Il lavoro di questa tesi contribuisce a colmare la carenza di letteratura analitica sul tema della valutazione del rischio di credito delle imprese. In questo elaborato infatti è riportata la generalizzazione del framework di sviluppo di un modello di valutazione del rischio, come risultato di una serie di interviste effettuate presso intermediari creditizi e società operanti nel settore. Da ciò che è emerso, le banche utilizzano modelli di valutazione organizzati che hanno come input variabili sia quantitative, come i dati di bilancio, che qualitative, come il settore di appartenenza, con un peso decisamente inferiore delle seconde. Il secondo obiettivo di questo lavoro è stato dunque la ricerca di evidenze in grado di sottolineare come la mancanza della componente qualitativa abbia mostrato tutte le sue debolezze in termini di efficacia dei modelli di valutazione. A tal proposito è stato analizzato l’archivio delle perdite storicamente registrate di una delle maggiori banche italiane, costruito nel corso del 2014 in ottemperanza alle normative di Banca d’Italia. I risultati delle analisi sottolineano una netta differenza in termini di perdite tra settori diversi tra loro e suggerirebbero dunque la riconsiderazione degli attuali modelli, in modo da tenere maggiormente in considerazione la componente qualitativa.
Il processo di valutazione del merito creditizio : analisi ed evidenze dal settore bancario
BERCIGA, MATTEO
2013/2014
Abstract
Il lavoro di questa tesi contribuisce a colmare la carenza di letteratura analitica sul tema della valutazione del rischio di credito delle imprese. In questo elaborato infatti è riportata la generalizzazione del framework di sviluppo di un modello di valutazione del rischio, come risultato di una serie di interviste effettuate presso intermediari creditizi e società operanti nel settore. Da ciò che è emerso, le banche utilizzano modelli di valutazione organizzati che hanno come input variabili sia quantitative, come i dati di bilancio, che qualitative, come il settore di appartenenza, con un peso decisamente inferiore delle seconde. Il secondo obiettivo di questo lavoro è stato dunque la ricerca di evidenze in grado di sottolineare come la mancanza della componente qualitativa abbia mostrato tutte le sue debolezze in termini di efficacia dei modelli di valutazione. A tal proposito è stato analizzato l’archivio delle perdite storicamente registrate di una delle maggiori banche italiane, costruito nel corso del 2014 in ottemperanza alle normative di Banca d’Italia. I risultati delle analisi sottolineano una netta differenza in termini di perdite tra settori diversi tra loro e suggerirebbero dunque la riconsiderazione degli attuali modelli, in modo da tenere maggiormente in considerazione la componente qualitativa.File | Dimensione | Formato | |
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