Il lavoro va ad inserirsi nel panorama dell’abbandono dei centri delle città da parte delle piccole attività. Nello specifico la scomparsa dei cinema cittadini è stata la scintilla che ha dato il via a quanto segue. Complice la congiuntura economica degli ultimi anni non favorevole, le città si mostrano sempre più costellate da vuoti urbani. La semplice domanda alla base di questo lavoro è: “come si affronta la situazione della moltitudine di esercizi cinematografici non più attivi e degli edifici che li ospitavano?”. Quello che è stato trattato è un fenomeno nuovo e contemporaneo. L’obiettivo di questo lavoro è stato quindi in primo luogo creare una base conoscitiva dalla quale partire per eventuali lavori futuri. Nella pratica questo si è tradotto innanzitutto nel conoscere e capire questo fenomeno, ovvero da dove è nato, da quali congiunture economiche-tecnologiche-sociali si è sviluppato e quanto è grande/diffuso. Successivamente è stato analizzato il quadro normativo, nazionale e regionale, che interessa il settore e gli strumenti finanziari di intervento adottati da livello europeo a locale. È stato poi ricondotto l’argomento alla gestione degli immobili di proprietà delle Amministrazioni Locali, protagoniste in quanto proprietarie della maggior parte degli edifici in questione. A fronte di ciò è stato possibile concludere che i soggetti di governo del territorio dovrebbero inserire questi patrimoni in piani di gestione strategica sfruttandoli, non solo per fare cassa attraverso la dismissione, pratica non sempre adeguatamente remunerativa, ma come elementi di riqualificazione urbana. Questo avviene attraverso azioni di valorizzazione dell’immobile, che ne comportano un miglioramento delle prestazioni e un aumento della redditività, azioni rese possibili dal ricorso al Partenariato Pubblico-Privato. Sulla base della conoscenza raggiunta è stata sviluppata una riflessione: come superare i limiti di errata gestione, scarsa trasparenza e errata considerazione di tale patrimonio da parte delle amministrazioni? A ciò risponde la proposta di un modello chiaro, semplice e standardizzato di identificazione di tali immobili applicabile in tutte le realtà urbane.

Sale cinematografiche dismesse. Origine del fenomeno e scenari futuri

VACCARI, BEATRICE
2014/2015

Abstract

Il lavoro va ad inserirsi nel panorama dell’abbandono dei centri delle città da parte delle piccole attività. Nello specifico la scomparsa dei cinema cittadini è stata la scintilla che ha dato il via a quanto segue. Complice la congiuntura economica degli ultimi anni non favorevole, le città si mostrano sempre più costellate da vuoti urbani. La semplice domanda alla base di questo lavoro è: “come si affronta la situazione della moltitudine di esercizi cinematografici non più attivi e degli edifici che li ospitavano?”. Quello che è stato trattato è un fenomeno nuovo e contemporaneo. L’obiettivo di questo lavoro è stato quindi in primo luogo creare una base conoscitiva dalla quale partire per eventuali lavori futuri. Nella pratica questo si è tradotto innanzitutto nel conoscere e capire questo fenomeno, ovvero da dove è nato, da quali congiunture economiche-tecnologiche-sociali si è sviluppato e quanto è grande/diffuso. Successivamente è stato analizzato il quadro normativo, nazionale e regionale, che interessa il settore e gli strumenti finanziari di intervento adottati da livello europeo a locale. È stato poi ricondotto l’argomento alla gestione degli immobili di proprietà delle Amministrazioni Locali, protagoniste in quanto proprietarie della maggior parte degli edifici in questione. A fronte di ciò è stato possibile concludere che i soggetti di governo del territorio dovrebbero inserire questi patrimoni in piani di gestione strategica sfruttandoli, non solo per fare cassa attraverso la dismissione, pratica non sempre adeguatamente remunerativa, ma come elementi di riqualificazione urbana. Questo avviene attraverso azioni di valorizzazione dell’immobile, che ne comportano un miglioramento delle prestazioni e un aumento della redditività, azioni rese possibili dal ricorso al Partenariato Pubblico-Privato. Sulla base della conoscenza raggiunta è stata sviluppata una riflessione: come superare i limiti di errata gestione, scarsa trasparenza e errata considerazione di tale patrimonio da parte delle amministrazioni? A ciò risponde la proposta di un modello chiaro, semplice e standardizzato di identificazione di tali immobili applicabile in tutte le realtà urbane.
TRUPPI, TOMMASO
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
29-apr-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
2015_04_Vaccari.pdf

non accessibile

Descrizione: Testo completo della tesi
Dimensione 1.95 MB
Formato Adobe PDF
1.95 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/107593