Eco-life Gajum. Ricerca, benessere e natura si incontrano

Il suddetto lavoro nasce dalla commessa di riqualificare l’area di circa 30.000 mq dell’ex stabilimento di imbottigliamento dell’acqua Gajum, situata a Canzo (Co) in testa al Lago del Segrino. Dall’analisi delle potenzialità e delle criticità dell’area circostante, caratterizzata dalla presenza di prati stabili posti a valle e di terrazzamenti con forti valenze paesaggistiche, oltre che naturalistiche, e dello stesso edificio industriale, si è deciso di realizzare un Parco Botanico. Tale progetto, dedicato alla conservazione, alla ricerca, alla tutela della biodiversità, è affiancato da un sito di produzione cosmetico-naturale, da un albergo-spa ecologico e da un centro benessere, il tutto attraverso lo sviluppo di un uso sostenibile e della protezione dell’ambiente. L’intervento valorizza il fabbricato industriale esistente, composto da un corpo parallelo alla Strada provinciale 41 e da cinque campate voltate perpendicolari retrostanti. Esso si struttura per fasce tematico-distributive in direzione Nord-Sud, nel volume antistante, e in direzione Ovest-Est in quello retrostante. Il Giardino Botanico indoor, collocato nella seconda e terza campata, è il fulcro del sistema parco che collega lo stabile al Lago del Segrino attraverso il nuovo Parco Gajum. Tale connessione si configura attraverso la realizzazione di uno scavo praticato tra la testa del lago ed il fronte su strada dello stabile che collega il Parco Lago col nuovo Parco Gajum. Annesso al Giardino indoor si accostano un laboratorio di cosmesi naturale, un albergo, un’area didattica e una spa, mentre nel volume principale un bar-ristorante, un’area espositiva, uno showroom e una biblioteca. L’intero fabbricato è avvolto dal nuovo Parco Gajum che prende forma a partire dall’estensione dei preesistenti terrazzamenti ( a S/E sul versante del Monte Cornizzolo ) che finiscono col cingere interamente lo stabile e creare un nuovo sistema parco che connette, attraverso un percorso ciclopedonale, il centro abitato di Canzo al bacino del Segrino. La complessità di tale progetto ed il suo forte radicamento al luogo, dovuto alla solida trama che crea col paesaggio, coi sentieri alpini e col Lago Segrino, ampliano il concetto di “interni” che si spinge sino a riconfigurare l’assetto paesaggistico per creare un nuovo Parco Botanico.