I cinema dismessi a Milano. Frammenti urbani e proiezioni architettoniche

I materiali di questa tesi sono il racconto di un lavoro di ricerca iniziato nel settembre 2014. I cinema dismessi di Milano sono stati il punto di partenza attraverso il quale indagare la perdita di senso di brani di città dovuta al loro abbandono. Comprenderne le ragioni strutturali ha significato capire in quale direzione lavorare per reintegrare i frammenti dispersi all’interno del tessuto urbano. In questa ricerca convivono elementi visibili e non visibili: fotografie, letture teoriche, riflessioni scritte, interviste, visite. Al di là di ciò che riesce a posarsi su carta, questo lavoro ha costituito un’esperienza insostituibile di conoscenza dell’arte cinematografica e, più in generale, delle arti performative. Da questo punto di vista abbiamo osservato la città, visitando le possibilità trasformative dello spazio metropolitano. Il lavoro è confluito in due progetti architettonici riguardanti gli ex-cinema Adriano e Maestoso. Si tratta di contesti e posizioni nella città distanti tra loro. I luoghi constano di specificità che hanno conformato le peculiarità delle sale. I manufatti hanno dunque storie, inclinazioni, vocazioni, potenzialità legate all’intorno ma anche all’ampiezza di un programma che interpreta l’evoluzione contemporanea delle arti della rappresentazione. Il grado di trasformabilità dell’esistente coniuga quest’ultimo aspetto con la possibilità di determinare una risonanza urbana ampia attraverso ogni intervento. I manufatti sono legati da un programma specifico, unico nel sistema dei due edifici ma collaborante nel coordinamento degli intenti mediante l’esplorazione delle arti sceniche e dell’abitare la città. I progetti sono indipendenti nel loro essere in quel tessuto, in quel contesto, interpretano il luogo e predispongono gli elementi che generano la modificazione della città.