Il WoodDesignLab è uno spazio condiviso da più aziende che hanno come elemento comune il legno. Queste imprese, per ammortizzare i costi di gestione di un’area tanto ampia quanto l’ex Martinetta, possono così condividere servizi, amministrazione e ambiti relativi alla formazione e alla promozione. Partendo dall’osservazione dello stato di fatto, eliminiamo la campata più esterna dei capannoni a shed, in modo tale che il Parco del Lura si legga come una fascia di verde che costeggia il fiume senza interruzioni. Mediando il dislivello da via XX Settembre attraverso dei “terrazzamenti-parcheggi” diamo una maggiore visibilità al fronte nord, anche grazie una torre di dieci piani che nasconde in parte gli shed e attira la vista dalla strada. Creando una piazza ribassata alla quota del primo piano della stecca e quindi liberando di 4 metri il fronte est, diamo forza della facciata e illuminiamo lo spazio interno. Inoltre colleghiamo questa piazza sia al parco che alle residenze di progetto mediante passaggi che interrompono in più punti la stecca, ora forte barriera fra paese e parco. Ogni nostro intervento progettuale nasce dalla volontà di evidenziare lo sviluppo storico che ha portato l’ex Martinetta all’aspetto odierno. Per questo motivo i collegamenti pedonali che tagliano la stecca indicano i vari punti in cui abbiamo riscontrato variazioni a livello strutturale e di tempistiche costruttive. La stessa riflessione è stata fatta anche per la parte finale della stecca, nella porzione che si affaccia verso il parco, in quanto costruita posteriormente a tutto il resto dell’edificio, fatto che abbiamo sottolineato eliminando i solai per creare un unico spazio a tripla altezza. Per quanto riguarda la suddivisione funzionale dell’impianto, la mini cattedrale è la “hall-nodo distributivo” che collega stecca, shed e “cattadrale”, in cui abbiamo previsto uno showroom su due piani strutturalmente indipendente dai muri perimetrali, così da lasciarne completamente libera la tripla altezza. Nel primo piano della stecca dalla hall si accede alla caffetteria, da cui poi si passa agli spazi adibiti alla formazione, quali aule e postazioni computer. Sempre dall’ingresso è possibile arrivare al secondo piano, in cui sono collocati in ordine shooting area, sale riunioni e un auditorium. Negli shed invece sono concentrati i laboratori, gli studi per i designers, la mensa comune e abbiamo cercato di mantenere sempre visibile la continuità e la ritmicità di questo spazio longitudinale, lasciando il soffitto libero.

Abitare il limite tra fiume e città. I grandi spazi dell'ex fabbrica Martinetta a Rovellasca. Progetto di un centro di ricerca e sviluppo per il design del legno

CATTANEO, ANNACHIARA;LIPPERA, BENEDETTA;CAZZANIGA, MARA
2014/2015

Abstract

Il WoodDesignLab è uno spazio condiviso da più aziende che hanno come elemento comune il legno. Queste imprese, per ammortizzare i costi di gestione di un’area tanto ampia quanto l’ex Martinetta, possono così condividere servizi, amministrazione e ambiti relativi alla formazione e alla promozione. Partendo dall’osservazione dello stato di fatto, eliminiamo la campata più esterna dei capannoni a shed, in modo tale che il Parco del Lura si legga come una fascia di verde che costeggia il fiume senza interruzioni. Mediando il dislivello da via XX Settembre attraverso dei “terrazzamenti-parcheggi” diamo una maggiore visibilità al fronte nord, anche grazie una torre di dieci piani che nasconde in parte gli shed e attira la vista dalla strada. Creando una piazza ribassata alla quota del primo piano della stecca e quindi liberando di 4 metri il fronte est, diamo forza della facciata e illuminiamo lo spazio interno. Inoltre colleghiamo questa piazza sia al parco che alle residenze di progetto mediante passaggi che interrompono in più punti la stecca, ora forte barriera fra paese e parco. Ogni nostro intervento progettuale nasce dalla volontà di evidenziare lo sviluppo storico che ha portato l’ex Martinetta all’aspetto odierno. Per questo motivo i collegamenti pedonali che tagliano la stecca indicano i vari punti in cui abbiamo riscontrato variazioni a livello strutturale e di tempistiche costruttive. La stessa riflessione è stata fatta anche per la parte finale della stecca, nella porzione che si affaccia verso il parco, in quanto costruita posteriormente a tutto il resto dell’edificio, fatto che abbiamo sottolineato eliminando i solai per creare un unico spazio a tripla altezza. Per quanto riguarda la suddivisione funzionale dell’impianto, la mini cattedrale è la “hall-nodo distributivo” che collega stecca, shed e “cattadrale”, in cui abbiamo previsto uno showroom su due piani strutturalmente indipendente dai muri perimetrali, così da lasciarne completamente libera la tripla altezza. Nel primo piano della stecca dalla hall si accede alla caffetteria, da cui poi si passa agli spazi adibiti alla formazione, quali aule e postazioni computer. Sempre dall’ingresso è possibile arrivare al secondo piano, in cui sono collocati in ordine shooting area, sale riunioni e un auditorium. Negli shed invece sono concentrati i laboratori, gli studi per i designers, la mensa comune e abbiamo cercato di mantenere sempre visibile la continuità e la ritmicità di questo spazio longitudinale, lasciando il soffitto libero.
GABAGLIO, ROSSANA
ARC II - Scuola di Architettura Civile
24-lug-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/109371