The research starts from the compositional study of some works by Aldo Andreani (Mantua, 1887-Milan, 1971) and through a critical analogy it adds a set of images and references ‒ taken as interpretative categories ‒ which allow the reader to understand the meaning and the goals of the project. This case study highlights some themes which define the existing relationship between the single artifact and the overall architecture of the city as well as the link between the monument and the urban fabric, that are fundamental matters for today’s architectural research. The research investigates the workflow of the project by applying a method that starts from the compositional analysis of the single architectures and the interpretation of images and references, and it ends with the examination of the urban scale and the relationships established by single artifacts. The development of the research requires to split it into three parts that correspond to Aldo Andreani’s masterpieces: Palazzo della Camera di Commercio and Loggia dei Mercanti in Mantua (1911-1914), Palazzo Fidia included in the “Edificazione in Terra Sola Busca” plan in Milan (1929-1932) and Palazzo del Toro in Milan (1934). These works link the single artifact to a larger study related to the city. Though they are different buildings as regards their use and the target audience, all of them can reveal Andreani’s idea of the project, which is not limited to the definition of the building itself, but it expands to calibrate the bonds with the surroundings, blocks and monuments as far as reopening the whole question about the pieces of the city.

La ricerca prende avvio dallo studio compositivo di alcune opere di Aldo Andreani (Mantova, 1887- Milano, 1971) e affianca, procedendo per analogia critica, un corollario di immagini e di riferimenti assunti come categorie interpretative, individuando in esse la chiave di lettura del progetto; l’indagine mette in rilievo alcuni temi che permettono di argomentare il rapporto tra il singolo manufatto e l’architettura della città, tra il monumento e il tessuto urbano, questioni al centro della ricerca architettonica contemporanea.La ricerca studia il processo del progetto costruendo un percorso che, a partire dall’analisi compositiva delle singole architetture e dall’interpretazione delle immagini e delle poetiche di riferimento, passa alla scala urbana e alle relazioni che i singoli manufatti instaurano con l’intorno. Lo sviluppo della ricerca prevede la divisione in tre parti, corrispondenti alle opere cardine di Aldo Andreani – il Palazzo della Camera di Commercio e Loggia dei Mercanti a Mantova (1911-1914), Palazzo Fidia all’interno del Piano di Edificazione in Terra Sola Busca a Milano (1929-1932) e Palazzo del Toro a Milano (1934) – che legano il singolo manufatto a un più ampio studio in rapporto alla città. Sono edifici differenti sia per funzione, che per utenza, ma in essi è evidente come il progetto non si esaurisca alla definizione dell’edificio stesso, ma si espanda per calibrare i rapporti con l’intorno, con l’isolato e con i monumenti, fino a rimettere in discussione interi brani di città.

Figure d'invenzione. Le città di Aldo Andreani

MONZANI, STEFANIA

Abstract

The research starts from the compositional study of some works by Aldo Andreani (Mantua, 1887-Milan, 1971) and through a critical analogy it adds a set of images and references ‒ taken as interpretative categories ‒ which allow the reader to understand the meaning and the goals of the project. This case study highlights some themes which define the existing relationship between the single artifact and the overall architecture of the city as well as the link between the monument and the urban fabric, that are fundamental matters for today’s architectural research. The research investigates the workflow of the project by applying a method that starts from the compositional analysis of the single architectures and the interpretation of images and references, and it ends with the examination of the urban scale and the relationships established by single artifacts. The development of the research requires to split it into three parts that correspond to Aldo Andreani’s masterpieces: Palazzo della Camera di Commercio and Loggia dei Mercanti in Mantua (1911-1914), Palazzo Fidia included in the “Edificazione in Terra Sola Busca” plan in Milan (1929-1932) and Palazzo del Toro in Milan (1934). These works link the single artifact to a larger study related to the city. Though they are different buildings as regards their use and the target audience, all of them can reveal Andreani’s idea of the project, which is not limited to the definition of the building itself, but it expands to calibrate the bonds with the surroundings, blocks and monuments as far as reopening the whole question about the pieces of the city.
PRUSICKI, MARCO STANISLAO
TORRICELLI, ANGELO
ETLIN, RICHARD
23-mar-2015
La ricerca prende avvio dallo studio compositivo di alcune opere di Aldo Andreani (Mantova, 1887- Milano, 1971) e affianca, procedendo per analogia critica, un corollario di immagini e di riferimenti assunti come categorie interpretative, individuando in esse la chiave di lettura del progetto; l’indagine mette in rilievo alcuni temi che permettono di argomentare il rapporto tra il singolo manufatto e l’architettura della città, tra il monumento e il tessuto urbano, questioni al centro della ricerca architettonica contemporanea.La ricerca studia il processo del progetto costruendo un percorso che, a partire dall’analisi compositiva delle singole architetture e dall’interpretazione delle immagini e delle poetiche di riferimento, passa alla scala urbana e alle relazioni che i singoli manufatti instaurano con l’intorno. Lo sviluppo della ricerca prevede la divisione in tre parti, corrispondenti alle opere cardine di Aldo Andreani – il Palazzo della Camera di Commercio e Loggia dei Mercanti a Mantova (1911-1914), Palazzo Fidia all’interno del Piano di Edificazione in Terra Sola Busca a Milano (1929-1932) e Palazzo del Toro a Milano (1934) – che legano il singolo manufatto a un più ampio studio in rapporto alla città. Sono edifici differenti sia per funzione, che per utenza, ma in essi è evidente come il progetto non si esaurisca alla definizione dell’edificio stesso, ma si espanda per calibrare i rapporti con l’intorno, con l’isolato e con i monumenti, fino a rimettere in discussione interi brani di città.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/108819