Knowledge and diagnostics for the durability of external finishing systems

The presence of pathologies such as detachments and adhesion defects can threaten the permanence, the durability and the aesthetic aspect of a façade external finishing in plaster or tiles. The research takes into account both historical/listed and contemporary buildings, and illustrates the most appropriate methodologies and the tools to define conservation or maintenance plans. The conservation plan is based on an organic series of controls for managing the transformation of buildings while the maintenance ones define the interventions for restoring the functional aspects. In both cases, the stage of knowledge plays an essential role. Any proper policy of intervention, or maintenance, management and valorization has to start from the comprehension of the evolution over time of the building, considering both formal and functional aspects. Through diagnostics, and in particular IR Thermography, the researchers have developed and validated through WUFI a new GIS-based methodology that allows a faster and precise recognition of external finishing degradations in terms of adhesion problems. As a result of the surveys phase, which has been applied for different buildings inside the project “Città Studi, Susainable Campus” and for the case study of Lavello Convent, located in Calolziocorte, the research has focused on the evaluation of water absorption and moisture transfer in plastering and bedding mortars for external finishing systems. The researchers chose and tested six different lime plaster mortars and two cement mortars for bedding and further applied a siloxane water-repellent treatment (SILO 111) on the outer surface. In the following, they validated the results through computer simulations using WUFI and verified the efficacy of the siloxane protective treatment in terms of reduction of water absorbed. The investigations have driven the conservation activities choice, identifying the best mixture for plaster, which has been applied on the northern façade of Lavello Convent.

La presenza di patologie, quali distacchi e difetti di adesione, può minacciare la permanenza, la durata e l'aspetto estetico della finitura esterna di una facciata in intonaco o a piastrelle. La ricerca prende in considerazione sia edifici storici /vincolati che strutture più contemporanee, e illustra le metodologie più appropriate e gli strumenti per definire piani di conservazione o di manutenzione. Il piano di conservazione si basa su una serie organica di controlli per la gestione della trasformazione degli edifici, mentre il piano di manutenzione definisce gli interventi di ripristino degli aspetti funzionali. In entrambi i casi, la fase e il livello di conoscenza svolgono un ruolo essenziale. Qualsiasi corretta politica di intervento o manutenzione, gestione e valorizzazione deve partire dalla comprensione dell'evoluzione nel tempo della costruzione, considerando sia gli aspetti formali e che quelli funzionali. Attraverso la diagnostica, e in particolare la Termografia IR, i ricercatori hanno sviluppato e validato con l'applicativo WUFI una nuova metodologia GIS che consente una più rapida e precisa rilevazione del degrado nelle finiture esterne, specie in termini di problemi di adesione. A seguito della fase di indagini, che è stata applicata per diversi edifici all'interno del progetto "Città Studi, Campus Sustainable", e per il caso studio "Convento del Lavello", situato a Calolziocorte, la ricerca si è concentrata sulla valutazione di assorbimento d'acqua e trasferimento di umidità nelle malte per intonaco e allettamento per sistemi di finitura esterna. I ricercatori hanno scelto e testato sei diverse malte di calce per intonaco e due malte cementizie per allettamento e inoltre applicato un trattamento idrorepellente silossano (SILO 111) sulla superficie esterna. In seguito hanno convalidato i risultati attraverso simulazioni al computer, utilizzando WUFI e verificato l'efficacia del trattamento protettivo silossano in termini di riduzione di acqua assorbita. Le indagini hanno guidato la scelta delle attività di conservazione, individuando la migliore miscela per intonaco, che è stato applicata sulla facciata nord del Convento del Lavello.