturali e sfaccettature della compagine sociale, emerge un substrato socio-culturale piuttosto variegato. Nasce l’idea per un progetto di riqualificazione e recupero di un edificio storico di Porta Romana, il Cinema Maestoso, in Corso Lodi. Il punto di partenza è la volontà di creare un centro artistico, che funga da landmark e polo attrattivo. Tutto prende le mosse dalla ricerca di una forma espressiva e di un modo compositivo; si sente la necessità di confrontarsi con la tematica del riuso di fabbricati, non autoreferenziali involucri architettonici, ma come occasioni di far ri-nascere quello spazio e restituirlo così alla città. Attraverso lo studio comparato di due temi, legati al teatro e al centro culturale, prende corpo l’idea del centro d’arti. Il teatro, modo di espressione dell’uomo dagli albori fino alle recenti evoluzioni, ha destato maggiore attenzione nella sua componente sperimentale, per la natura coinvolgente e per la nuova concezione del modo di fare teatro, riorganizzando lo spazio teatrale tradizionale. La ricerca sul centro culturale ha messo in evidenza la nuova idea di spazio, nonostante la casistica presa in esame chiarifichi come non esista una precisa definizione, né spaziale, né funzionale. Ogni caso è un mondo a sé ma ciò che li accomuna tutti è la volontà di creare centri polivalenti. Il centro d’arti di progetto comprende una serie di spazi e attività, legate a teatro sperimentale, musica e danza, che ruotano attorno ad uno spazio centrale, su pedane mobili che creano configurazioni e situazioni differenti e sempre nuove, concepito come un volume d’aria, in cui tutto accade: nella reciproca relazione tra spazi e attività, si esplica il senso del centro d’arte, caratterizzato da spazio totale, flessibilità, simultaneità e visibilità.
AVERNA, MARTA
ARC II - Scuola di Architettura Civile
28-apr-2015
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/106384