La rapida crescita della città odierna, l’espansione disordinata e senza limiti ne determina un mancato rispetto del luogo, un appiattimento di identità dello stesso, una violenza. Sulla base di questa premessa oggetto di riflessione, la mia tesi vuole proporsi con un approccio volto alla valorizzazione del rispetto del luogo e della sua identità: la quale, talvolta abbandonata a se stessa, deve essere ritrovata e valorizzata, in quanto è l’unico connotato che conferisce ad ogni luogo unicità ed eccezionalità. L’ identità del luogo racchiude al suo interno una lettura volta a fare emergere la complessità dei sistemi che la governano, le contraddizioni più intrinseche tra le parti e la varietà di elementi che lo compongono ; è definita dall’osservazione spaziotemporale del luogo, condizioni che non possono prescindere l’uno dall’altro in quanto parte dello stesso. La misura è il primo atto architettonico di presa di possesso di un luogo: in quanto strumento di conoscenza e d’azione che pone le basi per la conseguente lettura ed interpretazione. Misurare significa osservare, definire spazi e le derivanti relazioni tra di loro, individuarne impedimenti, limiti. Se nello spazio la misura assume valore compositivo; nel tempo la misura dello spazio diventa ritmo: permanenza e variabilità. Il ritmo calibrato e uniforme di luce e ombra, pieno e vuoto, spinge lo sguardo verso i margini della misurata composizione, fino a proiettarlo nel paesaggio circostante. Questo implica che un luogo non può prescindere dalla presenza di misure, metriche, ritmi come avviene in natura entità emblematica ed armonica per eccellenza. Le geometrie delle forme della natura sono ordine e legge, unità e diversità, raffinatezza, forza e armonia. In un contesto naturale, ritmo e misura sono indissolubilmente legati all’assetto orografico del terreno: rilievi e depressioni, tracce e insenature; pongono le basi per un successivo sviluppo. Ed è alla luce di una lettura stratigrafica che questi elementi della composizione assumono un valore culturale intrinseco legato all’identità di un luogo. Questa tesi ha individuato nell’isola di Tenerife, nella citta di El Médano, un possibile ambito di applicazione di questi temi. Infatti l’elaborazione del progetto di uno spazio museale legato all’istituto tecnologico di energia rinnovabile (ITER),è svolto partendo dall’elaborazione di tracce naturali, attraverso misure ritmi, così da definirne un nuovo assetto dell’abitato. Elemento cardine del progetto è stata l’orografia del terreno, da prima limite sia fisico che mentale , dopo con la sua stessa interpretazione detta regole e risolve le componenti teoriche e più strettamente funzionali del progetto cosi da proporne una nuova visione.
Naturalità ritrovata : nuovi percorsi architettonici tra armonia e dissonanza
CORVASCE, NICOLETTA
2014/2015
Abstract
La rapida crescita della città odierna, l’espansione disordinata e senza limiti ne determina un mancato rispetto del luogo, un appiattimento di identità dello stesso, una violenza. Sulla base di questa premessa oggetto di riflessione, la mia tesi vuole proporsi con un approccio volto alla valorizzazione del rispetto del luogo e della sua identità: la quale, talvolta abbandonata a se stessa, deve essere ritrovata e valorizzata, in quanto è l’unico connotato che conferisce ad ogni luogo unicità ed eccezionalità. L’ identità del luogo racchiude al suo interno una lettura volta a fare emergere la complessità dei sistemi che la governano, le contraddizioni più intrinseche tra le parti e la varietà di elementi che lo compongono ; è definita dall’osservazione spaziotemporale del luogo, condizioni che non possono prescindere l’uno dall’altro in quanto parte dello stesso. La misura è il primo atto architettonico di presa di possesso di un luogo: in quanto strumento di conoscenza e d’azione che pone le basi per la conseguente lettura ed interpretazione. Misurare significa osservare, definire spazi e le derivanti relazioni tra di loro, individuarne impedimenti, limiti. Se nello spazio la misura assume valore compositivo; nel tempo la misura dello spazio diventa ritmo: permanenza e variabilità. Il ritmo calibrato e uniforme di luce e ombra, pieno e vuoto, spinge lo sguardo verso i margini della misurata composizione, fino a proiettarlo nel paesaggio circostante. Questo implica che un luogo non può prescindere dalla presenza di misure, metriche, ritmi come avviene in natura entità emblematica ed armonica per eccellenza. Le geometrie delle forme della natura sono ordine e legge, unità e diversità, raffinatezza, forza e armonia. In un contesto naturale, ritmo e misura sono indissolubilmente legati all’assetto orografico del terreno: rilievi e depressioni, tracce e insenature; pongono le basi per un successivo sviluppo. Ed è alla luce di una lettura stratigrafica che questi elementi della composizione assumono un valore culturale intrinseco legato all’identità di un luogo. Questa tesi ha individuato nell’isola di Tenerife, nella citta di El Médano, un possibile ambito di applicazione di questi temi. Infatti l’elaborazione del progetto di uno spazio museale legato all’istituto tecnologico di energia rinnovabile (ITER),è svolto partendo dall’elaborazione di tracce naturali, attraverso misure ritmi, così da definirne un nuovo assetto dell’abitato. Elemento cardine del progetto è stata l’orografia del terreno, da prima limite sia fisico che mentale , dopo con la sua stessa interpretazione detta regole e risolve le componenti teoriche e più strettamente funzionali del progetto cosi da proporne una nuova visione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/108627