La prova di resilienza prende il nome dall'ingegnere francese Georges Augustin Charpy che inventò un metodo per testare all'impatto delle barrette metalliche intagliate. La prova è stata sviluppata agli inizi del novecento ed è rimasta immutata, utilizzandola per caratterizzare i materiali. Nel seguente lavoro, eseguito su un acciaio inossidabile duplex X2CrNiN22-5-3, si ricavano i provini secondo le possibili direzioni di un laminato a caldo e si considerano tre lavorazioni industrialmente diffuse per la generazione dell'intaglio. Per caratterizzare i provini in funzione della lavorazione meccanica, si eseguono accurate misurazioni delle geometrie del corpo e dell'intaglio che successivamente vengono analizzate statisticamente. Al fine di valutare gli effetti delle lavorazioni sul materiale, si eseguono metallografie e prove di microdurezza in punti specifici del provino. Si effettuano le prove d'impatto a diverse temperature e, come consigliato dalla norma ISO 148-1, si misura e analizza statisticamente l'espansione laterale. Durante lo studio ci si avvale diffusamente del supporto fotografico per confrontare caratteristiche non analiticamente misurabili: si eseguono macrografie, micrografie ed analisi con il microscopio elettronico a scansione (SEM). Si lega l'effetto della lavorazione e della direzione di laminazione al risultato della prova d'impatto.
Prove di impatto : come la qualità del provino influenza il risultato finale
ANNOVAZZI, LUCA
2014/2015
Abstract
La prova di resilienza prende il nome dall'ingegnere francese Georges Augustin Charpy che inventò un metodo per testare all'impatto delle barrette metalliche intagliate. La prova è stata sviluppata agli inizi del novecento ed è rimasta immutata, utilizzandola per caratterizzare i materiali. Nel seguente lavoro, eseguito su un acciaio inossidabile duplex X2CrNiN22-5-3, si ricavano i provini secondo le possibili direzioni di un laminato a caldo e si considerano tre lavorazioni industrialmente diffuse per la generazione dell'intaglio. Per caratterizzare i provini in funzione della lavorazione meccanica, si eseguono accurate misurazioni delle geometrie del corpo e dell'intaglio che successivamente vengono analizzate statisticamente. Al fine di valutare gli effetti delle lavorazioni sul materiale, si eseguono metallografie e prove di microdurezza in punti specifici del provino. Si effettuano le prove d'impatto a diverse temperature e, come consigliato dalla norma ISO 148-1, si misura e analizza statisticamente l'espansione laterale. Durante lo studio ci si avvale diffusamente del supporto fotografico per confrontare caratteristiche non analiticamente misurabili: si eseguono macrografie, micrografie ed analisi con il microscopio elettronico a scansione (SEM). Si lega l'effetto della lavorazione e della direzione di laminazione al risultato della prova d'impatto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/109301