The aim of this thesis is to provide theoretical and empirical evidence that financial liberalization may have a negative impact on the banking sector, triggering episodes of crises. Based upon the efficient market hypothesis and the assumption that self-regulated markets could reach a stable equilibrium, since the 70s a gradual liberalization process has affected several developed and emerging countries. However, one other branch of economic theory supports the view that the economic system is characterized not only by inefficient markets but also by an endogenous instability factor which cyclically leads to financial crises. Given this framework, the liberalization process may bring banks and financial institutions to hold speculative positions with an increasing level of debt as well as risk. In this sense, in advanced countries financial liberalization could set off a chain of events, including a banking crisis: under the influence of financial innovation and the deregulation of banking system, a rapid credit growth as well as an increasing risk taking by banks can cause the balance sheet deterioration, enhancing the probability of a banking crisis. Furthermore, stock market crashes, bursting of housing bubbles, shifts in confidence and macroeconomic imbalances might amplify bank balance sheet losses. In this situation, a bank insolvency can cause further bankruptcies, threatening the stability of the banking system. The empirical results underline that banking crises are more likely to occur in a liberalized financial systems: the evidence shows, in the context of a logit model for 22 advanced countries over the 1973-2010 period, that financial liberalization has an independent negative effect on the stability of the banking system, even considering some specifications.

L’obiettivo del presente lavoro di tesi è mostrare da un punto di vista teorico ed empirico che la liberalizzazione finanziaria può avere un impatto negativo sulla stabilità del sistema bancario, innescando fenomeni di crisi. In base all’ipotesi dei mercati efficienti secondo cui il sistema economico sarebbe caratterizzato da mercati capaci di autoregolarsi verso un equilibrio stabilizzante, a partire dagli anni ’70 è iniziato un graduale processo di liberalizzazione per numerosi paesi avanzati e in via di sviluppo. Ciò nonostante, alcuni studi mostrano come l’economia sarebbe contraddistinta non solo da mercati inefficienti ma anche da un fattore endogeno di instabilità finanziaria che conduce ciclicamente allo scoppio di crisi. In base a questa impostazione teorica, la liberalizzazione finanziaria potrebbe accelerare la naturale tendenza di banche e operatori finanziari ad assumere posizioni speculative, caratterizzate cioè da un crescente livello di indebitamento e da una maggiore assunzione di rischio. A questo proposito, è stato sviluppato un modello teorico dove la liberalizzazione finanziaria innesca una catena di eventi tra cui lo scoppio di una crisi bancaria: nei paesi avanzati comunemente accade che sotto la spinta dell’innovazione finanziaria e della deregolamentazione del settore bancario si osservi un’espansione del credito accompagnata da una crescente assunzione di rischio da parte delle banche. Questo causa il deterioramento dei bilanci bancari, incrementando la probabilità di crisi. In aggiunta, una serie di fattori quali i crolli dei mercati azionari e immobiliari, il crollo della fiducia e alcuni squilibri macroeconomici costituiscono un meccanismo di amplificazione delle perdite all’interno dei bilanci bancari. Una volta che il capitale netto diventa negativo, allora il fallimento di una banca può innescare una catena di ulteriori fallimenti che mina alla stabilità del sistema bancario. I risultati ottenuti dalla verifica empirica evidenziano che la probabilità di una crisi bancaria è maggiore in presenza di un sistema finanziario liberalizzato. In particolare, è stato mostrato che, nel contesto di un modello logit applicato su un campione di 22 paesi avanzati tra il 1973 e il 2010, la liberalizzazione finanziaria ha un effetto negativo indipendente sulla stabilità del settore bancario e che questo risultato è attendibile inserendo alcune specificazioni.

Liberalizzazione finanziaria e crisi bancarie. Con un'applicazione ai paesi ad alto reddito pro capite

PISATI, LORENZO
2014/2015

Abstract

The aim of this thesis is to provide theoretical and empirical evidence that financial liberalization may have a negative impact on the banking sector, triggering episodes of crises. Based upon the efficient market hypothesis and the assumption that self-regulated markets could reach a stable equilibrium, since the 70s a gradual liberalization process has affected several developed and emerging countries. However, one other branch of economic theory supports the view that the economic system is characterized not only by inefficient markets but also by an endogenous instability factor which cyclically leads to financial crises. Given this framework, the liberalization process may bring banks and financial institutions to hold speculative positions with an increasing level of debt as well as risk. In this sense, in advanced countries financial liberalization could set off a chain of events, including a banking crisis: under the influence of financial innovation and the deregulation of banking system, a rapid credit growth as well as an increasing risk taking by banks can cause the balance sheet deterioration, enhancing the probability of a banking crisis. Furthermore, stock market crashes, bursting of housing bubbles, shifts in confidence and macroeconomic imbalances might amplify bank balance sheet losses. In this situation, a bank insolvency can cause further bankruptcies, threatening the stability of the banking system. The empirical results underline that banking crises are more likely to occur in a liberalized financial systems: the evidence shows, in the context of a logit model for 22 advanced countries over the 1973-2010 period, that financial liberalization has an independent negative effect on the stability of the banking system, even considering some specifications.
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
28-lug-2015
2014/2015
L’obiettivo del presente lavoro di tesi è mostrare da un punto di vista teorico ed empirico che la liberalizzazione finanziaria può avere un impatto negativo sulla stabilità del sistema bancario, innescando fenomeni di crisi. In base all’ipotesi dei mercati efficienti secondo cui il sistema economico sarebbe caratterizzato da mercati capaci di autoregolarsi verso un equilibrio stabilizzante, a partire dagli anni ’70 è iniziato un graduale processo di liberalizzazione per numerosi paesi avanzati e in via di sviluppo. Ciò nonostante, alcuni studi mostrano come l’economia sarebbe contraddistinta non solo da mercati inefficienti ma anche da un fattore endogeno di instabilità finanziaria che conduce ciclicamente allo scoppio di crisi. In base a questa impostazione teorica, la liberalizzazione finanziaria potrebbe accelerare la naturale tendenza di banche e operatori finanziari ad assumere posizioni speculative, caratterizzate cioè da un crescente livello di indebitamento e da una maggiore assunzione di rischio. A questo proposito, è stato sviluppato un modello teorico dove la liberalizzazione finanziaria innesca una catena di eventi tra cui lo scoppio di una crisi bancaria: nei paesi avanzati comunemente accade che sotto la spinta dell’innovazione finanziaria e della deregolamentazione del settore bancario si osservi un’espansione del credito accompagnata da una crescente assunzione di rischio da parte delle banche. Questo causa il deterioramento dei bilanci bancari, incrementando la probabilità di crisi. In aggiunta, una serie di fattori quali i crolli dei mercati azionari e immobiliari, il crollo della fiducia e alcuni squilibri macroeconomici costituiscono un meccanismo di amplificazione delle perdite all’interno dei bilanci bancari. Una volta che il capitale netto diventa negativo, allora il fallimento di una banca può innescare una catena di ulteriori fallimenti che mina alla stabilità del sistema bancario. I risultati ottenuti dalla verifica empirica evidenziano che la probabilità di una crisi bancaria è maggiore in presenza di un sistema finanziario liberalizzato. In particolare, è stato mostrato che, nel contesto di un modello logit applicato su un campione di 22 paesi avanzati tra il 1973 e il 2010, la liberalizzazione finanziaria ha un effetto negativo indipendente sulla stabilità del settore bancario e che questo risultato è attendibile inserendo alcune specificazioni.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/109027