«Crisi a Wall Street, Lehman in bilico Merrill in vendita e AIG in cerca di soldi». Questo il titolo a sei colonne in prima pagina del Wall Street Journal durante la mattina del 15 Settembre 2008. Il giorno successivo Lehaman Brothers sarebbe entrata sotto tutela fallimentare, dando ufficialmente il via a una crisi finanziaria che a breve sarebbe divenuta globale. Per la prima volta la gestione dei rischi entrava nell’immaginario collettivo e termini quali hedge fund, risk balance e mutui subprime sembrarono divenire parole di uso comune. Anche se la domanda più onesta sarebbe dovuta essere: come ha fatto un’organizzazione finanziaria tra le più imponenti del mondo con un valore stimato di 600 miliardi di dollari e una storia secolare alle spalle a cacciarsi in un guaio simile? La risposta può sembrare banale nella sua semplicità: credendo di essere immortale (“relax, we are too big to fail”) ma soprattutto gestendo male i rischi connessi a operazioni finanziarie. Eppure il rischio è una componente fondamentale della nostra quotidianità, è qualcosa con cui le persone devono fare i conti nella vita di ogni giorno; noi come le imprese che devono mantenere la loro posizione sul mercato di riferimento. “Se qualcosa può andare male, andrà male” (Legge di Murphy) La tesi nella sua interezza ha il compito di avvicinare le logiche di Risk Management ai processi di Facility tecnico aziendale. Si parte dall’idea e dalla filosofia di Risk Management in generale, passando dai concetti di ERM (Enterprise Risk Management) e arrivando all’applicazione del caso studio, descritto dal Master Plan Office 2014 – 2017 di TenarisDalmine S.p.A, capace nella sua complessità di esprimere l’idea stessa di Facility Management. Si cerca di legare con un filo le logiche di gestione del rischio perlopiù desunte dall’ambito economico con i processi che regolano la gestione delle attività tecniche no-core e i grandi progetti ad esse collegati. L’obiettivo è arrivare ad uno standard che regoli i rischi nell’applicazione dei progetti industriali.

Il risk management applicato ai processi di facility aziendale. Il caso TenarisDalmine S.p.A.

CONSONNI, FEDERICO
2014/2015

Abstract

«Crisi a Wall Street, Lehman in bilico Merrill in vendita e AIG in cerca di soldi». Questo il titolo a sei colonne in prima pagina del Wall Street Journal durante la mattina del 15 Settembre 2008. Il giorno successivo Lehaman Brothers sarebbe entrata sotto tutela fallimentare, dando ufficialmente il via a una crisi finanziaria che a breve sarebbe divenuta globale. Per la prima volta la gestione dei rischi entrava nell’immaginario collettivo e termini quali hedge fund, risk balance e mutui subprime sembrarono divenire parole di uso comune. Anche se la domanda più onesta sarebbe dovuta essere: come ha fatto un’organizzazione finanziaria tra le più imponenti del mondo con un valore stimato di 600 miliardi di dollari e una storia secolare alle spalle a cacciarsi in un guaio simile? La risposta può sembrare banale nella sua semplicità: credendo di essere immortale (“relax, we are too big to fail”) ma soprattutto gestendo male i rischi connessi a operazioni finanziarie. Eppure il rischio è una componente fondamentale della nostra quotidianità, è qualcosa con cui le persone devono fare i conti nella vita di ogni giorno; noi come le imprese che devono mantenere la loro posizione sul mercato di riferimento. “Se qualcosa può andare male, andrà male” (Legge di Murphy) La tesi nella sua interezza ha il compito di avvicinare le logiche di Risk Management ai processi di Facility tecnico aziendale. Si parte dall’idea e dalla filosofia di Risk Management in generale, passando dai concetti di ERM (Enterprise Risk Management) e arrivando all’applicazione del caso studio, descritto dal Master Plan Office 2014 – 2017 di TenarisDalmine S.p.A, capace nella sua complessità di esprimere l’idea stessa di Facility Management. Si cerca di legare con un filo le logiche di gestione del rischio perlopiù desunte dall’ambito economico con i processi che regolano la gestione delle attività tecniche no-core e i grandi progetti ad esse collegati. L’obiettivo è arrivare ad uno standard che regoli i rischi nell’applicazione dei progetti industriali.
CIOCCA, ANTONIO
MOIOLI, ANDREA
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
29-apr-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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