Il presente studio si focalizza sulle imprese familiari italiane ed ha un duplice obiettivo: da un lato verificare empiricamente se le performance economico-finanziarie dei family business sono superiori rispetto a quelle dei non family business, dall’altro valutare come alcune caratteristiche dei family business possano influire sulle performance degli stessi. Analizzando un campione di 60˙071 imprese italiane non quotate (15˙162 familiari e 44˙909 non familiari), suddivise in cluster dimensionali sulla base della definizione di MPMI (Micro Piccole e Medie Imprese) adottata dalla Commissione Europea, è emerso che le imprese familiari ottengono performance migliori in termini di redditività, ma sono più indebitate delle imprese non familiari. Inoltre, i family business risultano meno liquidi nel breve periodo ma dimostrano una maggiore elasticità degli investimenti, che consente loro di sostenere un rischio di svalutazione delle attività dell’impresa minore rispetto a quello sostenuto dalle imprese non familiari. In termini di tasso di crescita, invece, non si rilevano sostanziali differenze tra le due tipologie di imprese. Dalle analisi è emerso che le imprese familiari sono mediamente più giovani delle imprese non familiari e che la presenza di un amministratore delegato appartenente alla famiglia di riferimento dell’impresa influisce positivamente sulle performance della stessa. Inoltre, le imprese familiari performano meglio delle imprese non familiari a prescindere dall’età, all’aumentare della quale, però, le performance dei business familiari peggiorano.

Valutazione delle performance delle imprese familiari italiane non quotate

RIGHI, VALENTINA;PACE, MONICA NATALINE
2009/2010

Abstract

Il presente studio si focalizza sulle imprese familiari italiane ed ha un duplice obiettivo: da un lato verificare empiricamente se le performance economico-finanziarie dei family business sono superiori rispetto a quelle dei non family business, dall’altro valutare come alcune caratteristiche dei family business possano influire sulle performance degli stessi. Analizzando un campione di 60˙071 imprese italiane non quotate (15˙162 familiari e 44˙909 non familiari), suddivise in cluster dimensionali sulla base della definizione di MPMI (Micro Piccole e Medie Imprese) adottata dalla Commissione Europea, è emerso che le imprese familiari ottengono performance migliori in termini di redditività, ma sono più indebitate delle imprese non familiari. Inoltre, i family business risultano meno liquidi nel breve periodo ma dimostrano una maggiore elasticità degli investimenti, che consente loro di sostenere un rischio di svalutazione delle attività dell’impresa minore rispetto a quello sostenuto dalle imprese non familiari. In termini di tasso di crescita, invece, non si rilevano sostanziali differenze tra le due tipologie di imprese. Dalle analisi è emerso che le imprese familiari sono mediamente più giovani delle imprese non familiari e che la presenza di un amministratore delegato appartenente alla famiglia di riferimento dell’impresa influisce positivamente sulle performance della stessa. Inoltre, le imprese familiari performano meglio delle imprese non familiari a prescindere dall’età, all’aumentare della quale, però, le performance dei business familiari peggiorano.
VIVIANI, DIEGO
ING II - Facolta' di Ingegneria dei Sistemi
21-dic-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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