Recent climate changes, energy shortage and strong dependence from fossil fuels, increasing public opinion’s sensitivity towards environmental issues and opportunities of green economy are the motivations to the spread of energy end-use efficiency and energy services. Since the Kyoto Protocol, numerous measures, such as the European Directive 32/2006/CE or the advanced Italian White Certificates scheme, have given impulse to the development of Energy Service Companies (ESCOs), which are expected to play an important role in promoting energy end-use efficiency. This paper analyses the dominant business models in the Italian ESCOs market, considering the degree of services integration and the contract forms the most relevant key elements. Through a survey, information has been collected on a sample of companies accredited at “Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas”, which have obtained at least the approval of one “energy savings checking and certification” request; after clustering, six dominant business models have been found, two of which include real ESCOs. In spite of a considerable heterogeneity that reveals a variety of different approaches, some trends could be highlighted: the propensity of the industrial sector to require Energy Performance Contracting (EPC) in stead of the long-term standard contracts preferred by the public sector; the inverse relationship between the degree of services integration and the importance of incentives; the most commonly national-range of action as opposed to just few examples of “mixed ESCOs” acting at a local level; the project frammentation that might limit the fulfillment of saving obligations. Two competitive dynamics can be distinguished: on the one hand big companies with large business portfolios (non-pure ESCOs) serving public sector through standard contracts; on the other hand small pure ESCOs focused on energy efficiency services to industrial customers through developed contracts.

I recenti mutamenti climatici, la scarsità energetica e la forte dipendenza dai combustibili fossili, la crescente sensibilità dell’opinione pubblica verso la tematica ambientale e le opportunità riservate dalla green economy sono le motivazioni alla base della diffusione di interventi di razionalizzazione nei consumi finali di energia. A partire dal Protocollo di Kyoto numerose misure, tra cui la Direttiva 32/2006/CE e i sistemi incentivanti come il meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica in Italia, hanno fornito notevole impulso al settore e alle Energy Service Company (ESCo), ritenute i soggetti più adatti alla promozione dell’efficienza energia negli usi finali. Con il presente lavoro di tesi si sono analizzati i principali business model del settore italiano delle ESCo, individuando nel grado di integrazione dei servizi offerti e nella tipologia contrattuale le dimensioni maggiormente rilevanti. Attraverso una survey si sono raccolte informazioni su un campione di imprese accreditate presso l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e che hanno ottenuto l'approvazione di almeno una richiesta di verifica e certificazione dei risparmi energetici; in seguito ad una clusterizzazione, sono emersi sei modelli di business prevalenti, di cui solo due di questi includono vere ESCo. A fronte di una notevole eterogenità che denota una molteplicità di approcci diversi, si possono rilevare alcuni trend: la preferenza del settore industriale di contratti Energy Performance Contracting (EPC) rispetto alle Pubbliche Amministrazioni, in conseguenza delle differenti esigenze; la relazione inversa tra il grado d’integrazione di servizi e l’importanza degli incentivi; l’ambito geografico essenzialmente nazionale con poche ESCo “miste” a presidiare il territorio locale; la frammentazione dei progetti, che può limitare l’adempimento agli obblighi. Si sono distinte due dinamiche competitive: da un lato società di grandi dimensioni e portafogli di business estesi, che si rivolgono principalmente alla Pubblica Amministrazione con contratti standard; dall’altro piccole ESCo, solitamente focalizzate sul settore, che si rivolgono al settore industriale con contratti evoluti.

Il fenomeno delle energy service company nel mercato italiano : modelli di business e strategie di competizione

PAGANARDI, MARCO GIACOMO
2009/2010

Abstract

Recent climate changes, energy shortage and strong dependence from fossil fuels, increasing public opinion’s sensitivity towards environmental issues and opportunities of green economy are the motivations to the spread of energy end-use efficiency and energy services. Since the Kyoto Protocol, numerous measures, such as the European Directive 32/2006/CE or the advanced Italian White Certificates scheme, have given impulse to the development of Energy Service Companies (ESCOs), which are expected to play an important role in promoting energy end-use efficiency. This paper analyses the dominant business models in the Italian ESCOs market, considering the degree of services integration and the contract forms the most relevant key elements. Through a survey, information has been collected on a sample of companies accredited at “Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas”, which have obtained at least the approval of one “energy savings checking and certification” request; after clustering, six dominant business models have been found, two of which include real ESCOs. In spite of a considerable heterogeneity that reveals a variety of different approaches, some trends could be highlighted: the propensity of the industrial sector to require Energy Performance Contracting (EPC) in stead of the long-term standard contracts preferred by the public sector; the inverse relationship between the degree of services integration and the importance of incentives; the most commonly national-range of action as opposed to just few examples of “mixed ESCOs” acting at a local level; the project frammentation that might limit the fulfillment of saving obligations. Two competitive dynamics can be distinguished: on the one hand big companies with large business portfolios (non-pure ESCOs) serving public sector through standard contracts; on the other hand small pure ESCOs focused on energy efficiency services to industrial customers through developed contracts.
ALBERTI, MARCO
ING II - Facolta' di Ingegneria dei Sistemi
21-dic-2010
2009/2010
I recenti mutamenti climatici, la scarsità energetica e la forte dipendenza dai combustibili fossili, la crescente sensibilità dell’opinione pubblica verso la tematica ambientale e le opportunità riservate dalla green economy sono le motivazioni alla base della diffusione di interventi di razionalizzazione nei consumi finali di energia. A partire dal Protocollo di Kyoto numerose misure, tra cui la Direttiva 32/2006/CE e i sistemi incentivanti come il meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica in Italia, hanno fornito notevole impulso al settore e alle Energy Service Company (ESCo), ritenute i soggetti più adatti alla promozione dell’efficienza energia negli usi finali. Con il presente lavoro di tesi si sono analizzati i principali business model del settore italiano delle ESCo, individuando nel grado di integrazione dei servizi offerti e nella tipologia contrattuale le dimensioni maggiormente rilevanti. Attraverso una survey si sono raccolte informazioni su un campione di imprese accreditate presso l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e che hanno ottenuto l'approvazione di almeno una richiesta di verifica e certificazione dei risparmi energetici; in seguito ad una clusterizzazione, sono emersi sei modelli di business prevalenti, di cui solo due di questi includono vere ESCo. A fronte di una notevole eterogenità che denota una molteplicità di approcci diversi, si possono rilevare alcuni trend: la preferenza del settore industriale di contratti Energy Performance Contracting (EPC) rispetto alle Pubbliche Amministrazioni, in conseguenza delle differenti esigenze; la relazione inversa tra il grado d’integrazione di servizi e l’importanza degli incentivi; l’ambito geografico essenzialmente nazionale con poche ESCo “miste” a presidiare il territorio locale; la frammentazione dei progetti, che può limitare l’adempimento agli obblighi. Si sono distinte due dinamiche competitive: da un lato società di grandi dimensioni e portafogli di business estesi, che si rivolgono principalmente alla Pubblica Amministrazione con contratti standard; dall’altro piccole ESCo, solitamente focalizzate sul settore, che si rivolgono al settore industriale con contratti evoluti.
Tesi di laurea Magistrale
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