ABSTRACT Progettare un'architettura che prenda parte nella modificazione di un territorio presuppone che ogni scelta sia fondata sull’analisi e sull’interpretazione di un quadro di riferimento estremamente ampio, si in termini spaziali che temporali: un sistema complesso costituito di elementi naturali e artificiali, investito da ininterrotte mutazioni che spaziano da trasformazioni geomorfologiche antichissime a molto più recenti interventi antropici. La ricchezza del luogo nel quale ci troviamo ad operare non è racchiusa nei singoli elementi che lo compongono, ma nella macrostruttura che essi hanno collaborato a creare in relazione gli uni con gli altri; ciò che appare come una struttura ormai consolidata e immutabile è frutto di un'evoluzione territoriale mai fermatasi e tuttora in atto. Analizzando gli elementi costituenti del territorio dell'Alto mantovano è perciò fondamentale comprendere pienamente l'alto valore intrinseco che un territorio come questo cela: un vasto patrimonio collettivo storico, geologico e biologico. All'interno di questo grande palinsesto territoriale due sono i più rilevanti elementi di eccezionalità: il parco del Mincio e il laghetto morenico di Castellaro Lagusello. Un primo importante passo è stato compiuto da Regione Lombardia nel 1984, la quale ha riconosciuto all'interno del contesto dell'alto Mantovano l'eccezionale valore naturalistico del sistema del lungo Mincio insieme con il lago morenico, ponendo sotto la tutela dell'ente “Parco del Mincio” anche la riserva naturale di Castellaro. L’obiettivo del progetto è ridefinire la relazione tra questi due luoghi, ad oggi divisi da ambiti di produzione agricola, creando una connessione che possa costituire una porta di ingresso privilegiata verso il paesaggio delle Colline moreniche dell'alto mantovano. Gli elementi del progetto, oltre a costruire un nuovo sistema di attrezzature in grado di migliorare la fruizione e l’accessibilità dei luoghi, si propongono di lavorare sul piano della costruzione di una più forte identità, alimentando una consapevolezza più profonda nei fruitori di questo luogo rispetto ai caratteri che lo compongono. Nel caso specifico fruitori sono sia gli operatori del settore primario, i quali concorrono al mantenimento e alla tutela del paesaggio stesso, sia gli abitanti della zona, sia i turisti che visitano per la prima volta questi luoghi. Ponendoci come obiettivo la tutela collettiva del patrimonio paesaggistico, lavoriamo per trasmettere un conoscenza approfondita del luogo per permettere a chiunque di avere le basi sulle quali sviluppare un giudizio di valore autonomo. Al fine di ottenere questo risultato è stato fondamentale verificare i rapporti che il progetto inesorabilmente crea con tematiche molto diverse, le quali spaziano da scale dimensionali di dettaglio a verifiche territoriali di macro scala. Alla grande scala abbiamo operato cogliendo la preesistenza storica del grande Ponte Visconteo di Valeggio sul Mincio come incipit di un percorso trasversale alla ciclovia del fiume Mincio, con lo scopo di deviare parte del grande flusso turistico, già catalizzato dal parco del Mincio, all'interno del territorio delle colline moreniche, spesso trascurato. Tale percorso si conclude presso la riserva naturale di Castellaro Lagusello, che oggi è in grado di richiamare solo un turismo interessato alla valenza storica del borgo ma totalmente ignaro del valore naturalistico della riserva. Lungo il percorso, che attraversa un mosaico territoriale estremamente articolato, luoghi di sosta e installazioni concorrono a valorizzare la grande varietà del paesaggio. Il progetto di interviene instaurando una nuova relazione intenzionale tra gli elementi del campo, attraversando livelli dimensionali d’intervento diversi: da quello geografico del territorio, a quello topografico del sito, a quello edilizio dell’oggetto. In questo senso l’intarsio si manifesta innanzitutto come definizione dei modi dell’appartenenza, e, allo stesso tempo, ricerca dell’appropriatezza. Il progetto individua il proprio ambito di riferimento intorno alla relazione oppositiva che mette tra loro in tensione l’intorno più prossimo con uno sfondo assai esteso, al limite l’infinito, con un’indeterminata totalità alla quale ogni progetto può sempre essere riferito e rispetto alla quale ogni progetto è sempre in grado di affermare nuovi significati e nuovi valori. In questa relazione oppositiva si manifesta quella fitta rete di connessioni che legano tra loro gli elementi dello spazio fisico (naturali e artificiali, viventi e minerali) con l’universo dei significati e dei valori. Alla scala del dettaglio il progetto mira a creare un sostegno ad una struttura ormai consolidata in ambiti differenti (urbani, naturalistici o geomorfologici) tramite interventi minuti nei punti sensibili del paesaggio, mantenendo un linguaggio coerente e riconducibile al medesimo principio di forma.

Intarsi. Micro architetture per connettere il Parco del Mincio al SIC di Castellaro lagusello

SONCINI, VERONICA;CANESSO, CLAUDIO;PATERLINI, MARTA
2014/2015

Abstract

ABSTRACT Progettare un'architettura che prenda parte nella modificazione di un territorio presuppone che ogni scelta sia fondata sull’analisi e sull’interpretazione di un quadro di riferimento estremamente ampio, si in termini spaziali che temporali: un sistema complesso costituito di elementi naturali e artificiali, investito da ininterrotte mutazioni che spaziano da trasformazioni geomorfologiche antichissime a molto più recenti interventi antropici. La ricchezza del luogo nel quale ci troviamo ad operare non è racchiusa nei singoli elementi che lo compongono, ma nella macrostruttura che essi hanno collaborato a creare in relazione gli uni con gli altri; ciò che appare come una struttura ormai consolidata e immutabile è frutto di un'evoluzione territoriale mai fermatasi e tuttora in atto. Analizzando gli elementi costituenti del territorio dell'Alto mantovano è perciò fondamentale comprendere pienamente l'alto valore intrinseco che un territorio come questo cela: un vasto patrimonio collettivo storico, geologico e biologico. All'interno di questo grande palinsesto territoriale due sono i più rilevanti elementi di eccezionalità: il parco del Mincio e il laghetto morenico di Castellaro Lagusello. Un primo importante passo è stato compiuto da Regione Lombardia nel 1984, la quale ha riconosciuto all'interno del contesto dell'alto Mantovano l'eccezionale valore naturalistico del sistema del lungo Mincio insieme con il lago morenico, ponendo sotto la tutela dell'ente “Parco del Mincio” anche la riserva naturale di Castellaro. L’obiettivo del progetto è ridefinire la relazione tra questi due luoghi, ad oggi divisi da ambiti di produzione agricola, creando una connessione che possa costituire una porta di ingresso privilegiata verso il paesaggio delle Colline moreniche dell'alto mantovano. Gli elementi del progetto, oltre a costruire un nuovo sistema di attrezzature in grado di migliorare la fruizione e l’accessibilità dei luoghi, si propongono di lavorare sul piano della costruzione di una più forte identità, alimentando una consapevolezza più profonda nei fruitori di questo luogo rispetto ai caratteri che lo compongono. Nel caso specifico fruitori sono sia gli operatori del settore primario, i quali concorrono al mantenimento e alla tutela del paesaggio stesso, sia gli abitanti della zona, sia i turisti che visitano per la prima volta questi luoghi. Ponendoci come obiettivo la tutela collettiva del patrimonio paesaggistico, lavoriamo per trasmettere un conoscenza approfondita del luogo per permettere a chiunque di avere le basi sulle quali sviluppare un giudizio di valore autonomo. Al fine di ottenere questo risultato è stato fondamentale verificare i rapporti che il progetto inesorabilmente crea con tematiche molto diverse, le quali spaziano da scale dimensionali di dettaglio a verifiche territoriali di macro scala. Alla grande scala abbiamo operato cogliendo la preesistenza storica del grande Ponte Visconteo di Valeggio sul Mincio come incipit di un percorso trasversale alla ciclovia del fiume Mincio, con lo scopo di deviare parte del grande flusso turistico, già catalizzato dal parco del Mincio, all'interno del territorio delle colline moreniche, spesso trascurato. Tale percorso si conclude presso la riserva naturale di Castellaro Lagusello, che oggi è in grado di richiamare solo un turismo interessato alla valenza storica del borgo ma totalmente ignaro del valore naturalistico della riserva. Lungo il percorso, che attraversa un mosaico territoriale estremamente articolato, luoghi di sosta e installazioni concorrono a valorizzare la grande varietà del paesaggio. Il progetto di interviene instaurando una nuova relazione intenzionale tra gli elementi del campo, attraversando livelli dimensionali d’intervento diversi: da quello geografico del territorio, a quello topografico del sito, a quello edilizio dell’oggetto. In questo senso l’intarsio si manifesta innanzitutto come definizione dei modi dell’appartenenza, e, allo stesso tempo, ricerca dell’appropriatezza. Il progetto individua il proprio ambito di riferimento intorno alla relazione oppositiva che mette tra loro in tensione l’intorno più prossimo con uno sfondo assai esteso, al limite l’infinito, con un’indeterminata totalità alla quale ogni progetto può sempre essere riferito e rispetto alla quale ogni progetto è sempre in grado di affermare nuovi significati e nuovi valori. In questa relazione oppositiva si manifesta quella fitta rete di connessioni che legano tra loro gli elementi dello spazio fisico (naturali e artificiali, viventi e minerali) con l’universo dei significati e dei valori. Alla scala del dettaglio il progetto mira a creare un sostegno ad una struttura ormai consolidata in ambiti differenti (urbani, naturalistici o geomorfologici) tramite interventi minuti nei punti sensibili del paesaggio, mantenendo un linguaggio coerente e riconducibile al medesimo principio di forma.
FARINA, STEFANO
ARC II - Scuola di Architettura Civile
24-lug-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/109381