Nonostante l’Unione Europea si sia posta l’obiettivo di ridurre drasticamente l’ammontare di rifiuti generato, attraverso iniziative di prevenzione, riciclo e riuso, un utilizzo migliore delle risorse e incoraggiando un passaggio verso forme più sostenibili di produzione e consumo, inevitabilmente una parte dei rifiuti necessita di uno smaltimento finale, la cui soluzione più sostenibile risulta essere l’incenerimento. Oltre alla possibilità di recuperare energia utile, come calore ed elettricità, sfruttando il contenuto energetico dei rifiuti, nel corso degli anni si è sviluppata la pratica di recupero e il riciclo di materia contenuta nelle scorie. In particolare il recupero dell’alluminio e dei rottami non-ferrosi dalle scorie di incenerimento dei rifiuti è diventata una pratica diffusa negli ultimi anni. La concentrazione di tali metalli può, infatti, essere superiore a quella in natura, rendendone economicamente vantaggioso il recupero. Bisogna, inoltre, pensare ai benefici ambientali ed economici associati al riciclo di questi metalli e ai vantaggi tecnici della loro separazione in vista anche di un eventuale recupero della frazione inerte delle scorie. Nel seguente elaborato si pone l’attenzione sulla caratterizzazione e composizione delle scorie, sulle tipologie di trattamento attualmente utilizzate e sulle modalità di recupero del materiale inerte, dei metalli ferrosi e non ferrosi. In particolare, vengono presentate le tecnologie convenzionali e innovative di estrazione delle scorie dal forno e i diversi layout di trattamento per il recupero dei metalli ferrosi e non ferrosi, con esempi di schemi impiantistici (di particolare importanza la visita agli impianti KEZO e SATOM, in Svizzera). Infine viene fatta un’analisi tecnica dettagliata sulla tecnologia e sul principio di funzionamento dei macchinari comunemente utilizzati per il trattamento delle scorie e il recupero dei metalli. Tali conoscenze sono state necessarie per la progettazione dell’impianto di trattamento delle scorie da incenerimento per il recupero dei metalli presso il termovalorizzatore BEA di Desio (MB). Il lavoro è composto da una serie attività volte alla caratterizzazione delle scorie in termini di distribuzione granulometrica e al contenuto dei metalli ferrosi e non ferrosi, i cui risultati hanno dato le informazioni riguardo alle rese di recupero e a quale classe granulometrica sia più conveniente trattare. Una volta definiti questi parametri, si è proceduto con la fase di progettazione, definendo le condizioni di esercizio, la portata di scorie da gestire, il layout della linea di trattamento, il dimensionamento e le specifiche tecniche dei macchinari. A tal proposito, al fine di identificare con precisione le caratteristiche delle apparecchiature da inserire nell’impianto, sono stati condotti test specifici su macchinari industriali.
Recupero dei metalli non ferrosi da scorie di incenerimento estratte a secco : valutazioni sperimentali e progetto di impianto
RIVA, ALBERTO
2013/2014
Abstract
Nonostante l’Unione Europea si sia posta l’obiettivo di ridurre drasticamente l’ammontare di rifiuti generato, attraverso iniziative di prevenzione, riciclo e riuso, un utilizzo migliore delle risorse e incoraggiando un passaggio verso forme più sostenibili di produzione e consumo, inevitabilmente una parte dei rifiuti necessita di uno smaltimento finale, la cui soluzione più sostenibile risulta essere l’incenerimento. Oltre alla possibilità di recuperare energia utile, come calore ed elettricità, sfruttando il contenuto energetico dei rifiuti, nel corso degli anni si è sviluppata la pratica di recupero e il riciclo di materia contenuta nelle scorie. In particolare il recupero dell’alluminio e dei rottami non-ferrosi dalle scorie di incenerimento dei rifiuti è diventata una pratica diffusa negli ultimi anni. La concentrazione di tali metalli può, infatti, essere superiore a quella in natura, rendendone economicamente vantaggioso il recupero. Bisogna, inoltre, pensare ai benefici ambientali ed economici associati al riciclo di questi metalli e ai vantaggi tecnici della loro separazione in vista anche di un eventuale recupero della frazione inerte delle scorie. Nel seguente elaborato si pone l’attenzione sulla caratterizzazione e composizione delle scorie, sulle tipologie di trattamento attualmente utilizzate e sulle modalità di recupero del materiale inerte, dei metalli ferrosi e non ferrosi. In particolare, vengono presentate le tecnologie convenzionali e innovative di estrazione delle scorie dal forno e i diversi layout di trattamento per il recupero dei metalli ferrosi e non ferrosi, con esempi di schemi impiantistici (di particolare importanza la visita agli impianti KEZO e SATOM, in Svizzera). Infine viene fatta un’analisi tecnica dettagliata sulla tecnologia e sul principio di funzionamento dei macchinari comunemente utilizzati per il trattamento delle scorie e il recupero dei metalli. Tali conoscenze sono state necessarie per la progettazione dell’impianto di trattamento delle scorie da incenerimento per il recupero dei metalli presso il termovalorizzatore BEA di Desio (MB). Il lavoro è composto da una serie attività volte alla caratterizzazione delle scorie in termini di distribuzione granulometrica e al contenuto dei metalli ferrosi e non ferrosi, i cui risultati hanno dato le informazioni riguardo alle rese di recupero e a quale classe granulometrica sia più conveniente trattare. Una volta definiti questi parametri, si è proceduto con la fase di progettazione, definendo le condizioni di esercizio, la portata di scorie da gestire, il layout della linea di trattamento, il dimensionamento e le specifiche tecniche dei macchinari. A tal proposito, al fine di identificare con precisione le caratteristiche delle apparecchiature da inserire nell’impianto, sono stati condotti test specifici su macchinari industriali.File | Dimensione | Formato | |
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