Con l’introduzione della Legge 180, meglio conosciuta come Legge Basaglia, si avvia sull’intero territorio italiano il processo di deistituzionalizzazione che coinvolgerà tutte le strutture manicomiali. Questo fenomeno, che si distingue come un momento unico di progresso e conquista all’interno della storia della psichiatria, porta tuttavia allo stesso tempo alla formazione del quesito riguardante il destino di tali strutture. A distanza di circa quarant’anni dalla riforma (e venti dalla dismissione effettiva dei complessi) non è ancora stata fornita risposta adeguata al problema. Tali costruzioni si presentano infatti oggi per la maggior parte abbandonate o sottoutilizzate, con poche eccezioni non di certo testimoni di un piano generale di rifunzionalizzazione degli stessi. La tesi si pone qui l’obiettivo di portare alla luce tale fenomeno ma, soprattutto, quello di definire “step by step” delle linee guida per il recupero di questi complessi e quindi, in ultimo, un metodo. La trattazione parte dunque presentando le condizioni attuali di queste strutture e fornendo quei presupposti che costituiranno in seguito la base per l’approccio a un caso reale di riuso; tra questi troviamo lo studio di rischi e potenzialità dell’analisi tipologica a seguito di un suo approfondimento e la determinazione dei criteri fondamentali per una consapevole conversione di un ex Ospedale Psichiatrico: la qualità dell’intervento architettonico che si basa sulla conservazione integrale e non selettiva di tutte le fasi della vita di un edificio e la scelta della nuova funzione che dovrà rispettare la vocazione funzionale della struttura sia materialmente che percettivamente. Trasponendo tali assunti da un piano teorico a un livello applicativo passando attraverso il caso studio particolare e reale dell’ex Ospedale Psichiatrico San Martino di Como e la sua caratteristica vicenda di genesi tipologica, viene creato un riferimento potenzialmente replicabile in altri casi analoghi. Infine, sempre partendo dal progetto per l’ex manicomio di Como riconvertito in polo universitario, viene definito un criterio per livelli crescenti di complessità per il recupero e adeguamento dell’architettura alla nuova funzione applicabile univer- salmente. In conclusione possiamo affermare che la tesi si pone l’obiettivo di definire un metodo e delle linee guida per l’approccio a determinati casi di rifunzionalizzazione di quelli che furono i luoghi della psichiatria, visti non solo come edifici altamente specializzati, ma come luoghi densi di memoria di vite vissute; memorie che, essen- do impresse in questi spazi, esprimono il “senso del luogo” e gli conferiscono quella “vitalità” capace di generare memoria attiva nella società.
Il riuso : riflessioni metodologiche sul percorso progettuale in riferimento al San Martino di Como
GUIDETTI, ENRICO;MASTRO, IRENE
2014/2015
Abstract
Con l’introduzione della Legge 180, meglio conosciuta come Legge Basaglia, si avvia sull’intero territorio italiano il processo di deistituzionalizzazione che coinvolgerà tutte le strutture manicomiali. Questo fenomeno, che si distingue come un momento unico di progresso e conquista all’interno della storia della psichiatria, porta tuttavia allo stesso tempo alla formazione del quesito riguardante il destino di tali strutture. A distanza di circa quarant’anni dalla riforma (e venti dalla dismissione effettiva dei complessi) non è ancora stata fornita risposta adeguata al problema. Tali costruzioni si presentano infatti oggi per la maggior parte abbandonate o sottoutilizzate, con poche eccezioni non di certo testimoni di un piano generale di rifunzionalizzazione degli stessi. La tesi si pone qui l’obiettivo di portare alla luce tale fenomeno ma, soprattutto, quello di definire “step by step” delle linee guida per il recupero di questi complessi e quindi, in ultimo, un metodo. La trattazione parte dunque presentando le condizioni attuali di queste strutture e fornendo quei presupposti che costituiranno in seguito la base per l’approccio a un caso reale di riuso; tra questi troviamo lo studio di rischi e potenzialità dell’analisi tipologica a seguito di un suo approfondimento e la determinazione dei criteri fondamentali per una consapevole conversione di un ex Ospedale Psichiatrico: la qualità dell’intervento architettonico che si basa sulla conservazione integrale e non selettiva di tutte le fasi della vita di un edificio e la scelta della nuova funzione che dovrà rispettare la vocazione funzionale della struttura sia materialmente che percettivamente. Trasponendo tali assunti da un piano teorico a un livello applicativo passando attraverso il caso studio particolare e reale dell’ex Ospedale Psichiatrico San Martino di Como e la sua caratteristica vicenda di genesi tipologica, viene creato un riferimento potenzialmente replicabile in altri casi analoghi. Infine, sempre partendo dal progetto per l’ex manicomio di Como riconvertito in polo universitario, viene definito un criterio per livelli crescenti di complessità per il recupero e adeguamento dell’architettura alla nuova funzione applicabile univer- salmente. In conclusione possiamo affermare che la tesi si pone l’obiettivo di definire un metodo e delle linee guida per l’approccio a determinati casi di rifunzionalizzazione di quelli che furono i luoghi della psichiatria, visti non solo come edifici altamente specializzati, ma come luoghi densi di memoria di vite vissute; memorie che, essen- do impresse in questi spazi, esprimono il “senso del luogo” e gli conferiscono quella “vitalità” capace di generare memoria attiva nella società.File | Dimensione | Formato | |
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