This work investigate into the factors that influence the amount of risk that a firm is willing to accept in order to pursue its strategic objectives (risk appetite). Plenty of studies found significant correlation between personal attributes (like gender, age, instruction, nationality, etc…) and the willingness to take risks, but few investigated if this personal risk propensity is also reflected in managerial choices, mainly because the studies usually used samples made of general population, and also because risk propensity data for firms is hard to obtain. Shifting from an individual perspective to the decision making process in large corporations, the focus is placed on the behaviour of the Board of Directors, the strategy-setting body of any firm. In this respect, another area covered by this study is the group dynamics (e.g. risky shift) in the boardroom when choosing the amount of risk that the firm is willing to accept. The study investigates the phenomenon in the sample made of the S&P 500 firms, using publicly available data for the board characteristics (as reported to the Security Exchange Commission) and nine different proxies of risk levels available from the balance sheets. Because different firms in different industries and economic scenarios are subject to external forces that shape their strategy and risk levels, the proxies keep in account the year and industry mean. Using the year and industry adjusted proxies, the effects are investigated with six-year panel data regression (multi period and multi agent regression). Most of the proxies analysed have low or negative correlation, and these results are coherent with the existent literature, reflecting different type of risk. Looking at the financial risk, significant effects are found in board size (negative), board age range (negative), percentage of independent directors (positive), number of board meetings (negative), female CEO (positive) and number of audit committee meetings (negative). All these results are coherent with the existing literature.

Questo lavoro indaga sui fattori che influenzano la quantità di rischio che un’azienda è disposta ad assumersi, per poter raggiungere i propri obiettivi strategici (risk appetite). Una grande quantità di studi ha trovato correlazioni significative tra attributi personali (quali sesso, età, tipo di istruzione, nazionalità, ecc…) e la disponibilità di assumersi rischio, ma pochi hanno investigato se questa propensione personale al rischio è anche riflessa nelle scelte manageriali, principalmente perché gli studi hanno spesso utilizzato campioni di popolazione indistinta, ed inoltre perché dati sulla propensione al rischio sono difficili da ottenere. Spostandosi da una prospettiva individuale, ad una prospettiva riguardante il processo di decision-making nelle grandi aziende, il focus è posto sul comportamento del Board, il responsabile delle decisioni riguardanti la strategia di ogni azienda. Per questo motivo, ana ulteriore area coperta da questo studio è l’analisi delle dinamiche di gruppo (come, ad esempio, il risky shift) nel board, in occasione delle scelte riguardanti la quantità di rischio che l’azienda è intenzionata ad assumersi. Lo studio analizza questo fenomeno con il campione delle aziende dell’indice S&P 500, per poterne utilizzare i dati pubblici sulle caratteristiche del board (come riportati alla Security Exchange Commission), e utilizzando nove diversi proxy riguardanti il livello di rischio assunto dalle aziende, tra quelli disponibili sui bilanci. Alla luce del fatto che differenti aziende in differenti industrie e scenari economici sono soggette a forze esterne che modellano la loro strategia ed il loro livello di rischio, i proxy tengono conto della media dell’industria in un dato anno. Utilizzando proxy corretti per anno ed industria, gli effetti sono investigati utilizzando dati panel (dati multi periodo e multi agente) di sei diversi anni. Molti dei proxy analizzati hanno bassa o negativa correlazione tra loro, questi risultati sono coerenti con la letteratura esistente, una possibile spiegazione a questo comportamento è che i differenti proxy riflettono differenti tipi di rischio. Analizzando in particolare il rischio finanziario, effetti significativi sono trovati con le variabili di dimensione del board (effetto negativo sul rischio), range di età nel board (negativo), percentuale di direttori indipendenti (positivo), numero di meeting del board (negativo), CEO donna (positivo) e numero di meeting del comitato di audit (negativo).

Determinants of risk-taking behaviour in S&P 500 firms : an empirical analysis

DAVETI, MASSIMILIANO
2014/2015

Abstract

This work investigate into the factors that influence the amount of risk that a firm is willing to accept in order to pursue its strategic objectives (risk appetite). Plenty of studies found significant correlation between personal attributes (like gender, age, instruction, nationality, etc…) and the willingness to take risks, but few investigated if this personal risk propensity is also reflected in managerial choices, mainly because the studies usually used samples made of general population, and also because risk propensity data for firms is hard to obtain. Shifting from an individual perspective to the decision making process in large corporations, the focus is placed on the behaviour of the Board of Directors, the strategy-setting body of any firm. In this respect, another area covered by this study is the group dynamics (e.g. risky shift) in the boardroom when choosing the amount of risk that the firm is willing to accept. The study investigates the phenomenon in the sample made of the S&P 500 firms, using publicly available data for the board characteristics (as reported to the Security Exchange Commission) and nine different proxies of risk levels available from the balance sheets. Because different firms in different industries and economic scenarios are subject to external forces that shape their strategy and risk levels, the proxies keep in account the year and industry mean. Using the year and industry adjusted proxies, the effects are investigated with six-year panel data regression (multi period and multi agent regression). Most of the proxies analysed have low or negative correlation, and these results are coherent with the existent literature, reflecting different type of risk. Looking at the financial risk, significant effects are found in board size (negative), board age range (negative), percentage of independent directors (positive), number of board meetings (negative), female CEO (positive) and number of audit committee meetings (negative). All these results are coherent with the existing literature.
MONDA, BARBARA
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
28-lug-2015
2014/2015
Questo lavoro indaga sui fattori che influenzano la quantità di rischio che un’azienda è disposta ad assumersi, per poter raggiungere i propri obiettivi strategici (risk appetite). Una grande quantità di studi ha trovato correlazioni significative tra attributi personali (quali sesso, età, tipo di istruzione, nazionalità, ecc…) e la disponibilità di assumersi rischio, ma pochi hanno investigato se questa propensione personale al rischio è anche riflessa nelle scelte manageriali, principalmente perché gli studi hanno spesso utilizzato campioni di popolazione indistinta, ed inoltre perché dati sulla propensione al rischio sono difficili da ottenere. Spostandosi da una prospettiva individuale, ad una prospettiva riguardante il processo di decision-making nelle grandi aziende, il focus è posto sul comportamento del Board, il responsabile delle decisioni riguardanti la strategia di ogni azienda. Per questo motivo, ana ulteriore area coperta da questo studio è l’analisi delle dinamiche di gruppo (come, ad esempio, il risky shift) nel board, in occasione delle scelte riguardanti la quantità di rischio che l’azienda è intenzionata ad assumersi. Lo studio analizza questo fenomeno con il campione delle aziende dell’indice S&P 500, per poterne utilizzare i dati pubblici sulle caratteristiche del board (come riportati alla Security Exchange Commission), e utilizzando nove diversi proxy riguardanti il livello di rischio assunto dalle aziende, tra quelli disponibili sui bilanci. Alla luce del fatto che differenti aziende in differenti industrie e scenari economici sono soggette a forze esterne che modellano la loro strategia ed il loro livello di rischio, i proxy tengono conto della media dell’industria in un dato anno. Utilizzando proxy corretti per anno ed industria, gli effetti sono investigati utilizzando dati panel (dati multi periodo e multi agente) di sei diversi anni. Molti dei proxy analizzati hanno bassa o negativa correlazione tra loro, questi risultati sono coerenti con la letteratura esistente, una possibile spiegazione a questo comportamento è che i differenti proxy riflettono differenti tipi di rischio. Analizzando in particolare il rischio finanziario, effetti significativi sono trovati con le variabili di dimensione del board (effetto negativo sul rischio), range di età nel board (negativo), percentuale di direttori indipendenti (positivo), numero di meeting del board (negativo), CEO donna (positivo) e numero di meeting del comitato di audit (negativo).
Tesi di laurea Magistrale
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