La regione Friuli Venezia Giulia storicamente ha rappresentato una delle zone più militarizzate d’Europa e negli ultimi anni si trova coinvolta in un processo di dismissione riguardante centinaia di aree militari, che vengono cedute alle municipalità e spesso lasciate in disuso. In questo scenario rientra anche il caso delle “Fortificazioni permanenti delle Regie Piazzaforti del Friuli Venezia Giulia”, una catena di opere che guarnivano a difesa la fascia territoriale che insisteva sul fiume Tagliamento. Realizzata tra il 1904 e il 1914, fu concepita come una serie di poderose fortezze corazzate volte a difendere una linea precisa, ribattendo l’andamento del fiume dai monti al mare. Questo sistema però fu inutilizzato durante la Prima Guerra Mondiale e le strutture, nonostante abbiano mantenuto la loro funzione militare nei decenni successivi, sono state dismesse. Il progetto prevede di riqualificare queste architetture ristabilendo le connessioni tra loro, tramite l’individuazione di percorsi turistico-sportivi di collegamento e proponendo una struttura riconoscibile, che possa essere itinerante oppure presente in tutti i siti, che svolga una duplice funzione: essere un punto d’osservazione sul panorama circostante ed un punto d’informazione sulla piazzaforte. Il progetto di riqualificazione riguarda il forte di Precenicco, ultima opera del sistema verso il mare Adriatico, che fu potenziato durante la Seconda Guerra Mondiale conservando, fino alla dismissione negli anni Settanta, la funzione di sorveglianza. Posto a sud del centro abitato, a ridosso dell’ultimo tratto del fiume Stella, è immerso in spazi verdi e si trova lungo la strada che porta alla città turistica di Lignano Sabbiadoro, il cui ambito influenza notevolmente il territorio circostante con il grande flusso che interessa in particolare il periodo estivo. Da queste considerazioni, e dalla volontà di ricollegare le opere tra di loro, nasce l’idea di dare una nuova destinazione al forte: rappresenta il punto terminale del percorso e al suo interno trovano spazio le terme e l’ostello, pensato per un turismo sportivo e per ridare vita al forte trasformandolo in luogo di benessere fisico e spirituale.

Addio alle armi. Nuova vita per le fortificazioni friulane

MAINARDIS, ERIK
2014/2015

Abstract

La regione Friuli Venezia Giulia storicamente ha rappresentato una delle zone più militarizzate d’Europa e negli ultimi anni si trova coinvolta in un processo di dismissione riguardante centinaia di aree militari, che vengono cedute alle municipalità e spesso lasciate in disuso. In questo scenario rientra anche il caso delle “Fortificazioni permanenti delle Regie Piazzaforti del Friuli Venezia Giulia”, una catena di opere che guarnivano a difesa la fascia territoriale che insisteva sul fiume Tagliamento. Realizzata tra il 1904 e il 1914, fu concepita come una serie di poderose fortezze corazzate volte a difendere una linea precisa, ribattendo l’andamento del fiume dai monti al mare. Questo sistema però fu inutilizzato durante la Prima Guerra Mondiale e le strutture, nonostante abbiano mantenuto la loro funzione militare nei decenni successivi, sono state dismesse. Il progetto prevede di riqualificare queste architetture ristabilendo le connessioni tra loro, tramite l’individuazione di percorsi turistico-sportivi di collegamento e proponendo una struttura riconoscibile, che possa essere itinerante oppure presente in tutti i siti, che svolga una duplice funzione: essere un punto d’osservazione sul panorama circostante ed un punto d’informazione sulla piazzaforte. Il progetto di riqualificazione riguarda il forte di Precenicco, ultima opera del sistema verso il mare Adriatico, che fu potenziato durante la Seconda Guerra Mondiale conservando, fino alla dismissione negli anni Settanta, la funzione di sorveglianza. Posto a sud del centro abitato, a ridosso dell’ultimo tratto del fiume Stella, è immerso in spazi verdi e si trova lungo la strada che porta alla città turistica di Lignano Sabbiadoro, il cui ambito influenza notevolmente il territorio circostante con il grande flusso che interessa in particolare il periodo estivo. Da queste considerazioni, e dalla volontà di ricollegare le opere tra di loro, nasce l’idea di dare una nuova destinazione al forte: rappresenta il punto terminale del percorso e al suo interno trovano spazio le terme e l’ostello, pensato per un turismo sportivo e per ridare vita al forte trasformandolo in luogo di benessere fisico e spirituale.
ARNALDI, ARNALDO
ARC I - Scuola di Architettura e Società
24-lug-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/108285